Donkey Kong Bananza sarà la seconda esclusiva di spessore sviluppata da Nintendo appositamente per Switch 2, dopo il debutto di Mario Kart World in contemporanea con la console ed escludendo il Welcome Tour, considerabile più che altro come tech demo a pagamento che come gioco completo vero e proprio.
In un'intervista rilasciata a IGN USA, il producer Kenta Motokura ha però ammesso che non è stato sempre così: la nuova avventura di Donkey Kong doveva infatti uscire originariamente sulla prima console Switch.
Ma è avvenuto un processo simile a quanto già avvenuto con Mario Kart World: il team di sviluppo si è reso conto che poteva espandere meglio le meccaniche di gioco solo grazie alle performance della nuova console.
Nello specifico, il producer fa riferimento alla possibilità di distruggere a piacimento praticamente ogni ambientazione di gioco, un aspetto chiave di Donkey Kong Bananza (che potete prenotare su Amazon) e che dovrebbe garantire ampia libertà di gioco:
«Dato che la distruzione è la meccanica principale di gameplay, un momento davvero importante che volevamo preservare era vedere una parte del terreno e far pensare ai giocatori, "posso distruggere questo?". Questo crea una sorpresa molto importante di grande impatto e che poteva essere sviluppata al meglio su Switch 2».
Ma Motokura spiega che la scelta di sviluppare Bananza sulla nuova console ha permesso di utilizzare feature uniche altrimenti inaccessibili, come per esempio i controlli in stile mouse, sia per utilizzare Pauline in co-op che per la modalità DK Artist, con cui scolpire figure personalizzate.
Insomma, sembra proprio che se non fosse stato per Nintendo Switch 2 avremmo avuto un gioco ben inferiore rispetto alle sue attuali potenzialità, cosa che del resto ci spiega perché è un'esclusiva "next-gen".
In ogni caso, sarà comunque possibile giocarlo in qualche modo con amici che possiedono Switch 1, sfruttando la cooperativa in locale.
Nel corso della stessa intervista, il producer ha anche svelato come mai è stato scelto di introdurre proprio Pauline, con un retroscena decisamente interessante.