In un’industria dove le collaborazioni tra colossi rivali sono sempre più rare, una piccola sorpresa arriva direttamente dai titoli di coda di Death Stranding 2: On the Beach, l’attesissimo sequel firmato Hideo Kojima in esclusiva su PlayStation 5.
Tra i nomi presenti nei crediti compare infatti anche Nintendo Pictures, la società di animazione e motion capture interamente controllata da Nintendo.
Sì, avete letto bene: una compagnia di proprietà della Grande N ha contribuito allo sviluppo tecnico di un’esclusiva PlayStation (che trovate su Amazon).
In particolare, Nintendo Pictures ha fornito servizi di motion capture, un ambito in cui il team giapponese vanta una lunga esperienza.
Fondata inizialmente come Dynamo Pictures, la società è stata acquisita da Nintendo nel 2022 con l’intento dichiarato di concentrarsi sulla creazione di contenuti visivi basati sulle IP di Nintendo.
Da allora, il suo contributo si è visto in titoli come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, Super Mario Bros. Wonder, Pikmin 4 e Super Mario RPG.
Tuttavia, come conferma anche il sito ufficiale dell’azienda, i servizi di motion capture vengono trattati separatamente dalla produzione video legata ai franchise Nintendo, lasciando aperta la possibilità di collaborazioni esterne.
Non è la prima volta che Kojima Productions lavora con il team ora noto come Nintendo Pictures: già il primo Death Stranding si avvaleva del contributo di Dynamo. Non è dunque escluso che parte del lavoro su Death Stranding 2 sia stato realizzato prima della fusione con Nintendo, o in virtù di accordi firmati prima del completamento dell’acquisizione.
È interessante notare come, nonostante l’attuale ownership, Nintendo Pictures continui a operare con una certa flessibilità, offrendo competenze tecniche di alto livello anche oltre i confini dell’ecosistema Nintendo.
La loro presenza in un progetto ambizioso come Death Stranding 2 (che abbiamo recensito qui) è un’ulteriore dimostrazione del talento e della versatilità di questo studio, e forse anche un piccolo spiraglio che mostra come, dietro le quinte, i confini tra i colossi dell’industria siano più porosi di quanto si pensi.