Durante un panel al Pixel Connect di Varsavia, l’ex People Can Fly Adrian Chmielarz, ora in Astronauts (The Vanishing of Ethan Carter), ha svelato che nel 1996 sborsò solo poco meno di 4.000 euro per la licenza di The Witcher.La licenza venne usata per la creazione di un action adventure in terza persona, con scelte dalle forti implicazioni morali e un’esperienza story-driven, che fu poi abbandonato dalla defunta Metropolis Software perché troppo ambizioso.L’altro fondatore dello studio, Grzegorz Miechowski (ora in 11 Bit Studios), riteneva addirittura che la cifra, all’epoca pari all’incirca ad un anno di salario nella Polonia dell’epoca, fosse troppo alta. Andrzej Sapkowski, creatore di The Witcher, cedette di buon grado la licenza a Metropolis, ma non rispose neppure alle richieste di partecipazione del team allo sviluppo del gioco, presumibilmente per lo scarso interesse nei confronti dei videogiochi per cui è noto.Sapkowski non aveva neppure completato la saga letteraria dello Strigo, in quel tempo, ma l’IP già godeva di una certa popolarità: nel 2001 arrivò il film con Michal Zebrowski nei panni di Geralt, mentre nel 2002 toccò ad una serie TV non amatissima dai fan.Negli anni successivi arrivò CD Projekt RED, che non sappiamo quanto abbia sborsato per la licenza, con il primo The Witcher videoludico a vedere effettivamente la luce. Il resto è storia.
Fonte: Game Pressure