Nel corso dei DICE Summit di Las Vegas, Hideo Kojima è stato intervistato dai colleghi della testata statunitense IGN.com, con i quali ha discusso dei suoi progetti futuri, ed ha raccontato il suo rapporto con la realtà virtuale.“Sono oramai molti anni che mi interesso alla realtà virtuale” ha spiegato il leader di Kojima Productions, noto per aver firmato per Konami le serie Metal Gear e Zone of the Enders. “La VR si è fatta avanti più di 20 anni fa, e quello di cui si parlava anni fa sta finalmente per arrivare nelle nostre vite, il che mi rende molto impaziente.” “Un po’ di anni fa, ho provato i development kit, e soffro moltissimo il motion sickness in 3D, quindi non potevo farcela” ha confidato Kojima. “Quando ho provato le ultime tecnologie, non c’è stato tanto motion sickness, mi va bene, può andare. Qualche tempo fa, mi dicevo ‘non posso sviluppare niente per questa cosa, passerò tutte le giornate a vomitare, non ne vale la pena’. Ma ora, con le più recenti tecnologie, sento che potrei pensare di sviluppare qualcosa.”Non tutto, però, è rose e fiori, anche se secondo Hideo Kojima ci si può lavorare: “quando indossi un headset, non è che abbia un bell’aspetto” ha notato il game designer, “ma sono fiducioso che arriverà un giorno in cui ci saranno degli occhiali integrati, che avranno una combinazione di realtà aumentata e realtà virtuale. Sono davvero molto fiducioso in merito.”Ovviamente, dopo il progetto Silent Hills che purtroppo non è andato in porto, il panorama horror rimane di grande interesse per Kojima: “gli shooter sono sempre divertenti ma, per esempio, sono più interessato a far venire a galla sensazioni che le persone potrebbero provare sono con la VR. Sensazioni che possono essere anche dispiacere, perfino orrore. Ma non quello che si ottiene da cose grottesche o gore, un’altra tipologia di orrore.”
Per rendere meglio l’idea, ha quindi deciso di fare un esempio: “immaginiamo, ad esempio, che indossi il dispositivo VR e che lì ci siano tante persone, che tu non conosci. Nessuno ti dice chi sei, né perché sei lì. Essere lì da solo fa paura, ti fa venire voglia di guardare altrove. Ma, quando guardi altrove, magari potrebbe entrare qualcuno nella stanza. Non c’è bisogno di spiegare nulla, è una cosa completamente diversa. La possibilità di creare questa solitudine [e lavorare su quella] è interessante.”“Una delle cose più impressionanti è che, per esempio, il tavolo a cui sono seduto potrebbe essere in VR. Prima che io mettessi l’headset, non c’era nessun tavolo qui. Metto il visore, ed eccolo qui. Nel tuo cervello, sei consapevole che non c’è nessun tavolo, ma appena indossi il visore, è proprio qui. In teoria, dovresti essere in grado di alzarti – semplicemente perché il tavolo non c’è – ma non ce la fai. È una cosa che, prima della VR, nei videogiochi non esisteva.”
Infine, Hideo Kojima ha parlato anche della questione legata al prezzo dei dispositivi: “con le tecnologie che abbiamo attualmente, possiamo creare qualcosa che è davvero di grande impatto. Le cose che potremmo avere nel giro di 10 anni sono straordinarie. Non si tratta solo di videogiochi, ma anche di simulatori e altre cose diverse. Se pensi a queste cose che riusciamo a fare oggi, ti chiedi – nel giro di 10 anni, dove arriveremo? La questione sul ‘beh, però costa troppo’, e tutte queste cose, non capisco nemmeno perché dovrebbero essere motivo di dibattito.”Voi come considerate la questione? Vi piacerebbe immergervi in una realtà virtuale realizzata da Kojima Productions?