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Eiyuden Chronicle: Rising | Recensione – Dal lascito di Suikoden

Un nuovo universo fantasy tutto da scoprire? Scopriamolo nella nostra recensione.

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Eiyuden Chronicle: Rising
  • Sviluppatore: Natsuma Atari
  • Produttore: 505 Games
  • Distributore: 505 Games
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: TBA 2022

Quando abbiamo testato per la prima volta Eiyuden Chronicle: Rising non eravamo rimasti completamente soddisfatti. Ovviamente una prova delle prime ore di gioco non poteva bastare per giudicare adeguatamente le potenzialità dell’ultima fatica di Rabbit & Bear e Natsume Atari, ma al netto del fascino dell’ambientazione fantasy proposta avevamo già sottolineato alcuni – piccoli – dubbi.

Di certo, la scelta di dedicarsi a un titolo che fungesse da vero e proprio prequel per Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes faceva ben intendere la necessità di dar più ampio respiro a una narrazione sommaria che vuole, almeno sulla carta, prendersi tutto il tempo necessario per aggiungere elementi e ramificazioni, per attirare l’attenzione dei videogiocatori.

Tra personaggi, ambientazioni e storie in questo capitolo solo abbozzate, l’idea di incastonare pian piano i pezzi di un mosaico ancora difficile da decifrare è abbastanza ardua da perseguire, ma da apprezzare fin dalle intenzioni.

Arrivati ai titoli di coda di Eiyuden Chronicle: Rising, in sostanza, la sensazione è quella di aver solo mosso i primi passi in un’avventura ben più grande e figlia di una visione plasmata sul medio-lungo periodo, ma che nonostante tutti gli sforzi non è riuscita a esprimere appieno tutto il suo potenziale.

La vita dell’avventuriero

Come anticipato, la storia di Eiyuden Chronicle: Rising proietta i giocatori in un universo fantasy tra i più classici per il genere ruolistico – tra eroi, avventurieri, leggende, forze oscure che tramano nell’ombra e antichi misteri sui quali far luce.

Il trittico di protagonisti composto da CJ, Garoo e Isha si ritroverà a collaborare per aiutare la città-colonia di Nuova Neveah a prosperare, mentre in parallelo porterà avanti alcuni obiettivi strettamente personali, sempre più importanti con il proseguire delle ore di gioco.

A ben pensarci il team di eroi si amalgama e funziona abbastanza bene, con personalità – per quanto possano sapere di già visto – ben diversificate che emergono durante i vari dialoghi su schermo, ma non aspettatevi una storia dalle tematiche profonde o ramificate.

La trama, infatti, nel bene e nel male mantiene una certa linearità e semplicità di fondo che raramente schiaccia il piede sull’acceleratore, delineando i contorni di una narrazione che per quanto accessibile e piacevole nella sua risoluzione è riuscita a convincerci fino a un certo punto.

Per quanto riguarda, invece, il discorso longevità abbiamo impiegato una dozzina di ore per raggiungere i titoli di coda, completando un buon numero di missioni secondare legate all’evoluzione della cittadina; una durata da ritenere consona considerando quanto precisato nel precedente paragrafo sul fronte qualitativo, e che se maggiormente dilatata avrebbe solo rischiato di enfatizzarne alcune lacune.

Combatti, aiuta e costruisci

Dal punto di vista del mero gameplay Eiyuden Chronicle: Rising si presenta come una frizzate avventura a scorrimento in 2D, dove gli scontri contro più nemici di varia natura la fanno da padrone per la maggior parte del tempo. Il tutto senza mettere in secondo piano la crescita della città che funge da vero e proprio hub tra le missioni, e alla quale sono legati a doppio filo i potenziamenti dei nostri impavidi eroi.

Per i combattimenti riteniamo di poter confermare le buone sensazioni evidenziate durante il precedente test, e con tutti e tre i personaggi su schermo è possibile concatenare attacchi con un discreto tasso di spettacolarità. CJ è un’abile guerriera che conviene utilizzare assiduamente per gli spostamenti di tutto il team e gli attacchi standard considerando la sua maggior rapidità, mentre sfruttando Garoo e Isha rispettivamente per gli attacchi pesanti e le magie dalla distanza – con la pressione di altri due pulsanti del controller – si generano combo utili contro gli avversari più tenaci.

