Nintendo dice addio alla Russia: chiude definitivamente l'eShop

Dopo un anno dalla sospensione delle attività, alla fine Nintendo ha preso una decisione: l'eShop è stato definitivamente chiuso in Russia.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Dopo un anno dalla sospensione delle attività, alla fine Nintendo ha deciso di prendere una dura decisione e dire ufficialmente addio alla Russia, comunicando con effetto immediato la chiusura del Nintendo eShop.

Il negozio digitale per Switch era stato infatti impostato in modalità "manutenzione" sul territorio russo in seguito all'ormai tristemente nota guerra in Ucraina, ma dopo un anno da questa decisione pare che la casa di Kyoto non abbia più intenzione di guardarsi indietro.

Una decisione presa per opporsi apertamente alla guerra, sottolineando anche che, in ogni caso, le vendite perse in Russia avrebbero rappresentato soltanto una piccolissima parte dei loro profitti.

La scelta più clamorosa in tal senso che i fan ricorderanno fu anche il rinvio del remake Switch di Advance Wars per via dei suoi temi legati alla guerra — seppur in modo naturalmente umoristico — e rilasciato solo nelle scorse settimane con ottimi risultati (lo trovate su Amazon).

O almeno, lo era fino a questo momento: secondo quanto riportato da Game Developer (via VGC), Nintendo ha già comunicato con effetto immediato la chiusura dell'eShop in Russia, avvertendo di conseguenza anche gli sviluppatori e i publisher su console.

«A causa della prospettiva economica, Nintendo of Europe ha deciso di liquidare le operazioni della sua sussidiaria in Russia.

Come parte dei nostri sforzi per onorare l'impegno verso i nostri consumatori nel mercato russo, la versione russa del Nintendo eShop sarà impostata per offrire servizi limitati».

La casa di Kyoto ha anche chiarito che non è più possibile acquistare giochi o utilizzare codici download sul mercato russo, ma gli utenti potranno continuare a scaricare tutti i titoli e i contenuti aggiuntivi già acquistati in precedenza.

Una vera e propria presa di posizione da parte di Nintendo, che ha così scelto di rinunciare a una fetta di mercato per Switch a causa della guerra.

Nonostante lo stop alle vendite, sono comunque emersi rivenditori che aggiravano i blocchi per importare i loro prodotti: Nintendo ha dovuto chiarire che non c'entrava nulla con tutto ciò, come del resto è stato appena confermato dalla chiusura del negozio digitale.