Nel mondo del fantasy letterario, pochi autori hanno dovuto confrontarsi con un paradosso tanto singolare quanto quello di Andrzej Sapkowski. L'inventore di Geralt di Rivia si trova infatti nella posizione peculiare di vedere una sua "svista narrativa" trasformata in uno dei pilastri fondamentali dell'universo videoludico di The Witcher. Una singola frase scritta quasi per caso in "L'Ultimo Desiderio" ha generato un intero ecosistema di scuole da witcher che oggi caratterizza profondamente i giochi di CD Projekt Red, ma che l'autore polacco considera completamente superfluo.
Durante un recente AMA su Reddit, Sapkowski ha affrontato direttamente la questione che da anni alimenta discussioni tra fan della saga. La menzione della "scuola del Lupo" apparsa nel suo primo racconto era, secondo l'autore, un elemento che "in seguito ho giudicato indegno di sviluppo e narrativamente scorretto, persino dannoso per la trama". Una valutazione così severa che lo ha spinto a non fare mai più riferimento a queste presunte scuole da witcher nei libri successivi.
Eppure, quella singola frase è bastata per scatenare la fantasia degli adattatori. Gli sviluppatori di videogiochi si sono aggrappati al concetto "con notevole tenacia" e hanno moltiplicato queste scuole in modo che Sapkowski definisce "completamente non necessario". Il paragone ironico dell'autore con le case di Hogwarts tradisce una certa frustrazione per questa espansione non autorizzata del suo universo narrativo.
La situazione pone Sapkowski davanti a una scelta delicata. Da un lato potrebbe semplicemente rimuovere la frase incriminata dalle future edizioni de "L'Ultimo Desiderio", seguendo quella che definisce "la strada della minor resistenza". Dall'altro, potrebbe decidere di espandere e chiarire la questione nei prossimi libri, magari approfondendo il significato dei medaglioni da witcher e la loro connessione con individui specifici.
Questa incertezza assume particolare rilevanza considerando che The Witcher 4 sembra proprio costruire la sua identità attorno al concetto di scuole. Il primo teaser del gioco mostrava un medaglione a forma di lince, portando i fan a speculare sulla nascita di una nuova scuola della Lince, probabilmente legata al personaggio di Ciri.
La posizione di Sapkowski sugli adattamenti in generale rivela una filosofia creativa piuttosto rigida. L'autore polacco considera gli adattamenti intrinsecamente inferiori all'opera originale, indipendentemente dalla loro qualità. La sua convinzione è che non possano esistere "dipendenze o punti di convergenza" tra l'originale letterario e qualsiasi sua trasposizione, sia essa videoludica come quella di CD Projekt Red o televisiva come la serie Netflix.
Secondo Sapkowski, il processo di adattamento comporta inevitabilmente delle perdite: "Non si possono tradurre le parole in immagini senza perdere qualcosa". Questa visione purista lo porta a considerare ogni adattamento come un'entità completamente separata, che deve essere giudicata indipendentemente dall'opera madre.
Il caso delle scuole da witcher rappresenta un fenomeno non raro nell'industria dell'intrattenimento contemporaneo, dove elementi secondari di un'opera originale possono assumere importanza centrale negli adattamenti. La tenacia con cui CD Projekt Red ha sviluppato questo concetto dimostra come i creatori di contenuti derivati possano individuare potenzialità narrative che sfuggono persino all'autore originale.
Resta da vedere quale strada sceglierà definitivamente Sapkowski per risolvere questa discrepanza tra la sua visione originale e l'espansione dell'universo witcher. Le "molte possibilità" a cui fa riferimento l'autore potrebbero influenzare significativamente il futuro della saga, tanto letteraria quanto videoludica.