Immagine di Distant Worlds 2 | Recensione - Un 4X da veri esperti in materia
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Distant Worlds 2 | Recensione - Un 4X da veri esperti in materia

Distant Worlds 2 richiede pazienza e attenzione, ma una volta superata la barriera iniziale, il 4X creato da CodeForce ha pochi rivali nel campo degli strategici

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Distant Worlds 2
Distant Worlds 2
  • Sviluppatore: Code Force
  • Produttore: Slitherine
  • Distributore: Slitherine
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 10 marzo 2022

Come vi avevamo già detto nella nostra anteprima, Distant Worlds 2 non è una space opera per tutti. Il 4X ambientato fra le stelle - per fare un paragone, siamo nello stesso campionato dei vari Stellaris e Master of Orion - e sviluppato da CodeForce è infatti uno di quei pesanti mattoni di fantascienza hard, dove ad ogni cento pagine, due servono per mandare avanti il racconto e le restanti novantotto sono un coacervo di tecnicismi e paroloni da ingegneri che nel tempo libero si dilettano a costruire reattori a propulsione nel loro garage.

Credete che si stia esagerando? Date uno sguardo al manuale di gioco prima di iniziare una partita e scoprirete di essere al cospetto di uno fra gli strategici più profondi e dettagliati presenti sul mercato, un titolo in grado di far impallidire per mole di contenuti e di meccaniche anche gli altri esponenti di un genere già complicato di per sé.

Insomma, se amate districarvi fra infinite statistiche e siete pronti a spendere ore per comprendere come gestire al meglio le vostre colonie spaziali, Distant Worlds 2 è esattamente quello che state cercando. Al contrario, se temete di perdervi fra i menù - è scontato dirlo, ma sono tutti in inglese - e preferite l’azione dirompente al lento ragionamento, vi consigliamo di gettare subito la spugna.

Giusto un assaggio

Non sappiamo bene quanto ci metteremmo a fare un mero elenco di tutte le meccaniche di gioco presenti in Distant Worlds 2 - non che sia un’operazione utile in fin dei conti - ma siamo certi che ben presto perderemmo noi stessi il filo del discorso e soprattutto la vostra attenzione scemerebbe dopo poche righe.

Ad essere sinceri, la vastità del titolo emerge ancora prima di iniziare la partita e servono minuti e minuti per settare le dimensioni e le forme della galassie, per impostare l’aggressività e la presenza di pirati e creature aliene, senza contare poi la minuziosità con cui creare la propria fazione, tra razze e sistemi governativi.

Preferiamo quindi prendere in considerazione un singolo elemento per chiarire al meglio le interconnessioni e la complessità che si cela anche dietro ad un semplice click. Parliamo quindi dell’economia, che si basa principalmente sulle tasse riscosse sulle proprie colonie, imposte che possono essere alzate e abbassate senza troppi sforzi attraverso l'UI.

Nulla di arzigogolato vero? Diciamo che non abbiamo nemmeno scalfito la superficie, perché modificare la tassazione ha pesanti ricadute sul morale della popolazione e, come se non bastasse, metà dei nostri abitanti sono alieni poco propensi all’integrazione e questo non fa che aumentare il tasso di corruzione e diminuire le entrate.

Più che un gioco, è un vero lavoro

Anche il leader della fazione ha poi le sue colpe, visto che ha sviluppato un pesante malus sull’efficienza della finanze, la costruzione delle nuove navicelle con cui esplorare l’universo si è mangiata gli avanzi delle casse, per evitare che i pirati facessero razzia delle basi siamo stati costretti a firmare un oneroso patto di protezione e anche la ricerca tecnologica necessita di fondi per far sì che vengano sviluppati i salti interstellari, indispensabili per raggiungere le costellazioni più lontane.

Sinceramente ci siamo stufati di vedere quei rottami rimasti senza carburante dispersi fra gli asteroidi e un investimento in nuovi cargo per trasportare i rifornimenti andava fatto.

