Death Stranding ha un setting 'da incubo' alla Silent Hill?

La giornalista Erina Rose ha descritto la sua esperienza in Death Stranding come qualcosa di realmente inquietante.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Death Stranding è il prossimo e attesissimo titolo diretto da Hideo Kojima, previsto per il prossimo mese di novembre in esclusiva assoluta su console PS4.

L’hype sta salendo giorno dopo giorno, tanto che in occasione del PAX in Australia, qualcuno ha avuto la possibilità di provare il gioco con mano, definendo il setting del titolo “un vero incubo” (nel senso buono del termine).

Più in particolare, la giornalista di Sausage Roll Erina Rose ha descritto la sua esperienza di gioco come qualcosa di davvero disturbante.

L’ambientazione di Death Stranding è una delle più spaventose e coinvolgenti che abbia mai visto in un videogioco. Sebbene il mondo di gioco possa sembrare sterile e privo di vita, non sembra mai che tu sia veramente solo… tutto ciò è terrificante. Non sai mai cosa potrebbe saltare fuori, come se ci fosse una presenza che ti osserva costantemente attraverso quelle maledette nuvole! Sembra come se Hideo Kojima avesse preso l’atmosfera di Silent Hills  [il titolo cancellato noto anche come P.T., n.d.R.] e gli abbia iniettato degli steroidi.

[…] Quando scende la notte, inizi a sentire suoni inquietanti, ma non hai idea di cosa siano. Cerchi segni di pericolo ma una fitta nebbia inizia lentamente a nascondere la visuale. I suoni diventano più forte e tendi gli occhi per cercare di scorgere qualcosa, ed ecco, sembra che qualcosa stia emergendo dalla nebbia e venga verso di te. Non so cosa sia, non so cosa fare, sono impazzita e ho lanciato il controller verso il mio amico. Questa è stata la mia esperienza in breve.

Siete curiosi di scoprire anche voi il lato ‘horror’ di Death Stranding?

Fonte: Gametransfers