Realizzare Final Fantasy Tactics – The Ivalice Chronicles non è stata un'impresa facile, dato che Square Enix ha dovuto fondamentalmente ricreare il gioco da zero.
In un'intervista rilasciata a PlayStation Blog, il direttore di The Ivalice Chronicles ha infatti confermato che il codice sorgente del capitolo originale è andato perso per sempre, costringendo gli sviluppatori a ricostruire tutto da zero per garantire un'esperienza all'altezza degli standard moderni.
Kazutoyo Maehiro, director del remake, ha confermato che non esisteva più alcuna traccia del capitolo originale: all'epoca era considerata la normalità non avere più in possesso codice sorgente e master originali, motivo per il quale nessuno in Square Enix si preoccupò di preservarlo.
Gli strumenti di gestione delle risorse di allora erano molto primitivi rispetto agli standard odierni e lo sviluppo procedeva sovrascrivendo continuamente il codice precedente ad ogni correzione di bug o aggiunta linguistica, cosa che non rendeva necessario tenere a portata di mano i codici, una volta completato il lavoro.
Due versioni per soddisfare ogni tipo di giocatore
Per fare fronte a questo problema, dato che di fatto The Ivalice Chronicles (che potete prenotare su Amazon) sarà considerabile un gioco nuovo vero e proprio, la soluzione adottata dal team è stata quella di creare due distinte modalità di gioco: la versione Classic ricrea fedelmente l'esperienza originale, mentre quella Enhanced introduce miglioramenti sostanziali all'interfaccia utente e nuove funzionalità.
Questa doppia natura del progetto ha richiesto una ricostruzione completa del gioco, evitando l'uso di emulatori che avrebbero limitato le possibilità di raffinamento: il risultato è una base solida su cui sono stati implementati miglioramenti alla qualità della vita, come il salvataggio automatico, e elementi che erano stati tagliati dall'originale per mancanza di tempo.
Tra le aggiunte più significative spicca l'ampliamento dei dialoghi tra personaggi: adesso personaggi come Agrias, Cid e Mustadio parlano considerevolmente di più durante le battaglie, con dialoghi che non si limitano a semplici scambi ma approfondiscono la narrativa e rivelano motivazioni nascoste, come le ragioni che hanno spinto il veterano di guerra Marchese Elmdore a scegliere il suo controverso percorso.
Maehiro rivela che aggiungere semplicemente le voci ai dialoghi esistenti avrebbe creato un effetto innaturale, rendendo necessario un adattamento che permettesse alle conversazioni di fluire in modo credibile.
Questo processo ha notevolmente aumentato l'immersione, mentre le aggiunte chiariscono pensieri, obiettivi e background dei protagonisti.
Nello specifico, il regista racconta di aver provato una sensazione particolare nel sentire le voci dei personaggi per la prima volta, percependo che gli attori erano riusciti davvero a dar loro vita attraverso interpretazioni potenti e coinvolgenti. Una sensazione che, secondo le sue previsioni, sarà condivisa sia dai fan storici che dai nuovi giocatori.
La caratteristica che rende più orgoglioso il team di sviluppo è il fatto che il gioco continui a essere amato dai fan anche dopo 28 anni dalla sua uscita originale, ma proprio per questo ritengo che sia davvero un peccato che il codice sorgente sia andato perso per sempre: un duro colpo alla preservazione videoludica e che, purtroppo, segue numerosi casi simili.
Se non altro, pare che Square Enix si sia davvero impegnata fino in fondo per rendere The Ivalice Chronicles un degno erede del capitolo originale, dando così la possibilità di provare anche qualcosa di molto vicino alla prima versione di gioco.
Gli sviluppatori hanno sottolineato che The Ivalice Chronicles è stato possibile per «pura forza di volontà»: oggi, dopo la rivelazione che i dati originali non esistono più, capiamo fino in fondo quanto si siano dovuti davvero impegnare per portare a termine questa nuova edizione.