Il motivetto iniziale di Metal Gear Solid viene da un altro gioco e Kojima lo celebra

Policenauts ha compiuto gli anni e Hideo Kojima non si è dimenticato della sua creatura, che influenzò in diversi modi Metal Gear Solid.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

C'è un'espressione molto usata e abusata, nei meandri del web, che è «immagini che puoi sentire». Nel caso di Metal Gear Solid, però, è assolutamente vera.

Quando si avviava il gioco nella prima PlayStation (e in seguito su PC), ricorderete infatti che si veniva accolti dal logo di Konami su campo bianco. E, ad accompagnare questa introduzione del publisher, era un motivetto di poche note, dopo il quale si apriva il filmato del prologo, dove Solid Snake arrivava a nuoto al molo di Shadow Moses.

Non tutti sanno, però, che quel motivetto viene in realtà da un altro gioco, che di recente ha celebrato il suo compleanno e di cui Hideo Kojima non si è affatto dimenticato. Si tratta, infatti, del tema di Policenauts, videogioco a cui il game director diede vita nel 1994 e a cui Metal Gear Solid deve indubbiamente tanto.

Potete sentire di seguito il tema di Policenauts usato per l'introduzione del logo di Konami nel primo MGS.

Di seguito, invece, l'introduzione di Metal Gear Solid.

A proposito del gioco, il 29 luglio scorso Kojima ha ricordato che Policenauts ha appena compiuto 28 anni. L'autore ci racconta che «venne lanciato nell'angolino di un negozio di elettronica, in silenzio. Fu un lancio modesto, senza pubblicità, poster o volantini», evidenziando come le cose venissero gestite in modo molto diverso rispetto a oggi – anche perché, sottolinea, «era su un CD-ROM per PC9821».

L'autore ricorda che, quando usciva dall'ufficio, si recava nel negozio di elettronica di Sannomiya per vedere come stavano andando le vendite di Policenauts, verificandolo insomma di persona.

Policenauts è rimasto molto nell'immaginario di Hideo Kojima, per i fan più attenti: il gioco, che aveva una forte impronta narrativa nel raccontare di un futuro in cui i detective si muovono con indagini anche nello spazio.

Un poster del gioco era incluso in Metal Gear Solid nel laboratorio di Hal Emmerich, ma ci sono riferimenti anche più palesi: il personaggio di Meryl Silverburgh, eroina femminile di MGS1, arriva infatti direttamente da Policenauts.

Il look di questa versione viene ripreso sia per l'outfit, sia per il tatuaggio di Fox-Hound sul braccio, sia per la costituzione fisica atletica che – in Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots – per la bandana che doveva tenere a bada i fluenti capelli rossi e l'orecchino a forma di proiettile.

Oltretutto, i due protagonisti del gioco – Ed Brown Jonathan Ingram – avrebbero poi dato i nomi a Ed e Jonathan in Metal Gear Solid 4, completando con Meryl i forti riferimenti a Policenauts inclusi nel capitolo conclusivo delle vicende di Solid Snake.

Aggiungiamo anche che il partner di Meryl nel gioco si chiamava Dave (Forrest): chi ha visto il finale canonico di Metal Gear Solid non faticherà a trovare i collegamenti del caso, anche perché la veste arancione indossata dalla ragazza nella conclusione a Shadow Moses era proprio quella di Dave.

Tuttavia, il gioco non è mai uscito ufficialmente fuori dal Giappone e, a oggi, è possibile recuperare più che altro delle localizzazioni amatoriali. La speranza è sempre che Konami, proprietaria dell'IP, possa decidere di rispolverare il suo catalogo, dando nuovo lustro anche ai grandi classici delle origini di Hideo Kojima – oggi indipendente con la sua Kojima Productions e al lavoro anche con Xbox.

Al momento, speriamo quantomeno che come promesso il publisher riesca a rendere di nuovo disponibili i vecchi Metal Gear Solid, dopo i problemi di licenze che li hanno tolti dal mercato.