Il risultato di questa scelta per gli scontri di Eiyuden Chronicle: Rising funziona nell’immediato, ma andando avanti nell’avventura, affrontando nemici via via più forti e numerosi, genera alcune perplessità.

I movimenti durante gli scontri risultano abbastanza legnosi e cercare di schivare gli attacchi provenienti da ogni direzione può generare un po’ di frustrazione; i tre personaggi hanno, infatti, manovre evasive differenti relegate però allo stesso pulsante, e ciò obbliga a qualche sforzo eccessivo con i comandi per utilizzare la schivata corretta e con il giusto tempismo – scelta che, soprattutto contro qualche boss o situazione più impegnativa, non può non far storcere il naso.

Il titolo comunque rimane estremamente accessibile e adatto anche ai neofiti del genere; considerando il suo approdo fin dal day one nel catalogo del Game Pass (vi consigliamo questo abbonamento da tre mesi su Amazon) siamo sicuri che diversi affezionati al servizio di Microsoft riusciranno a dargli qualche possibilità.

Per la crescita della città di Nuova Neveah è invece necessario soddisfare le continue richieste di abitanti, commercianti o avventurieri che – missione dopo missione – affolleranno le varie sezioni urbane.

Ammettiamo che l’idea funziona discretamente per invitare a concentrarsi sui progressi dei personaggi e per il (solo) lieve grinding, ma soprattutto perché porta a creare e potenziare edifici utili per acquistare un miglior equipaggiamento, così come pozioni o rune per gli attacchi elementali, senza dimenticarsi di altre pozioni o alcuni accessori che conferiscono invece i più classici dei bonus durante il combattimento.

Una struttura da city builder che funziona e che supporta in modo coerente la progressione della trama principale, senza mai distogliere eccessivamente dalla stessa.

Il rovescio della medaglia, però, è un’indigesta ripetitività delle quest secondarie, dove in molti casi si è obbligati a tornare in aree viste e riviste per raccogliere qualche materiale o una manciata di oggetti.

Un pin pong tra le varie zone di Eiyuden Chronicle: Rising enfatizzato da sezioni che non brillano particolarmente sotto l’aspetto del level design, e dove svariate missioni sono caratterizzate esclusivamente da una manciata di dialoghi per trovare un bambino scomparso o chiedere dei semplici consigli letteralmente nella strada attigua, con risvolti piuttosto banali.

Dal punto vista tecnico il risulto finale è tutto sommato buono. Da apprezzare le varie ambientazioni, con uno stile ricercato soprattutto nelle cornici che fanno da sfondo al nostro passaggio, così come il design dei vari personaggi durante i dialoghi, che lascia emergere linee e contorni piacevoli.

Nota dolente, invece, riguarda le animazioni che – nonostante qualche piccolo miglioramento rispetto al primo test – fin dai più semplici movimenti non appaiono naturali quanto sperato, mettendo in difficoltà il giocatore soprattutto durante i combattimenti.

Versione recensita: PC

Voto Recensione di Eiyuden Chronicle: Rising - Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Un’avventura dai toni leggeri e spensierati per la maggior parte del tempo…

  • Scontri focalizzati sull’alternanza costante dei vari membri del team

  • Meccaniche da city builder che ben si amalgamano alla storia principale

Contro

  • … ma la qualità della narrazione rimane altalenante

  • Eccessiva ripetitività delle quest secondarie

  • Le animazioni rimangono difficili da digerire

Commento

Eiyuden Chronicle: Rising è un progetto che non presenta particolari guizzi, ma che nella sua linearità riesce a trovare il modo di farsi apprezzare dagli appassionati del fantasy bidimensionale. Rimane una certa ripetitività di fondo, così come qualche boccone amaro da dover mandare giù per quanto riguarda il gameplay. Eppure, l’avventura di CJ e compagni è un discreto antipasto, in attesa di una portata principale che speriamo essere di ben altre ambizioni.
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