Ancora licenziamenti nel gaming: coinvolto uno studio PlayStation

Arrivano gli ennesimi licenziamenti nel settore gaming del 2023: neanche lo studio Visual Arts di PlayStation è stato risparmiato.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Il 2023 ci ha regalato tantissimi videogiochi imperdibili, ma è stato anche un anno molto difficile per i dipendenti delle industrie videoludiche: abbiamo infatti assistito spesso a numerosi licenziamenti anche nelle compagnie più importanti, e non hanno ancora alcuna intenzione di fermarsi.

Come riportato da VGC, nelle scorse ore sono stati infatti confermati nuovi licenziamenti, questa volta in casa PlayStation con lo studio Visual Arts.

La compagnia è diventata recentemente nota alla community per l'ottimo contributo dato a Naughty Dog per la realizzazione di The Last of Us Part I (lo trovate su Amazon), ma stava anche lavorando a un misterioso progetto che non è stato ancora annunciato.

Si tratta di uno studio che ha spesso contribuito alle più importanti esclusive dei PlayStation Studios, la cui esperienza si è rivelata molto utile per garantire alcuni dei più grandi successi usciti negli ultimi mesi.

Tra i dipendenti che hanno confermato il licenziamento troviamo anche Daniel Bellemere, Senior Level Designer, e Sean Teo, rigging artist che aveva lavorato proprio al remake del primo The Last of Us.

Non è ancora chiaro quale sia l'effettiva portata dei licenziamenti, considerando che non c'è stato ancora alcun annuncio ufficiale da Sony, ma dai primi nomi che hanno annunciato il loro addio a Visual Arts sembra che siano state colpite diverse posizioni importanti.

Una notizia che, curiosamente, arriva a poche settimane di distanza proprio dall'annuncio di tagli sul personale proprio per Naughty Dog, forse in seguito a un cambiamento di piani per il multiplayer di The Last of Us.

Da parte nostra, non possiamo che augurarci che questi talentuosi sviluppatori riescano a trovare nuovi incarichi il prima possibile, sperando che l'ondata dei licenziamenti a cui abbiamo assistito in tutto il 2023, arrivati ormai a oltre 6mila, possa presto aver fine.

Va ricordato che la situazione è diventata talmente grave da aver spinto gli attuali dipendenti di CD Projekt a lottare per un sindacato, chiaro segnale di come gli studi videoludici stiano cambiando rapidamente in queste settimane.