Immagine di Monster Rancher 1 & 2 DX | Recensione - Il nostalgico ritorno dei mostri "musicali"
Recensione

Monster Rancher 1 & 2 DX | Recensione - Il nostalgico ritorno dei mostri "musicali"

I due classici ideati da Tecmo tornano in una versione migliorata, ma meno magica.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Monster Rancher 1 & 2 DX
Monster Rancher 1 & 2 DX
  • Sviluppatore: Koei Tecmo
  • Produttore: Koei Tecmo
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , SWITCH , MOBILE
  • Generi: Gioco di Ruolo , Simulazione
  • Data di uscita: 9 dicembre 2021

Gli anni '90 sono stati fortemente influenzati dalla grande diffusione di videogiochi e serie anime dedicate alla collaborazione tra umani e mostri immaginari: questo è soprattutto merito di Pokémon, il fenomeno ideato da Game Freak che è ancora oggi uno dei franchise più popolari al mondo. Questo ha comportato che tantissime altre aziende cercassero, durante quel periodo, di replicarne il successo con risultati spesso variabili. Uno dei prodotti più particolari che i fan su PlayStation ricorderanno con maggiore affetto è sicuramente Monster Rancher: Tecmo aveva infatti deciso di proporre un gioco di ruolo simulativo nel quale non si doveva soltanto far combattere il nostro nuovo amico, ma anche farlo crescere felicemente, in maniera non troppo dissimile da quanto avviene, per esempio, con i mitici Tamagotchi.

La meccanica che però riuscì a incuriosire maggiormente gli appassionati era un'altra: a differenza di altri franchise, su Monster Rancher era possibile generare una nuova creatura da allevare utilizzando i nostri CD musicali. E non ci riferiamo ad un qualche tipo di oggetto virtuale, ma a veri e propri album musicali custoditi nel nostro appartamento: in base al disco inserito, il gioco avrebbe generato un mostro dalle caratteristiche completamente uniche.

Il franchise non riuscì però mai a imporsi prepotentemente nel mercato, pur essendo riuscito a catturare l'attenzione di un pubblico ancora oggi molto affezionato: per questo motivo, Koei Tecmo ha deciso di pubblicare Monster Rancher 1 & 2 DX, una collection che include porting molto fedeli dei primi due capitoli della serie, ma con qualche piccola modifica per adattarli agli standard moderni.

Un bundle particolarmente allettante soprattutto per i fan europei, che fino ad oggi non avevano ancora ricevuto una release ufficiale del primo capitolo. Gli sviluppatori non hanno mai nascosto l'ambizione di riuscire ad attrarre un nuovo pubblico più ampio proprio grazie a questo bundle, ma i due classici hanno davvero quello che ci vuole per imporsi ai giorni nostri?

Dalle canzoni nascono... mostri

Prima di iniziare a parlarvi di Monster Rancher 1 & 2 DX, bisogna fare una premessa molto importante: tralasciando qualche piccolo miglioramento «quality of life», entrambi i giochi inclusi nella raccolta sono rimasti identici a come uscirono sulla prima PlayStation. Il prodotto è stato infatti studiato principalmente per i fan che vogliono recuperare questi titoli su piattaforme più moderne e per tutti coloro fossero sempre rimasti incuriositi dal franchise, senza aver mai avuto la possibilità di provarlo con mano.

Un effetto visibile fin dai primi istanti in cui verrà avviato il gioco, dato che nemmeno il filmato introduttivo è stato rimasterizzato o adattato per essere accettabile alle migliori risoluzioni.

Considerando che il gioco non è stato rilasciato soltanto su PC, ma anche su Nintendo Switch e dispositivi mobile, e tenendo conto della feature principale che ha permesso a questo franchise di emergere rispetto a tanti altri concorrenti, appare però evidente la prima domanda alla quale è necessario rispondere: come fare a inserire CD musicali se non è presente alcun lettore ottico? La risposta, purtroppo, è abbastanza scontata: si potranno ancora generare mostri casualmente, ma senza inserire alcun album proveniente dalla nostra collezione.

