Immagine di Grounded | Recensione – Un grande survival in miniatura?
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Grounded | Recensione – Un grande survival in miniatura?

Dopo due anni dal lancio in early access, Grounded è pronto ad uscire dal proprio bozzolo e mostrarsi in una versione più completa e rifinita.

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Grounded
Grounded
  • Sviluppatore: Obsidian Entertainment
  • Produttore: Xbox Game Studios
  • Distributore: Microsoft
  • Piattaforme: PC , XONE , SWITCH , XSX , PS5 , PS4
  • Generi: Gioco di Ruolo , Survival
  • Data di uscita: 28 luglio 2020 (Accesso Anticipato) - 27 settembre 2022 - 16 aprile 2024 (Switch, PS4, PS5)

Obsidian Entertainment non è un team che ha bisogno di presentazioni, soprattutto quando si pensa a tutte le produzioni che le hanno permesso di schiacciare con prepotenza il pedale dell’acceleratore sul fattore creatività.

Tra i progetti più recenti, The Outer Worlds dimostra come il GDR non passi mai di moda se viene utilizzata la giusta scrittura, mentre il caso di Grounded conferma come il rischio di tentare strade differenti – in questo caso l’approccio survival – possa risultare una scelta vincente con un'adeguata programmazione.

Proprio citando quest’ultimo, il team con sede in California ha fin dall’inizio dei lavori dichiarato di voler produrre un videogioco dalla natura decisamente ambiziosa, ed il pieno supporto di Microsoft per il suo studio interno non faceva che alimentare l’interesse di curiosi e addetti ai lavori.

Fin dal nostro precedente provato datato ormai 2020 avevamo ben chiaro come la nascita e crescita di un gioco così tanto focalizzato sul lungo periodo dovesse passare per il supporto costante dei videogiocatori, consci di avere tra le mani un lavoro incompleto da plasmare e potenziare nei mesi e negli anni.

Finalmente abbiamo potuto approfondire la versione 1.0 di Grounded, prendendo confidenza con le meccaniche di un’avventura che è riuscita a convincerci sotto diversi aspetti, e che è pronta al suo debutto definitivo.

Sopravvivenza in miniatura

Nonostante le varie premesse sulle qualità del team dietro il progetto Grounded, bisogna ribadire come il discreto successo ottenuto in questi primi anni di vita non possa non essere collegato alla disponibilità tramite catalogo Xbox Game Pass (a questo link di Amazon trovate l’abbonamento al miglior prezzo).

Si tratta di una soluzione che ha avvicinato al titolo – ancora in fase early access – numerosi curiosi e novizi, e che ha permesso a Obsidian di giocarsi molte più chance sulla costruzione di un vero e proprio rapporto di fiducia con la community di riferimento.

Con il passare dei mesi, l’offerta è stata man mano stratificata con l'arrivo di svariati e piccoli accorgimenti, fino a sfociare in questa versione “definitiva” che racchiude anni di feedback ascoltati e sforzi profusi per rendere l’esperienza tanto memorabile quanto bilanciata.

Proprio la ricerca di un equilibrio tra le varie meccaniche – mantenendo l'effetto "wow" oltre il mero impatto visivo – rappresenta un nodo fondamentale della struttura survival realizzata dalla software house. Partendo dagli elementi più convincenti di questa versione 1.0 di Grounded, però, non possiamo non menzionare il comparto narrativo.

Il nostro giovane personaggio si ritrova per qualche strano motivo miniaturizzato nel bel mezzo dell’immenso giardino di casa, con le dimensioni di un piccolo insetto e con un nuovo e brusco cambio di prospettiva che rende tutta la fauna e la flora attorno a lui/lei ben più grande e pericolosa.

Scopriremo ben presto che la causa della nostra scomoda posizione è collegata agli esperimenti di un eccentrico scienziato dato per disperso, e la ricerca di vari laboratori ad esso collegato sarà la chiave per il ritorno alla normalità.

