Ubisoft ha annunciato un nuovo giro di licenziamenti che coinvolge nove ruoli, principalmente nel team di publishing, all’interno di un processo di ristrutturazione aziendale legato al lancio della nuova sussidiaria sostenuta dal colosso cinese Tencent.
Ubisoft ha confermato la notizia, spiegando che questa decisione si inserisce nel più ampio processo di trasformazione interna avviato dalla compagnia francese a inizio anno.
In una dichiarazione ufficiale, Ubisoft ha spiegato che la decisione è stata presa per “garantire un avvio fluido e rapido” della nuova realtà. Alcuni membri dei team di produzione e pubblicazione verranno riassegnati ad altri brand e progetti interni, ma nove posizioni sono state direttamente eliminate. La compagnia ha sottolineato che fornirà supporto ai dipendenti coinvolti.
La nascita della sussidiaria era stata annunciata a marzo 2025 come parte di un piano per “accelerare la trasformazione” del gruppo. La nuova entità è dedicata ai franchise di punta come Assassin’s Creed, Far Cry e Tom Clancy’s Rainbow Six, con Tencent che ha investito 1,16 miliardi di euro (circa 1,25 miliardi di dollari) per acquisire una quota di minoranza e contribuire allo sviluppo di ecosistemi multipiattaforma sempre più duraturi.
A guidare la nuova struttura ci sono Christophe Derennes, ex direttore generale di Ubisoft Nord America, e Charlie Guillemot, figlio del CEO Yves Guillemot.
L’operazione rientra nel progetto delle Creative Houses, nuove unità operative pensate per migliorare qualità, autonomia e responsabilità, oltre a rafforzare il legame diretto con i giocatori. Secondo quanto dichiarato, l’iniezione di capitali da parte di Tencent servirà a ridurre significativamente l’indebitamento netto consolidato, sostenere la crescita dei franchise selezionati e accelerare la trasformazione della compagnia.
Il contesto, però, resta complicato. Nei risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2025-26, Ubisoft aveva registrato ricavi in calo del 3,9% rispetto all’anno precedente e performance inferiori alle aspettative per Rainbow Six: Siege, una delle sue proprietà più redditizie.
Già nei mesi scorsi l’azienda aveva avviato tagli di personale: a luglio erano stati eliminati 19 posti nello studio Red Storm, responsabile della serie Tom Clancy: Ghost Recon, mentre a gennaio erano stati soppressi 185 ruoli in un’ottica di riduzione dei costi e razionalizzazione dei progetti.
Questi nuovi licenziamenti rappresentano dunque l’ennesimo capitolo di un percorso di ristrutturazione non privo di sacrifici, con Ubisoft che cerca un equilibrio tra rilancio delle proprie IP storiche e la necessità di rendere più sostenibile la sua struttura interna.