Questo però non significa che la feature sia stata tagliata: Koei Tecmo ha infatti lavorato duramente per garantire un ricco database con tantissimi album musicali realmente esistenti, offrendo dunque ampie possibilità di scelta agli utenti. Basterà infatti utilizzare l'apposito motore di ricerca e inserire un cantante, un gruppo musicale o il nome di un album da noi conosciuto per poi selezionarlo e scoprire a quale mostro potrà corrispondere.

Dato che sono stati gli stessi sviluppatori a programmare questa ricca collezione, ogni album musicale corrisponderà sempre e soltanto a un mostro con determinate caratteristiche, ma noi non sapremo mai quali saranno fino a quando non l'avremo a tutti gli effetti evocato.

Con questo stratagemma, Koei Tecmo ha cercato come poteva di bypassare il problema che più di tutti ostacolava il riproporre questi storici giochi: sebbene vada detto che si tratta di un lavoro encomiabile, dato che sono presenti davvero tantissimi artisti e album, non possiamo non sottolineare che questo aspetto vada a frantumare la magia e il piacere della scoperta, rendendo il tutto sicuramente meno nostalgico. Una situazione non aiutata dal fatto che, per ammissione degli stessi sviluppatori, non è detto che un album utilizzato nelle versioni originali possa oggi corrispondere allo stesso mostro che ricordavamo.

Una volta ottenuto il nostro mostro, dovremo portarlo con noi e assicurarci che ogni mese sia pronto ad affrontare tornei e migliorare costantemente le sue caratteristiche. Bisognerà però conquistarsi la sua fiducia e tenere d'occhio il suo stato di salute: se non ci prenderemo adeguatamente cura del nostro mostro, un colpo subito in battaglia potrebbe comportare gravi ferite o, in casi più gravi, addirittura la sua morte.

La morte potrà sopraggiungere anche per vie naturali, dato che dopo diversi anni verremo avvertiti che la nostra creatura non si comporta più come faceva un tempo: quando vedremo questo messaggio, dovremo prepararci a salutarlo e accettare la sua dipartita.

Fortunatamente sarà possibile sfruttare uno degli slot a nostra disposizione per "congelarlo": questo ci permetterà di conservare il mostro così com'è per utilizzarlo in battaglie competitive online o, proseguendo nel gioco, combinarlo con altri mostri per generare creature ancora più forti. Ed è questa componente da simulatore di vita la maggiore attrattiva e il principale focus del gameplay di entrambi i capitoli di Monster Rancher, trattandosi dell'aspetto che riesce a funzionare discretamente anche oggi – pur essendo a volte particolarmente frustrante per via delle componenti legate al caso, sul quale avremo ben poco controllo che vada oltre all'abuso di file di salvataggio.

A differenza di Pokémon, l'obiettivo non sarà dunque quello di «catturarli tutti», ma riuscire a far ottenere alla nostra creature i migliori risultati possibili.

La dura vita di un allevatore

I combattimenti si svolgeranno in un'arena con un tempo limite di 60 secondi: il nostro mostro e quello avversario dovranno trovare il miglior posizionamento possibile sul terreno per riuscire a sferrare gli attacchi migliori. Questo dipenderà naturalmente dal tipo di creatura che abbiamo scelto di accudire: potrebbero infatti esserci mostri che prediligono attacchi rapidi e ravvicinati così come quelli che dovranno mantenere le distanze per sferrare i migliori colpi.

Ogni mossa richiederà una certa quantità di Will o Guts, chiamato con un nome diverso in base al capitolo di Monster Rancher da voi giocato, paragonabile agli MP di un gioco di ruolo e che si ricaricheranno lentamente durante l'incontro. Nella barra in basso sullo schermo è possibile vedere anche la percentuale di riuscita del colpo, variabile in base alle nostre statistiche, alla mossa scelta e allo stesso posizionamento sul terreno: le battaglie saranno dunque estremamente movimentate e strategiche.

Guadagnarsi la fiducia del mostro durante l'allevamento è fondamentale per riuscire a sferrare gli attacchi: in caso contrario, potrebbe risultare "confuso" e mandare l'attacco a vuoto, creando un'incredibile opportunità per il contrattacco del nostro avversario.

