Critiche sull'attore di Dante in Devil May Cry per le esternazioni su Trump e i fatti di Washington

Reuben Langdon torna a far parlare di sé: l'attore che è Dante in Devil May Cry ha creato polemiche sui social dopo gli scontri al Campidoglio.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Torna a far parlare di sé Reuben Langdon, l'attore celebre anche tra i videogiocatori per essere la voce di Dante in Devil May Cry, ma anche Ken in Street Fighter – e per aver avuto parti anche in altre opere, come Resident Evil 5 (fece il motion capture di Chris Redfield) o in The Last of Us in diversi ruoli.

L'attore, infatti, si è espresso sul suo profilo Twitter in merito alle violenze di Washington dello scorso mercoledì, che hanno causato delle vittime e che hanno in quel momento costretto al rinvio della nomina del Presidente eletto Joe Biden, uscito vincitore dalle elezioni negli Stati Uniti.

Nei suoi messaggi, Langdon ha condiviso alcuni video che mettevano a confronto gli attacchi degli assaltatori del Campidoglio alle manifestazioni del movimento anti-razzista Black Lives Matter. Uno dei video condivisi dall'artista recitava «i supporter di Trump che hanno assaltato il Campidoglio stanno protestando, non sono terroristi né rivoluzionari».

Secondo l'attore, coloro che hanno criticato quanto accaduto – fanno notare i colleghi del sito VGC – sarebbero «degli ipocriti», e ad accompagnare la sua visione c'è un ulteriore video che mette a confronto l'assalto dei sostenitori del Presidente uscente Donald Trump e quanto fatto negli scorsi mesi dal movimento Black Lives Matter.

I suoi commenti non sono passati inosservati e sono molti ad aver espresso sdegno sotto i post dell'attore, facendogli notare anche la presenza di bandiere dei Confederati tra gli assaltatori del Campidoglio.

Nel frattempo, i maggiori social network hanno oscurato il profilo ufficiale di Donald Trump – compreso Twitch – perché ritengono che la presenza social del Presidente uscente potrebbe innescare ulteriori violenze con nuovi cinguettii. In questo caso, Langon ha scritto che «la censura è per la società quello che il cancro è per il corpo umano. Coloro che bruciano libri oggi, bruceranno corpi domani.»

In precedenza Langdon aveva creato polemiche anche quando, nel 2019, aveva condiviso opinioni molto decise su Black Lives Matter e sul movimento MeToo, ritenendo che le due cose stessero andando «un po' troppo oltre» e che avessero visto «la logica venire gettata dalla finestra.» In quel caso Capcom prese le distanze dalle opinioni dell'artista.

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