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Deep Rock Galactic è il gioco in co-op di cui avete bisogno - Recensione

Con Deep Rock Galactic, Ghost Ship Games ha semplicemente creato uno dei migliori titoli cooperativi dell'ultimo periodo.

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

La giornata tipo per un nano in quel di Deep Rock Galactic è davvero terribile. Vieni assunto da una avida industria estrattiva senza passare da alcun colloquio di lavoro e firmi un contratto senza nessun diritto o tutela: elmetto in testa, piccone in mano e qualche secondo dopo ti ritrovi nelle viscere di Hoxxes IV assalito da decine di insetti troppo cresciuti.

Anzi, la vita fa proprio schifo se sei costretto a collaborare con altri tre impiegati tozzi e irascibili per rubare ingenti quantità di oro e minerali e tutto quello che ottieni è un misero boccale di birra servito da un robot e un nuovo cappello da sfoggiare nella prossima missione suicida. Probabilmente puzzi di olio, zolfo e l’igiene non è il massimo su quella stazione orbitante, eppure Deep Rock Galactic è il lavoro che hai sempre sognato.

Scava e spara, spara e scava

Utilizzando le classiche categorie, Deep Rock Galactic può essere definito come il punto di incontro tra un FPS cooperativo e Minecraft, con un loop tanto semplice quanto funzionale: scendere in profondità, recuperare i materiali e tornare in superficie tutti interi.

Al primo impatto ci si sente quasi persi al cospetto del vasto HUB, il tutorial glissa su molte delle sue funzioni e la traduzione italiana è forse tra le peggiori che abbiamo mai letto. Una volta esplorate le varie stanze, ci si rende subito conto di quanto tutto sia per fortuna ordinato e di facile lettura. Il cuore pulsante è il computer centrale da cui selezionare la missione, un lungo elenco di incarichi suddiviso per difficoltà, lunghezza, obiettivi e biomi, con tanto di server privati o pubblici e partite a cui unirsi con un rapido click. Le informazioni messe a disposizione nel menù sono davvero numerose e aiutano scegliere in modo preciso la tipologia di match, che spaziano da amichevoli passeggiate fra le grotte ad infernali resistenze all’ultima pallottola.

Volendo ci si può immergere nei meandri oscuri di Hoxxes IV senza colleghi, aiutati esclusivamente da un droide di nome BOSCO, ma l’esperienza risulta più piatta e meno stimolante. Al contrario, Deep Rock Galactic dà il meglio di sé quando viene condiviso assieme ad altri giocatori e, cosa rara di questi tempi, nel corso del lungo sviluppo si è venuta a creare attorno al titolo una community sana e sempre pronta ad aiutare i nuovi arrivati.

In solitaria o accompagnati, gli incarichi sono sempre simili e non vanno oltre la raccolta di una certa quantità di risorse – e solo raramente le missioni si sviluppano seguendo delle indicazioni differenti, come la difesa di un punto di interesse o l’eliminazione di nemici particolarmente ostici. Nella base principali sono poi segnalati gli incarichi, delle quest più lineari che si dipanano spedizione dopo spedizione e spesso accessibili solo soddisfacendo dei requisiti minimi, come il raggiungimento di un certo livello per vari personaggi. Al di là delle barriere di ingresso, della struttura o di una maggiore difficoltà, anche queste partite si concludono però nella riproposizione dei medesimi obiettivi.

Far carriera nel sottosuolo

In Deep Rock Galactic quello che importa non è tanto il cosa, ma il come: la parola d’ordine è improvvisazione. Catapultati nel bel mezzo dell’oscurità si è infatti costretti a collaborare per aprirsi nuove strade e cunicoli, indicare ai soci un giacimento appena scoperto e orientarsi scanner alla mano in un level design labirintico e mai uguale a se stesso. Per una volta, la proceduralità degli ambienti è un punto a favore e il pianeta alieno restituisce veramente la sensazione di trovarsi in un luogo misterioso e sconosciuto, da scoprire e modellare con trivelle, funivie improvvisate e rampini indispensabili per raggiungere quel filone di oro sospeso su una parete ad una decina di metri di altezza.

Le quattro classi a disposizione, attraverso le loro armi e dotazioni uniche, forniscono tutti gli strumenti per creare una perfetta sinergia. Ad esempio, il trivellatore può creare con facilità percorsi dal nulla ed è miglior alleato quando si deve fuggire dal sottosuolo grazie alla sua scavatrice portatile. L’ingegnere crea delle piattaforme su cui saltare per raggiungere ogni anfratto della grotta e porta sempre con sé delle torrette difensive da piazzare all’occorrenza. L’artigliere lancia delle teleferiche che permettono di attraversare immensi canyon e, infine, l’esploratore è l’avanguardia del gruppo con il suo rampino e i suoi fari illuminanti.

Ciascuna classe ha un suo percorso di crescita e, livello dopo livello, i vari personaggi possono essere personalizzati sia esteticamente che con upgrade per le armi e gli strumenti. Non aspettatevi però lunghi elenchi di fucili, pistole o mitragliatrici: ciascuna classe ha infatti una dotazione pressoché fissa, che può essere sì migliorata ma non stravolta.