Come sottolineavamo in precedenza, bisognerà però stare molto attenti a non subire colpi che potrebbero mandare K.O. il nostro personaggio; se la situazione dovesse farsi troppo pericolosa, avremo sempre la possibilità di ritirarlo immediatamente dall'incontro. Una scelta preferibile di gran lunga al rischio che possa riportare ferite che accorcerebbero la sua vita, seppur in alcuni casi potrebbe valere la pena di giocarsi il tutto per tutto.

Per questo motivo, bilanciare allenamento e riposo sarà fondamentale per la buona riuscita dell'incontro. Nelle versioni originali, le sessioni da simulatore di vita possono però risultare estremamente lente: per questo motivo, una delle novità che abbiamo apprezzato maggiormente su Monster Rancher 1 & 2 DX è la possibilità di attivare la modalità accelerata, indicata nel menù come "FF", per rendere l'azione di gioco incredibilmente più rapida.

Tuttavia, questa feature è valida per tutta l'avventura, rendendo dunque più veloci e più difficili anche le battaglie: motivo per il quale potreste spesso ritrovarvi ad attivare e disattivare la modalità in base alle vostre necessità. In tal senso, avremmo preferito che la feature fosse attivabile attraverso la semplice pressione di un tasto, invece di costringere a dirigersi costantemente al menù di gioco.

Contrariamente a quanto sarebbe possibile pensare osservando lo stile grafico dei giochi e per la volontà di rivaleggiare Pokémon, Monster Rancher non è una serie che accompagna per mano il giocatore, offrendogli pochissime informazioni e invitandolo a scoprire lui stesso quali sono le migliori strategie per poter vincere gli incontri e assicurarsi che la creatura abbia una lunga e salutare vita.

Monster Rancher 2 in particolare sarà ancora più brutale del suo predecessore, offrendo imprevisti che potrebbero capitare perfino durante le spedizioni più intense, nelle quali i mostri potrebbero perdersi o riportare pesanti ferite. Il primo titolo offre invece meno opzioni ed è dunque più semplice da affrontare, motivo per il quale ci sentiamo di consigliarlo ai giocatori alle prime armi per iniziare a prendere pratica con le meccaniche della serie.

Non essendo mai stati titoli particolarmente capaci di spiccare il volo negli anni '90, non dovrebbe apparire sorprendente scoprire che, trattandosi di una raccolta di semplici porting, Monster Rancher 1 & 2 DX subisca fortemente il peso degli anni.

Tolto il fattore nostalgia, che nelle ultime settimane pare andare sempre più di moda, ciò che resta è infatti un prodotto che difficilmente riuscirà ad attrarre nuovi fan, offrendo poche novità e un gameplay antiquato, a causa di grossi limiti dovuti alla ripetitività delle azioni necessarie per proseguire le partite. Detto ciò, si tratta senza dubbio delle migliori edizioni possibili della serie ideata da Tecmo, il che rende questa collezione adatta esclusivamente ai giocatori cresciuti con Monster Rancher o semplicemente ai nostalgici degli anni d'oro della generazione PS1.

Versione recensita: Nintendo Switch

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Voto Recensione di Monster Rancher 1 & 2 DX - Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Finalmente Monster Rancher 1 in Europa!

  • Tantissimi mostri da allevare e far combattere

  • La migliore edizione dei due classici Tecmo

Contro

  • Nonostante le migliorie, restano semplici porting

  • Il gameplay non è invecchiato benissimo

  • Meccaniche frustranti ed eccessivamente punitive

Commento

Monster Rancher 1 & 2 DX cerca di riportare in auge lo storico franchise ideato da Tecmo, e finito da tempo nel cassetto dei ricordi, anche per le nuove generazioni con un prodotto incredibilmente nostalgico, che cerca di adattarsi ai nuovi tempi come meglio può. Il ritorno dei due capitoli fa però perdere molta della magia che i giocatori provarono in quegli anni, facendo emergere alla luce maggiormente quelli che sono i limiti dei due titoli ai giorni nostri. Il risultato è che Monster Rancher 1 & 2 DX è un cofanetto che riuscirà sicuramente a fare le gioie di chi ha speso tantissime ore sui capitoli originali, dato che i giochi girano perfettamente e sono stati comunque migliorati, ma che con ogni probabilità non riuscirà a conquistare il pubblico più ampio a cui Koei Tecmo non ha mai nascosto di ambire.
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