Come di consueto, purtroppo si torna a parlare di chiusure di server: a maggio 2025 saranno due i giochi a dire addio alle loro funzionalità online.
Si tratta di MultiVersus e Dauntless, due titoli free-to-play che hanno vissuto fortune alterne ma che, in un modo o nell'altro, hanno lasciato il segno nella community.
Il primo a cadere sarà Dauntless, il 29 maggio. Il gioco, sviluppato da Phoenix Labs, aveva proposto un'alternativa più accessibile a Monster Hunter (che trovate su Amazon), puntando su un sistema cooperativo immediato e su uno stile visivo accattivante.
Purtroppo, però, la chiusura dei server segnerà anche la fine totale del gioco: Dauntless non sarà più giocabile in alcuna forma, nemmeno offline. Una fine netta e piuttosto amara per un titolo che, pur non avendo rivoluzionato il genere, aveva saputo ritagliarsi una sua fetta di pubblico.
Il giorno successivo, il 30 maggio, toccherà a MultiVersus. Il picchiaduro crossover targato Warner Bros. – che mette in scena combattimenti tra personaggi come Batman, Shaggy e Bugs Bunny – aveva fatto parlare di sé per un lancio molto ambizioso, salvo poi calare drasticamente in popolarità.
A differenza di Dauntless, però, MultiVersus sarà ancora giocabile in locale, a patto che lo abbiate già scaricato prima della scadenza.
Nel frattempo, altri titoli stanno subendo la stessa sorte o si preparano a uscire dai servizi in abbonamento: NHL 23 lascerà EA Play e Xbox Game Pass Ultimate il 1° maggio, mentre Evil Dead: The Game sarà presto rimosso dallo store Xbox.
E guardando avanti a giugno, la lista si allunga con chiusure già annunciate per XDefiant e Resident Evil Re:Verse. Insomma, sembra proprio che l'estate porterà via più di un gioco dai server di tutto il mondo.
È sempre un peccato vedere giochi svanire nel nulla, specie quelli completamente dipendenti dai server. Dauntless, in particolare, meritava forse una chiusura più dignitosa: il fatto che non sarà più nemmeno avviabile lascia l’amaro in bocca, soprattutto per chi ci ha investito ore ed emozioni.
È l’ennesimo segnale che il digital-only ha i suoi limiti, e che la preservazione videoludica deve diventare una priorità, non un optional.