EA punta tutto sull'IA... dopo aver licenziato 670 persone

Il CEO di Electronic Arts vuole investire sull'IA generativa per massimizzare profitti e accelerare lo sviluppo. Dopo aver lasciato a casa 670 dipendenti.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Nelle scorse giornate abbiamo dovuto purtroppo approfondire le ondate di licenziamenti che hanno colpito l'industria dei videogiochi: una delle compagnie più colpite da questa profonda riorganizzazione è stata EA, che ha annunciato di aver licenziato 670 sviluppatori, oltre ad aver chiuso uno studio e cancellato un gioco di Star Wars in produzione.

La riorganizzazione in casa Electronic Arts prenderà forma investendo maggiormente su IP proprietarie, piuttosto che basandosi su licenza, ma gli sviluppatori lasciati a casa non saranno felici di sapere che il publisher sta già pensando a come sostituirli. E sì, come avrete ormai capito, ci riferiamo per l'ennesima volta all'IA generativa.

Come riportato da TechRaptor, il CEO Andrew Wilson è intervenuto alla Morgan Stanley Technology Media & Telecom Conference, sottolineando che la sua idea per il futuro di EA è di utilizzare l'IA generativa per accelerare i tempi di sviluppo dei videogiochi.

Secondo Andrew Wilson, l'IA non solo ha aiutato lo sviluppo di nuovi videogiochi, ma li ha anche migliorati per i giocatori stessi: il CEO ha fatto l'esempio di EA Sports FC 24 (lo trovate su Amazon), che ha utilizzato l'intelligenza artificiale generativa per 1200 cicli di corsa — il sistema che indica il modo in cui corrono i giocatori — contro i 12 precedentemente adottati su FIFA 23 con la stessa tecnica.

L'obiettivo è dunque quello di rendere la compagnia più efficiente del 30% utilizzando proprio l'intelligenza artificiale: secondo i calcoli di EA, ciò può portare ad attirare il 50% in più di giocatori e aumentare i guadagni di circa il 10% o il 20%.

Tutto giusto e legittimo, se non fosse per il fatto che proprio pochi giorni fa sono stati mandati a casa diversi sviluppatori che adesso devono sentirsi dire che, con buona probabilità, il loro posto verrà semplicemente preso dalle IA.

Siamo più che consapevoli del fatto che l'avvento dell'intelligenza artificiale nei videogiochi sembra inevitabile, come ammesso anche dalla star di Red Dead Redemption 2, ma sarebbe quantomeno opportuno tutelare gli sviluppatori invece di pensare solo a massimizzare i profitti. Anche e soprattutto per garantire la giusta qualità dei videogiochi lanciati sul mercato.

Vale però la pena di ricordare che i licenziamenti hanno toccato anche colossi come PlayStation e Xbox: nel suo ultimo SpazioGames Originals, il nostro Domenico Musicò ha approfondito la situazione e spiegato come questo potrebbe cambiare definitivamente il mercato dei cosiddetti "tripla-A".