Secondo quanto rivelato dall’ex executive producer di BioWare, Mark Darrah, Electronic Arts avrebbe rifiutato più volte di finanziare un remake di Dragon Age: Origins o un remaster completo della trilogia composta da Origins, Dragon Age II e Inquisition.
La notizia, che si inserisce nel solco delle discussioni accese dopo il successo di Mass Effect Legendary Edition (che trovate su Amazon scontata), chiarisce perché i fan non abbiano mai visto un “Dragon Age Legendary Edition” nonostante la richiesta sia fortissima.
Darrah ha spiegato che il team di BioWare avrebbe già presentato diverse proposte interne per riportare in vita la serie con un lavoro di aggiornamento tecnico e qualitativo.
Tuttavia, EA sarebbe contraria in generale al concetto di remaster, preferendo investire risorse su nuovi progetti piuttosto che su rivisitazioni di titoli già usciti.
In questo caso, l’ostacolo sarebbe doppio: oltre alla ritrosia aziendale, Dragon Age comporterebbe sfide tecniche più complesse rispetto a Mass Effect, sia per la varietà di asset e ambientazioni, sia per le differenze strutturali tra i tre capitoli, che renderebbero più difficile un lavoro di uniformazione grafica e meccanica.
Non si tratterebbe quindi di mancanza di volontà da parte di BioWare, che anzi vedrebbe di buon occhio un ritorno della saga in forma rinnovata. Il problema è puramente economico: senza fondi extra da parte di EA, il team dovrebbe affrontare il progetto con le risorse già a disposizione, cosa impossibile al momento considerando che una parte significativa dello studio è già impegnata nello sviluppo di Mass Effect 5.
Il rifiuto di EA lascia l’amaro in bocca ai fan e alimenta un dibattito sempre più acceso su come le grandi case editrici valutino la redditività delle operazioni nostalgia. Se Mass Effect Legendary Edition è stato considerato un successo commerciale e d’immagine, non è chiaro perché un’operazione simile su Dragon Age venga vista come un rischio anziché un’opportunità.
In un mercato dove i remaster di qualità trovano spesso un pubblico pronto a investire, la decisione di EA appare conservativa, e potrebbe privare la serie di un’occasione importante per riaffermarsi in vista del prossimo capitolo.