Parliamo di missioni molto semplici da svolgere in parallelo ai vari compiti necessari a garantire la nostra sopravvivenza in un modo ricco di insidie. Il che è da apprezzare, perché porta un po’ di varietà in quello schema tipico dei progetti survival più tradizionali, contornati da una routine di azioni ripetute quasi allo sfinimento.

Alternare il crafting – così come la ricerca di cibo e acqua per evitare una fine prematura – all’esplorazione di alcune strutture misteriose dona a Grounded un certo fascino. È un elemento che in realtà che avevamo già iniziato a notare piacevolmente fin dalla precedente release, ma che adesso non può che essere valorizzato e apprezzato con fermezza.

L’esplorazione delle varie strutture di ricerca sparse per il giardino conferisce all’avventura un tocco di mistero più incline al genere sci-fi, rimanendo però su toni molto leggeri che permettono al titolo di essere goduto e apprezzato dai giocatori di qualunque età.

Proprio ribadendo tale concetto, abbiamo particolarmente apprezzato la scelta del team di mettere mano alla "scienza pura", ovvero una particolare risorsa legata alle scoperte del mondo di gioco, e che in questa versione abbiamo notato essere sempre più importante con il prosieguo dell'avventura.

Un giardino di opportunità e pericoli

Ci teniamo a ribadirlo; Grounded non è un progetto perfetto e, anzi, presenta diversi limiti per i quali Obsidian deve continuare a rimboccarsi le maniche. Ma considerando il percorso intrapreso e mantenuto dal team in questi due anni, il risultato è ben più stratificato di quanto avessimo sperato.

La realizzazione del mondo di gioco torna a essere assoluta protagonista dell’intera esperienza, basata su un cambio di prospettiva tra ciò che prima era piccolo e innocuo e adesso diventa ben più grande e pericoloso.

Il giardino pullula di flora e fauna incredibilmente variegate e la sensazione di spaesamento costante – mentre ci aggiriamo tra ciuffi d’erba altri almeno il triplo del nostro giovane protagonista – ci ha trasmesso sensazioni simili a quelle riscontrate nell’universo di No Man’s Sky.

Rimane paradossale come un gioco così concentrato e “piccolo” riesca a trasmettere la stessa senza di vastità e meraviglia di un titolo sulla carta diametralmente opposto come il lavoro di Hello Games, e ciò rimarca la maniacale cura per i piccoli dettagli da parte di Obsidian.

Come se non bastasse, questa cura si riflette nelle varie routine comportamentali delle numerose creature presenti – da quelle pericolose a prescindere, a quelle indifese che scappano anche se attaccate, fino a quelle apparentemente innocue fino a quando non vengono infastidite.

Si tratta di un sistema tanto semplice nella forma quanto sfaccettato nella sostanza, dall’apprendimento immediato, dopo pochi momenti da trial and error, ma che spinge il giocatore a un miglioramento continuo.

Il miglioramento continuo in Grounded, però, non passa solo dal potenziamento dell’equipaggiamento o dei nostri parametri a essi collegati tramite alcune mutazioni. Certo, il crafting è fondamentale fin da subito per capire come raccogliere le varie risorse per le costruzioni o la raccolta del cibo, fino alle costruzioni di armi e armature di ogni sorta. Ma ciò che davvero fa capire di essere alle prese con qualcosa di diverso, pad alla mano, è la necessaria cautela nell’esplorazione di ogni area.

Grounded è un gioco che dietro colori caldi e linee leggere presenta un sistema tremendamente punitivo e ostico, forse troppo – sotto molti aspetti.

Non abbiamo riscontrato un’eccessiva frustrazione, sia chiaro, ma è una condizione che intima ai giocatori di notare dettagli di ogni sorta e cercare strade o approcci alternativi per il superamento di un determinato ostacolo. Proseguire a testa bassa, tentando di colpire e cacciare come i più impavidi avventurieri qualsiasi, non porta da nessuna parte, se non a uno spreco eccessivo di sforzi e risorse. Questo rappresenta sicuramente l’elemento più riuscito per plasmare una vera esperienza survival.