Per fortuna sotto la superficie nel nostro pianeta natale si nascondono però risorse rare che garantiscono un bonus sulla crescita della popolazione - e quindi più tasse - e in quell’ammasso gassoso su cui abbiamo messo il piede sono state scoperte delle amenità naturali che di certo attireranno nuovi turisti dalle orecchie a punta pronti a sborsare quattrini galattici.

Un controllo sempre parziale

Abbiamo finora descritto l’economia, anzi, solo una parte di essa, dato che oltre i fondi pubblici esistono delle confederazioni di mercanti privati che non possono essere controllate direttamente, ma che sfruttano le concessioni che rilasciamo a loro per costruire basi minerarie con cui estrarre le materie prime sparse su stelle e asteroidi.

Per chiudere il cerchio - in realtà ce ne sarebbero infiniti di cui minori che vi risparmiamo volentieri - l’economia è legata a stretto filo con le risorse e di queste ce ne sono a decine e di vario tipo, alcune rare e che garantiscono bonus ad esempio per la colonizzazione, e altre più comuni indispensabili per attivare la lunghissima catena di produzione delle navicelle.

Questi materiali vanno poi spostati per raggiungere i pianeti e le basi spaziali e questo genera un costante flusso di navi, di mercanti e di astronavi di scorta, flotte che danno una vera componente fisica al sistema economico di Distant Worlds 2.

Il vero pregio di tutti questi elementi è soprattutto la loro interconnessione. Ogni decisione presa ha delle pesanti ricadute su numerosi altri aspetti e il risultato finale è un’intricata ragnatela fatta di infinite combinazioni, un fitto sistema di nodi e collegamenti da espandere su una scala senza precedenti, con stelle, pianeti e galassie che si perdono a vista d’occhio.

L’esplorazione è uno degli elementi cruciali in Distant Worlds 2, una ricerca costante di nuovi materiali e ambienti da colonizzare, fatta anche di contatti con altre civiltà aliene, mostri spaziali e fazioni indipendenti con cui collaborare e magari da integrare all’interno della propria confederazione interstellare.

Qualcosa è sfuggito di mano

Il termine vasto è un riferimento sia spaziale che ascrivibile alle meccaniche ludiche e, in entrambi i casi, presenta dei risvolti che non ci hanno convinto fino in fondo.

Mano a mano che il nostro impero cresceva, diventava impossibile tenere a mente tutto ciò che stava succedendo, sullo schermo apparivano di continuo avvisi di pericolo, una stazione di ricerca era stata attaccata, una rovina dispersa chissà dove poteva essere studiata più approfonditamente e una spia era appena tornata dalla sua missione di infiltrazione dietro le linee di una potenza rivale.

Purtroppo l’interfaccia fatica a mettere ordine in tutta questa mole di informazioni, occorre parecchia pazienza per orientarsi fra gli infiniti menù e soprattutto le icone hanno un design fin troppo vago e stilizzato, senza veri rimandi alla loro reale funzione.

L'unico vero aiuto sono gli indispensabili - e per fortuna quasi sempre presenti - tooltip, che però riescono solo in parte a non far pesare l'assenza di un vero e proprio tutorial.

Bisogna fidarsi dei propri consiglieri

Già dopo qualche ora di gioco diventa pressoché impossibile gestire ogni singola flotta e colonia e, conscio di questo ostacolo, il team di CodeForce ha introdotto un sistema di automatizzazione che permette di delegare alla CPU qualsiasi mansione, dalla costruzione della nuove navi ai rapporti diplomatici, passando poi per la ricerca e le operazioni militari.

Occorre però precisare che l’AI non sempre segue la soluzione ideale- in un paio di casi ci siamo ritrovati con i conti in rosso solo perché le nostre basi stavano costruendo una quantità di navi insostenibile - e quindi il nostro suggerimento è quello di optare per una saggia via di mezzo, impostando gli aiuti sotto forma di consigli, alert che forniscono spunti utili da seguire ma che possono anche essere rimandati a tempi futuri.

