Diablo 4 attaccato anche dal producer di Diablo 2: «Volete mungere soldi»

Non si fermano le feroci critiche a Diablo 4, dopo l'ultima discutibile patch: anche il producer di Diablo 2 interviene contro Blizzard.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

L'ultimo aggiornamento di Diablo 4 sembrerebbe aver distrutto la fiducia di tanti giocatori nei confronti di Blizzard, portando a numerose critiche e attacchi nei confronti del publisher e degli sviluppatori.

La patch per il quarto capitolo di Diablo (lo trovate su Amazon) ha infatti deciso di rendere l'endgame notevolmente più difficile, preferendo però intervenire con un impressionante numero di nerf a classi e build particolarmente efficaci.

Il risultato finale non è stato affatto gradito dagli utenti, che hanno deciso di farsi sentire con una vera e propria ondata di review bombing, al punto che perfino Blizzard ha dovuto ammettere le sue colpe nel Campfire Chat svoltosi lo scorso venerdì.

Ciò non ha però fermato in alcun modo le critiche, dato che — almeno fino a una nuova patch — la situazione pare destinata a restare invariata. Una situazione che ha spinto perfino Mark Kern, produttore di Diablo 2, ad attaccare ferocemente Blizzard per queste decisioni.

Come segnalato da eXputer, il producer è infatti intervenuto sul suo profilo Twitter, criticando l'ammissione di colpa degli sviluppatori e attaccandoli su come, secondo lui, sapevano benissimo quello che stavano facendo rendendo Diablo 4 un service game:

«"Sappiamo che non è divertente", "Gli utenti finivano velocemente i contenuti", questa è la maledizione dei giochi live service.

Fate deliberatamente scelte scorrette per mungere soldi/mantenere elevata la base d'utenza. Finire un gioco dovrebbe essere un bene. Ma ciò non porta a profitti ottimali».

Parole indubbiamente molto dure, ma che sembrano essere condivise da una parte della community, portando a un altro attacco in seguito alla segnalazione di tempi di caricamento più lunghi per il teletrasporto fuori dai dungeon.

«È indifendibile. Non ha alcun senso rallentare il teletrasporto fuori dai dungeon in Diablo 4.

È stato fatto per mungere secondi per il tempo di gioco effettivo. Avevano un obiettivo da raggiungere sfruttando i nerf e i timer. Le analisi e le metriche dei live service per massimizzare i profitti rovinano il gameplay».

Insomma, il produttore di Diablo 2 non ha affatto gradito la svolta live service presa dal quarto episodio, sottolineando che le scelte di Blizzard sarebbero state eseguite unicamente per inseguire i profitti.

Diablo 4 non smette dunque di far discutere: gli sviluppatori dovranno essere rapidi nel sistemare i danni fatti, o si correrà il serio rischio di distruggere tutto ciò che è stato fatto di buono.

E nonostante Blizzard sostenga, almeno a parole, che non le dispiaccia se gli utenti si prendono una pausa, se troppi giocatori dovessero decidere di smettere di giocare la situazione potrebbe diventare decisamente preoccupante.