In un articolo di Rob Fahey, su GameIndustry, sono stati toccati importanti temi riguardo i giochi ad alto budget. Nell’analisi di Fahey il sistema non funziona più, ma non per i prezzi alti dei videogiochi o i costi di sviluppo, bensì per il fatto che dopo anni di crescita il bacino di giocatori è andato in stallo.In effetti in ogni settore industriale o finanziario, gli investimenti vengono emessi solo in prospettiva di una crescita, che la crisi economica ha però sostanzialmente fermato. I nuovi costi fissi infatti, in corrispondenza di un numero di vendite superiori, non cambiano il prezzo finale del prodotto (è il rapporto costi fissi/vendite che importa). Ma tutto ciò non sta accadendo: mentre i costi di sviluppo aumentano i giocatori rimangono stabili. Tornando all’articolo di Fahey, secondo il giornalista i prezzi sarebbero parte del problema, in quanto essendo alti non aiutano l’aumento dei giocatori, soprattutto nei paesi meno sviluppati. “Oggi gli sviluppatori vedono come un risultato già non avere grosse perdite. Questo porta molti sviluppatori talentuosi a non dormire la notte. […] I DLC non sono la soluzione, anche se aumentano i profitti, in quanto il bacino d’utenza sarà sempre uguale o minore al gioco originario.“Aggiungiamo che quella di abbassare i prezzi dei videogiochi potrebbe anche non essere la soluzione giusta nel breve periodo: questo perché non è detto che abbassando i prezzi del 20% le vendite aumentino del 21%. Se infatti aumentassero anche solo del 15%, i profitti diminuirebbero. Servono anni per aumentare in modo sostanziale i giocatori.E voi che ne pensate?