Qualche giorno fa, vi abbiamo proposto sulle nostre pagine la video recensione di The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered, dove abbiamo espresso la soddisfazione per il ritorno di questo amatissimo classico, ma anche le perplessità per la superficialità con cui è stato riportato in vita – con un lavoro che ha tenuto al loro posto tutti i problemi originali ed è riuscito anche ad aggiungere altri, controbilanciando il bel colpo d'occhio di Unreal Engine 5 a una ottimizzazione completamente da rivedere.
A tal proposito, gli esperti di Digital Foundry hanno avuto modo di testare il gioco su tutte le piattaforme, e proprio su tutte le piattaforme hanno rilevato «profondi problemi» tecnici, con le performance del gioco che peggiorano via via che aumenta il tempo trascorso a giocare.
I problemi riguardano anche PS5 Pro e, come spiega Digital Foundry, causano crash e una inconsistenza nel frame rate, al punto che la testata scrive che «la sensazione è che il gioco sia stato lanciato in fretta e furia sul mercato, mentre aveva bisogno di più tempo».
Come gira Oblivion Remastered su PS5 Pro
In merito alle performance su PS5 Pro, che non ha ancora ricevuto un hotfix per metterla al pari della controparte Series X al momento della stesura dell'articolo, Digital Foundry sottolinea che:
«PlayStation Store indica che è disponibile un aggiornamento specifico per la versione Pro e, osservando con attenzione, si nota un incremento nella risoluzione rispetto alle versioni base per PS5 e Series X. Si tratta essenzialmente di un aumento lineare del numero di pixel gestiti dalla GPU della PS5 Pro in entrambe le modalità grafiche – prestazioni o qualità – senza però alcun altro cambiamento visivo significativo.
Partendo dalla modalità prestazioni a 60 fps, le versioni base di PS5 e Series X puntano entrambe a una risoluzione massima di 1440p, anche se nella pratica la PS5 opera spesso a 900p, mentre la Series X raggiunge generalmente un valore più alto, intorno ai 990p nelle stesse aree. In questo contesto, la PS5 Pro porta la risoluzione fino a un massimo di 1620p – visibile ad esempio nei menu di inventario o nei dungeon più semplici – con cali fino a un minimo di 1188p [...].
Tutte le altre caratteristiche – texture, ombre, disegno del mondo, e la qualità dell’illuminazione globale e dei riflessi gestiti dal sistema Lumen – restano invariate. In sostanza, le risorse della GPU della PS5 Pro vengono utilizzate per aumentare il numero di pixel elaborati al secondo.
La situazione rimane invariata giocando nella modalità a 30 fps, dove però il gioco si avvicina al 4K nativo (arriva a elaborare a 3484x2016 nei menù e nell'inventario. «In pratica, PS5 Pro opera più frequentemente a risoluzioni come 1584p o 1620p durante l’esplorazione del mondo aperto, il che rappresenta comunque un netto miglioramento nella qualità dell’immagine rispetto alle versioni base di PS5 e Series X.
C’era il potenziale perché Virtuos potesse essere più creativa con gli upgrade per PS5 Pro, ma tant’è» ha chiosato Digital Foundry, in merito alle performance sulla potenziata di casa PlayStation.
I problemi alle performance e al tempo di gioco
Digital Foundry ha anche notato che c'è un problema che affligge il gioco legato a quanto è lunga la vostra sessione. In pratica, Oblivion Remastered gira meglio appena avviato, per andare a calare via via dai 15 minuti di gioco in poi.
In pratica, un po' ovunque il gioco gira tra 35 e 60 fps, senza trovare la sua stabilità.
Nella disamina, gli esperti spiegano:
«Le prestazioni a 60 fps peggiorano con il tempo di gioco continuo su PS5 e Xbox. Ad esempio, un avvio completamente nuovo del gioco – cioè chiudere il software, riaprirlo e caricare un salvataggio per la prima volta – offre spesso un frame rate sensibilmente più alto rispetto a una sessione di gioco in corso da 15 minuti o più. Spostarsi tra diverse aree o passare frequentemente da uno stato di salvataggio all’altro è un modo semplice per sovraccaricare il motore di gioco e compromettere le prestazioni.
Questo vale per tutte le piattaforme console, dove percorsi identici attraverso i paesaggi di Cyrodiil possono girare fino a 20 fotogrammi al secondo in più su PS5 Pro, a patto di avviare il gioco da una sessione completamente nuova. Allo stesso modo, anche Xbox Series X e la PS5 base mostrano lo stesso fenomeno: un salvataggio caricato subito dopo l’avvio del gioco offre costantemente prestazioni migliori rispetto a una sessione “carica” con più tempo di gioco alle spalle».
A questo, si legano altre problematiche evidenziate da Digital Foundry, che riguardano il passaggio da un salvataggio all'altro:
«Curiosamente, passare da un salvataggio all’altro durante una lunga sessione introduce anche dei bug: innanzitutto, l’impostazione dell’illuminazione globale Lumen viene alterata, provocando ombreggiature più marcate in alcune scene – un possibile motivo del calo di performance. In secondo luogo, la posizione della telecamera a cavallo risulta troppo alta. Entrambi i problemi si risolvono riavviando il gioco.
Tutto ciò sembra suggerire un problema di gestione della memoria».
Gli esperti sottolineano anche come, su tutte le console, ci siano ancora dei crash che portano alla chiusura del gioco, il che suggerisce ulteriormente che possa esserci un problema nella gestione della memoria.
«Caricando la stessa sequenza di salvataggi, PS5 e PS5 Pro si congelano sempre nello stesso punto, riportando l’utente al menu principale della console. Xbox mostra lo stesso problema: durante il caricamento del salvataggio, il gioco si chiude bruscamente e si torna al menu Xbox».
«Indicativamente, ricaricare lo stesso punto problematico funziona senza problemi dopo un riavvio completo del gioco. In sintesi, i crash potrebbero non verificarsi per tutti, ma è chiaro che più tempo si passa nel gioco, maggiore è la probabilità che si presentino».
Nel complesso, l'analisi degli esperti evidenzia in pratica come non si tratti di instabilità di performance legate a una singola piattaforma, ma diffuse al gioco ovunque lo si giochi – non a caso, avevamo evidenziato l'instabilità anche giocandoci su PC, con una configurazione che non ha mai prestato il fianco a titoli altrettanto recenti e mossi dallo stesso engine.
Vedremo se e come ulteriori aggiornamento da parte di Bethesda e Virtuos riusciranno a rendere più stabile l'esperienza di gioco di Oblivion Remastered, nelle prossime settimane.
Considerando che è un lancio che Bethesda poteva gestire a piacimento – non è stato lanciato in un anniversario specifico – è un peccato che i fan dello splendido Oblivion abbiano dovuto fare i conti con una rimasterizzazione che continua a dare la sensazione di essersi limitata al minimo indispensabile (e neanche bene ottimizzato) per rivendere il gioco agli appassionati, mossi dall'affetto per l'impareggiabile opera originale.
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