La mancanza di un reale senso di progressione è forse il freno più evidente: le missioni sono sempre varie e divertenti, spesso si concludono con una corsa all’ultimo secondo verso la capsula di risalita, ma una volta arrivati in superficie e tornati in “ufficio” ci si rende conto che gli sforzi fatti sono serviti giusto ad ottenere qualche abilità passiva, una barba nuova di zecca – orpello da non sottovalutare in mezzo ad altri nani – e una nuova skin per il nostro fidato fucile a pompa. E poi Hoxxes IV è davvero il peggior posto dove venir spediti.

Fucili alla mano

Le viscere di questo corpo celeste si dipanano in infiniti cunicoli ed è facile perder la bussola. Come se non bastasse, al suo interno si nascondono biomi di ogni tipo, da lussureggianti foreste con funghi fluorescenti a distese di deserto e rocce, ma questi panorami non sono idilliache cartoline dove vorreste passare le vacanze, a meno che non amiate venire investiti da tempeste di sabbia o piogge torrenziali. Ogni angolo nasconde delle insidie: la nave per tornare in superficie è lì a pochi passi e un salto sbagliato ti riporta al centro della terra e, proprio quando tutto sembra calmo, ecco apparire dal nulla un nuovo sciame di famelici insetti.

In questi momenti Deep Rock Galactic ricorda da vicino le meccaniche di Left 4 Dead, con ondate di nemici pronti a banchettare con le nostre corte gambe. L’azione diventa tutto d’un tratto frenetica e il gunplay permissivo al punto giusto è perfetto per questi momenti carichi di adrenalina. Ci sono ragni piccoli e ragni grossi, ragni corazzati e ragni tossici, ragni che esplodo e ragni che sputano veleno, a cui ogni tanto si uniscono coleotteri dalle dimensioni di un elicottero, vermi scartati dai provini di Tremors e robot impazziti.

Deep Rock Galactic non è certamente un gioco horror, ma se mal digerite aracnidi e altri esseri a sei ed otto zampe potreste sentivi a disagio, assaliti fino al collo da orde di esseri usciti da un oscuro manuale di entomologia. La grafica è in ogni caso stilizzata e gli schizzi di sangue alieno che macchiano lo schermo sono solo dei pixel senza troppi dettagli. Questo non vuol dire che Deep Rock Galactic sia un gioco brutto da vedere: gli ambienti sono interamente distruttibili e molti degli scenari hanno il tipico fascino dell’ignoto, con un bengala lanciato che all’improvviso svela un rigoglioso bosco.

Un’ultima e necessaria specificazione prima di giungere alla conclusione: in tutta questa storia, i cattivi siete voi. A Deep Rock Galactic manca una narrativa e le missioni non hanno alcuna contestualizzazione che giustifichi la continua richiesta di risorse. Si scende nel sottosuolo e si scava senza troppi rimorsi, magari rubando anche delle uova a quei ragni che, in fin dei conti, magari vorrebbero solo essere lasciati in pace, oppure crivellando di colpi il cosiddetto insetto bottino, la cui unica colpa è di essere un inerme bruco bianco contenente dell’oro. Deep Rock Galactic è in fin dei conti la perfetta metafora dello sfruttamento delle risorse.

+ In compagnia raggiunge vette altissime...

+ Le quattro classi si completano alla perfezione

+ Proceduralità funzionale nella costruzione dei livelli

+ Community affiatata e mai tossica

- ... Ma in solitaria perde molto

- Ricompense e upgrade appena sufficienti

8.0

Senza troppi giri di parole, Deep Rock Galactic è una tra le migliori esperienze cooperative di questi tempi e sa esaltare come pochi il gioco di squadra, sia durante le fasi di shooting sia quando si estraggono materiali dal pianeta alieno. Questo non significa che il titolo di Ghost Ship Games sia senza macchie. La personalizzazione delle classi è piuttosto limitata, soprattutto per quel che riguarda l’armamentario, gli obiettivi si ripetono di frequente e quando i fucili tacciono ci si rende conto che il lavoro svolto non è proprio dei più limpidi.

Voto Recensione di Deep Rock Galactic è il gioco in co-op di cui avete bisogno - Recensione - Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • In compagnia raggiunge vette altissime...

  • Le quattro classi si completano alla perfezione

  • Proceduralità funzionale nella costruzione dei livelli

  • Community affiatata e mai tossica

Contro

  • ... Ma in solitaria perde molto

  • Ricompense e upgrade appena sufficienti

Commento

Senza troppi giri di parole, Deep Rock Galactic è una tra le migliori esperienze cooperative di questi tempi e sa esaltare come pochi il gioco di squadra, sia durante le fasi di shooting sia quando si estraggono materiali dal pianeta alieno. Questo non significa che il titolo di Ghost Ship Games sia senza macchie. La personalizzazione delle classi è piuttosto limitata, soprattutto per quel che riguarda l'armamentario, gli obiettivi si ripetono di frequente e quando i fucili tacciono ci si rende conto che il lavoro svolto non è proprio dei più limpidi.