Tutti i giochi da 10 su SpazioGames

Quali sono i giochi che, nella storia della testata, hanno ottenuto una valutazione di 10/10 sulle pagine di SpazioGames? Vediamolo insieme.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il perfect score è qualcosa che è sempre al centro del dibattito delle recensioni dedicate ai videogiochi. Alcuni traducono l'assegnazione di un 10/10 come sinonimo di perfezione e per questo sostengono che «un 10 non si dovrebbe dare mai», ma la realtà dei fatti è che un'opera perfetta in tutto e per tutto non può esistere. Ma possono esistere i videogiochi che meritano un 10.

Nella storia di SpazioGames, iniziata ormai ventitré anni fa (era ottobre 2000), la nostra testata non ha assegnato tanti perfect score, destinandoli a videogiochi che si riteneva sarebbero rimasti nell'immaginario della loro generazione. 

Sotto questa gestione, cominciata a febbraio 2020, posso confermare che abbiamo deciso di assegnare i 10/10 a un videogioco quando questo segna un prima e un dopo rispetto alla sua uscita. Un gioco che definisce uno step evolutivo, che diventa un punto di riferimento davvero significativo, è un gioco da 10.

Ma quali sono stati, allora, i giochi da 10 che abbiamo visto nella storia di SpazioGames? Abbiamo deciso di riassumerli in questo articolo, che sarà aggiornato in futuro qualora dovessero spuntare altri titoli meritevoli del perfect score. Intanto, vediamo quali giochi si sono appuntati questa medaglia al petto.

I giochi che hanno preso 10/10 su SpazioGames

The Last of Us (2013)

L'originale The Last of Us, uscito su PlayStation 3 nel 2013, riuscì a scuotere Aligi Comandini che, nella recensione, decise di assegnare al debutto di Joel ed Ellie la valutazione piena.

Grand Theft Auto V (2013)

Era il 2013 quando arrivarono le recensioni di GTA V che, a dieci anni di distanza, rimane ancora sulla cresta dell'onda delle produzioni di Rockstar Games.

Nella recensione, Tommaso Valentini assegnò al gioco una valutazione di 10/10, sottolineando come «analizzato nella sua essenza più pura, GTA non solo si dimostra essere un titolo ludicamente eccellente ma è in grado di prendere la società odierna e di ridicolizzarla in maniera sublime, facendo tesoro di tutti gli eccessi e pazzie a cui il mondo ci sta lentamente abituando».

The Legend of Zelda: Breath of the Wild (2017)

L'avvento open world di The Legend of Zelda, che accompagnò il lancio di Nintendo Switch nel 2017 con Breath of the Wild, fu uno di quelli davvero da ricordare. Ancora oggi, la Hyrule afflitta dalla Calamità Ganon è una delle avventure open world più straordinarie che possiate vivere in un videogioco.

Nella sua recensione, Matteo Bussani sottolineò che «The Legend of Zelda: Breath of the Wild è l'esempio di come Nintendo abbia persone tra le sue fila in grado di trasformare i successi del passato, con i loro elementi distintivi, in capolavori del presente».

Red Dead Redemption 2 (2018)

Il secondo capitolo di Red Dead Redemption, arrivato nel 2018, propose uno degli open world meglio caratterizzati e ricchi di momenti da scoprire che abbiamo mai visto all'interno del mondo dei videogiochi. 

Nella recensione dell'epoca, Matteo Bussani spiegò come l'epopea di casa Rockstar rappresentasse «la nuova Stella Polare degli open world».

The Last of Us: Part II (2020)

Era il 2020 quando i videogiochi di stampo narrativo trovarono in The Last of Us - Parte II il nuovo punto di riferimento, che attraverso l'uso dell'interazione proponeva una storia che non avrebbe potuto avere lo stesso impatto se non fosse stata un videogioco.

Dopo il perfect score dell'episodio originale, il ritorno di Joel ed Ellie conquistò il nostro Domenico Musicò, che definì il lavoro di Naughty Dog come il vero e proprio «manifesto di una generazione».

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom (2023)

Dopo il grande boom di Breath of the Wild, il fatto che quella formula sia stata addirittura espansa ed approfondita in The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom ha un che di straordinario.

Ecco così che il nostro Valentino Cinefra ha premiato il gioco con un perfect score, evidenziando come «Tears of the Kingdom risponde ad ogni trascurabile stortura del suo predecessore con una quantità soverchiante di idee, proposte ludiche e contesti narrativi, tutti elegantemente incastonati in un mosaico di meraviglia a tratti inimmaginabile».

Ai perfect score videoludici si affianca anche un 10/10 legato all'adattamento di The Last of Us a serie TV operato da HBO, che il nostro Marcello Paolillo decise di premiare per la sua straordinaria capacità di replicare sul piccolo schermo, anche senza l'interazione, i dilemmi, le vicende e le emozioni del videogioco.

Vedremo se e come questa selezione di perfect score si arricchirà ulteriormente in futuro.