Microsoft contro l'Europa, arriva una nuova causa legale

Microsoft deve affrontare l'Unione Europea non solo per gli affari di Xbox, ma per un altro problema di presunto monopolio legato ai suoi prodotti.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Microsoft non ha pace con gli enti regolatori, da un lato all'altro del mondo, per le sue attività, prodotti e servizi che generano rischi di monopolio con una grande frequenza.

Lato gaming, ormai lo sanno anche i muri probabilmente, l'azienda sta lottando per le acquisizioni che renderanno sempre più imponente Xbox Game Pass, il servizio in abbonamento (al quale potete abbonarvi tramite Amazon).

Il processo che sta appassionando il mondo dei videogiochi, e non solo, in cui Xbox sta cercando di difendere la legittimità dell'acquisizione di Activision-Blizzard (e qualcuno comincia a darle ragione).

Mentre, in queste ore, la FTC e Microsoft stanno lottando duramente in un confronto legale che ha generato notizie e rivelazioni davvero sconcertanti, la casa di Redmond si prepara a ben altro processo.

Microsoft dovrà affrontare infatti una indagine antritust dell'Unione Europea nei prossimi mesi, relativa al monopolio di alcuni software (tramite Reuters).

L'azienda si è trovata nel mirino dell'UE dopo una denuncia da parte di Salesforce, l'azienda che possiede l'app di messaggistica Slack.

Secondo l'accusa, Microsoft avrebbe indebitamente aggiunto Teams, in via gratuita, all'interno di Office 365 nel 2017.

In questo modo non avrebbe rispettato il principio di concorrenza, visto che Teams ha soppiantato Skype for Business, ed essendo presenze nel software forse più installato sui PC di tutto il mondo, mettere Slack in una posizione minoritaria dalla quale non avrebbe via di scampo.

Microsoft, che nell'ultimo decennio ha già sborsato alla UE un totale di $2.4 miliardi per altre pratiche di violazione dei principi concorrenziali, aveva avviato dei colloqui con la Commissione Europea già lo scorso anno per evitare questa indagine.

I dialoghi non sono andati a buon fine, evidentemente, e un portavoce di Microsoft ha dichiarato:

«Continuiamo a collaborare con la Commissione nelle sue indagini e siamo aperti a soluzioni pragmatiche che rispondano alle sue preoccupazioni e servano bene i clienti.»

In questo periodo, per vicende non legate al gaming, Microsoft ha dovuto sborsare una cifra imponente anche alla FTC, per accuse similari.