Venendo ai limiti più evidenti, però, rimane una difficoltà mal calibrata in molteplici situazioni e che in parte nemmeno un approccio da pensiero creativo e “laterale” riesce a risolvere. Anche alla difficoltà più bassa ci saranno numerose aree dove le creature nemiche, per numero o capacità offensive riusciranno ad avere la meglio anche senza troppi sforzi, e indipendentemente dalla nostra preparazione.

Non parliamo solo di ragni, ma anche di zanzare o altre fastidiosissime creature pronte a prenderci alle spalle alla prima occasione e che ci porteranno a inevitabili e fastidiosi game over. Ciò si riflette in un combat system eccessivamente semplificato, che dipende da una gestione della stamina limitante nella maggior parte dei casi.

Se in combattimento negli spazi aperti è almeno possibile tentare una qualche manovra elusiva o di più ampio respiro, ricordando di avere sempre a disposizione una singola tipologia di attacco e la parata, lottando nei cunicoli più stretti – come le tane delle formiche – vengono enfatizzate tutte le criticità menzionate.

Una scelta che induce a un approccio caotico a confusionario, come un assalto poco ragionato che, come ribadito, rappresenta l’esatto opposto di come andrebbe giocato e goduto Grounded.

Se ciò riesca ad essere limitato nelle partite online con altri giocatori non è possibile al momento saperlo con certezza, visto la possibilità di testare l’esperienza esclusivamente come giocatore singolo. Se da un lato rimane una modalità che migliora l’immersività tipica dei lupi solitari, dall’altra ammettiamo che giocare con amici potrebbe risolvere – almeno in parte – il problema sulla difficoltà; considerando i test precedenti, però, i dubbi rimangono.

Tecnicamente Grounded presenta dei piacevoli passi avanti e sulla nostra Xbox Series X utilizzata per la prova abbiamo goduto di panorami mozzafiato, così come dei buoni giochi di luce durante le ore diurne o crepuscolari.

Per le varie creature il risultato invece rimane altalenante, fino ad una resa estetica dei vari protagonisti che invece non riusciamo molto a digerire, complici anche le animazioni ancora abbastanza goffe.

Ultimi, ma non per importanza, ci teniamo a sottolineare i miglioramenti sul comparto sonoro, soprattutto per i versi delle varie creature che rimarcano la necessità del giocatore di muoversi con cautela e far attenzione a 360°. Per quanto riguarda il layout dei menù, invece, questi si confermano abbastanza intuitivi, soprattutto in quelli disponibili direttamente dall’HUD come la ruota dei comandi, mentre per l’inventario e gli elementi di crafting si possono ancora implementare diversi miglioramenti.

Versione recensita: Xbox Series X

Voto Recensione di Grounded - Recensione


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Mondo di gioco ricco di pericoli e opportunità…

  • Le varie missioni sono ben integrate nella struttura survival

  • Buon ventaglio di opzioni legate al crafting

Contro

  • … ma rimane eccessivamente punitivo in più frangenti

  • Combat system fin troppo semplificato e caotico

  • Rimangono dubbi sull’approccio online con altri giocatori

Commento

Se c’è una cosa da tenere ben chiara in mente giocando a Grounded è che rappresenta un’esperienza tanto divertente quanto differente dalle logiche dei survival più classici. Non si tratta di un titolo completo o rifinito quanto vorremmo – soprattutto perché il team continua ad aggiungere carne al fuoco per rendere il progetto sempre più ambizioso e appetibile per i semplici curiosi abbonati a Xbox Game Pass. La sensazione, però, è che rispetto a due anni addietro i miglioramenti sono evidenti; in attesa di nuovi update, possiamo considerare questa 1.0 il “vero inizio” per il progetto di Obsidian.
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