La seconda perplessità che riguarda l’imponenza di Distant Worlds 2, è che davanti a così tante possibilità si fa fatica a dare un peso concreto alle proprie scelte. Questa sensazione l’abbiamo provata con maggior forza quando ha fatto la sua apparizione l’albero delle tecnologie, talmente ampio da richiedere infiniti scroll del mouse per essere visualizzato nella sua interezza.

A causa di una guerra scoppiata un po’ per caso, siamo stati ad esempio costretti a concentrare la ricerca scientifica sul nostro arsenale ma, non ci vergogniamo ad ammetterlo, abbiamo selezionato senza troppa comprensione missili, scudi, truppe da assalto e reattori in mezzo a quell’elenco senza fine di elementi bellici che compongono solo una minima parte dell’albero delle tecnologie. Insomma, se siete degli incalliti ricercatori di strategie di min-max, Distant Worlds 2 potrebbe mettervi un po’ in difficoltà.

Retro-futuristico

C’è poi una terza tipologia di problematica sempre legata alla vastità dell’opera di CodeForce, che in molti casi sembra arrancare dal punto di vista tecnologico, schiacciata dal suo stesso peso.

Si avvertono infatti molti rallentamenti quando si esplora il già citato sistema di ricerca, quando si guarda da vicino uno scontro fra navicelle la visuale si blocca per qualche istante e, per quanto siano stati fatti evidenti passi avanti rispetto al primo capitolo, Distant Worlds 2 non rappresenta l’avanguardia grafica, soprattutto se si gestisce una potenza sempre più vasta e si assiste più che altro allo spostamento di icone su uno sfondo colorato.

Soprassediamo poi sulla componente audio, con musiche spesso fuori fase e rumori metallici acuti che rendono ogni battaglia una tortura per le orecchie: ascoltate pure un podcast mentre gestire il vostro impero spaziale.

Nello spazio non ci sono confini

Nonostante le sue incertezze e un primo approccio diciamo complicato, Distant Worlds 2 è forse uno tra i migliori 4X presenti sulla piazza, un insieme di ingranaggi calibrati alla perfezione e che lavorano all’unisono, dove siamo stati messi davvero alla prova nella gestione di tutti i singoli elementi e dove abbiamo sentito una totale libertà di azione grazie alle infinite possibilità messe a disposizione.

Come detto all’inizio, Distant Worlds 2 non è uno strategico adatto a tutti, ma se avete pazienza e tempo, saprà regalarvi non poche soddisfazioni.

Se siete a caccia di un nuovo mouse per le vostre scorribande videoludiche, date un'occhiata a questa proposta di Logitech a prezzo scontato.

Voto Recensione di Distant Worlds 2 - Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Davvero senza una fine

  • La profondità delle meccaniche di gioco permette un approccio sempre diverso alle varie partite

  • L'esplorazione dello spazio sconfinato regala parecchie sorprese e soddisfazioni

  • L'automatizzazione evita la fastidiosa microgestione...

  • Graficamente è un passo in avanti rispetto al precedente capitolo...

Contro

  • ... Anche se la CPU non sempre prende le scelte migliori

  • ... Ma non aspettatevi troppo

Commento

Distant Worlds 2 si rivolge ad una nicchia di giocatori ben precisa e chi ha amato il primo capitolo o, più in generale si diletta con i 4X profondi e con un alto tasso di sfida, troverà nello strategico sviluppato da CodeForce il perfetto titolo sci-fi su cui trascorrere i suoi prossimi anni. Bisogna però allo stesso tempo segnalare una curva dell'apprendimento davvero ripida e resa ancora più ostica dalla scarse spiegazioni date da un tutorial risicato e da una UI poco esplicativa.
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