Il mondo del wrestling e dello spettacolo piange la scomparsa di Hulk Hogan, icona assoluta della cultura pop degli anni '80 e '90, morto all'età di 71 anni. La notizia è stata confermata da fonti vicine alla famiglia e diffusa dai principali media americani.
Ancora non sono state rese note le cause ufficiali del decesso, ma si tratterebbe di complicazioni legate a una lunga battaglia contro problemi di salute cronici che lo avevano già allontanato dalla scena pubblica negli ultimi anni.
Nato Terry Gene Bollea il 11 agosto 1953, Hogan è diventato un simbolo planetario della World Wrestling Federation (ora WWE), grazie al suo carisma, alla stazza imponente e a uno stile inconfondibile che lo ha trasformato in un’icona trasversale, ben oltre il ring.
Con il suo celebre grido “Whatcha gonna do when Hulkamania runs wild on you?” e il gesto delle mani alle orecchie, è riuscito a conquistare generazioni di fan in tutto il mondo, incarnando lo spirito larger-than-life del wrestling professionistico.
Oltre alla carriera sportiva, Hogan ha avuto anche un notevole impatto mediatico, partecipando a film, serie TV, reality show e videogiochi, consolidando il suo status di celebrità globale.
La sua figura muscolosa, la bandana in testa e i celebri baffoni biondi sono stati riprodotti in decine di titoli, a partire dai primi giochi su NES come WWF WrestleMania del 1989, dove era uno dei pochi wrestler selezionabili, fino ad arrivare a titoli più moderni come WWE 2K20, in cui è tornato come leggenda giocabile.
Non va dimenticato il suo ruolo in Hulk Hogan's Main Event, un goffo tentativo per Kinect su Xbox 360 di capitalizzare la sua fama, che però si rivelò un disastro critico e commerciale.
Ma la sua vita non è stata priva di controversie: tra scandali, problemi legali e polemiche pubbliche, la figura di Hogan è stata spesso al centro dell’attenzione anche per motivi extra-sportivi.
La sua scomparsa segna la fine di un’era per il wrestling. Hulk Hogan non è stato solo un lottatore: è stato un simbolo di un’epoca, un uomo che ha ridefinito cosa significasse essere una superstar in un mondo dove realtà e finzione si confondevano.
Il suo lascito, nel bene e nel male, è destinato a sopravvivere nei ricordi di milioni di fan.