Il meglio fuori casa - Ottobre 2019

Dopo un settembre scoppiettante ed in attesa di un novembre altrettanto promettente, ottobre ci ha regalato diverse perle, costringendoci, come successo nella scorsa puntata, a lasciare fuori diversi titoli meritevoli – primo tra tutti l’ultimo contenuto di Hearthstone, le Tombe del Terrore, che avrebbe meritato un posto nella top 4.

In ogni caso, siete pronti a partire?

Luigi’s Mansion 3

L’ultimo arrivato in ordine di tempo è anche il titolo con cui inauguriamo questa nostra nuova puntata: Luigi’s Mansion 3 è piaciuto un sacco al nostro Valentino, che lo ha giocato a fondo e si è perso per le mille stanze del suo hotel.

Certo, è troppo facile, ed aggiunge assai poco, in termini di nuove meccaniche di gioco (Gommiluigi a parte), rispetto a quanto visto con i primi due episodi, “accontentandosi” di perfezionare la formula piuttosto che innovarla. Eppure l’ultima fatica di Nintendo è una gioia da giocare, un enorme puzzle game itinerante, condito dai consueti urletti di quel fifone di Luigi e dall’ironia e la maestria nel level design che tutti riconoscono a mamma Nintendo.

Se a questo si aggiungono performance impeccabili sotto il punto di vista tecnico e un fattore divertimento sempre alle stelle, tanto per i giocatori più giovani quanto per i veterani, ecco che Luigi’s Mansion 3 va ad aggiungersi alla lista di titoli da non mancare su Nintendo Switch, che ha fin qui goduto di un 2019 di altissimo profilo.

The Witcher 3 Complete Edition

Non importa se lo avete già giocato su una delle altre piattaforme su cui è disponibile da oltre quattro anni. Non importa se non impazzite per i giochi di ruolo d’azione. Non importa se non avete giocato i primi due episodi della serie. The Witcher 3 va giocato, in ogni sua forma, perché è, semplicemente, uno dei migliori giochi di questa generazione.

L’utenza Switch, incredula sull’ottimo supporto delle terze parti dopo il disastro di Wii U, può finalmente godersi il capolavoro di CD Projekt RED nella sua forma definitiva, se non dal punto di vista tecnico, almeno da quello dei contenuti, visto che le due eccellenti espansioni (Hearts of Stone e Blood and Wine) sono incluse nel pacchetto (e senza download aggiuntivi, sia lodato il cielo!).

Certo, qualche compromesso era inevitabile, dalla risoluzione al framerate, ma la possibilità di perdersi in un mondo tanto ricco e variegato senza vincoli spazio/temporali rappresenta, di per sé, una grande vittoria non solo per la console ibrida Nintendo ma per l’industria videoludica tutta.

Se possedete Switch, sapete come spendere i prossimi sessanta euro a vostra disposizione.

A.I. The Somnium Files

Se il genere delle visual novel sta prendendo sempre più piede in Occidente, trainato dal successo di alcuni dei suoi esponenti migliori (dalla trilogia di Danganronpa a Steins;Gate), il merito è anche di chi ne riscrive i canoni, ne modifica le dinamiche, ne ibrida la concezione. Kotaro Uchikoshi è sicuramente una delle figure di riferimento dello storytelling alla giapponese, e A.I. The Somnium Files rappresenta forse il punto più alto, almeno sotto certi punti di vista, della sua longeva carriera.

Forte di una narrativa magnetica, di dialoghi mai così naturali e di un cast di personaggi che difficilmente dimenticherete nel breve volgere di qualche settimana, l’ultima fatica del director nipponico entra di prepotenza nel novero dei quattro o cinque prodotti migliori del suo tipo nella ricchissima ludoteca di PlayStation 4 e Switch. Se nutrite anche solo un vago interesse nei confronti di una storia ben scritta e raccontata ancora meglio, il nostro consiglio è di non lasciarvi scappare l’ultimo titolo Spike Chunsoft.

Valfaris

L’ineffabile Valthiel ci ha segnalato un titolo particolare, che senza la sua recensione sarebbe probabilmente passato inosservato ai più, soprattutto in un mese così affollato di uscite: stiamo parlando di Valfaris, sparatutto dagli stessi creatori di Slain, titolo imperfetto ma comunque di discreta fattura.

Stante la dolorosa assenza di Contra (e meno diciamo di Rogue Corps e meglio è…), i ragazzi di Steel Mantis hanno deciso di puntare forte su un genere, quello dei run’n’gun, che, dopo qualche anno di dimenticatoio, sembra essere tornato sulla cresta dell’onda, tra le raccolte dedicate a Megaman e una serie di titoli indie di ottima qualità.

Fondando il loro prodotto su un level design ricercato e raramente banale, su controlli precisi e su un livello di difficoltà sempre stimolante, il team di sviluppo ha sfornato una piccola perla, un prodotto da cui in Konami tanti avrebbero da imparare.

Da parte nostra, poi, proviamo sempre un certo piacere quando team di sviluppo piccoli ma talentuosi come questo migliorano di gioco in gioco, passando dalla valutazione buona ma non eccezionale del precedente al sonoro 8,5 che Valfaris ha saputo meritarsi sulle nostre pagine solo qualche settimana fa.