Capre folli, pistoleri invincibili e pianeti alieni: i giochi in arrivo da Plaion

Durante il Lucca Comics and Games 2022 abbiamo provato le novità di Plaion in arrivo a breve, ossia Goat Simulator 3, Gungrave G.O.R.E. e Scars Above.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

LUCCA – Si è svolto nei giorni scorsi il consueto appuntamento con il Lucca Comics & Games, la fiera dedicata al mondo dell’intrattenimento a tutto tondo, ormai tra le più grandi e importanti al mondo. Seppur sia maggiormente focalizzata su fumetti e giochi di ruolo e da tavolo, non mancano ormai da diversi anni i videogiochi, che stanno acquisendo sempre maggior importanza negli spazi della fiera. Tra i tanti publisher presenti c'era ad esempio Plaion, che in quest’occasione ha presentato alcune interessanti anteprime in uscita nei prossimi mesi.

Plaion, conosciuta fino a pochi mesi fa come Koch Media, è cresciuta molto come publisher: oltre ad avere tutto il catalogo di Deep Silver, recentemente ha anche dato i natali alla nuova etichetta chiamata Prime Matter, dedicata alla creazione di nuove IP. Tra i titoli che Plaion ha portato a Lucca, sicuramente il più atteso è quel Dead Island 2 a lungo rimandato, che durante i giorni del festival era presente nella forma di divertenti installazioni e iniziative per i fan, ma senza che il gioco effettivo fosse giocabile o avesse nuovi trailer.

Altri giochi, tra cui alcuni in dirittura d’arrivo, erano presenti alla manifestazione lucchese al padiglione di Plaion per essere testati e noi siamo qui per raccontarvi di queste novità.

Le anteprime di Plaion a Lucca

I titoli giocabili da parte di Plaion a Lucca Comics & Games erano quattro: Goat Simulator 3, Gungrave G.O.R.E., Scars Above e Mount & Blade II: Bannerlord.

Di quest’ultimo parleremo nel dettaglio a breve sulle nostre pagine, mentre durante la fiera ci siamo concentrati sugli altri tre titoli, potendo avere un primo assaggio di gameplay.

Goat Simulator 3

Gli sviluppatori di Coffee Stain Studios nel 2014 avevano fatto uscire il folle Goat Simulator, un titolo realizzato quasi per scherzo, che però alla fine conquistò il pubblico. Il gioco originale ci metteva nei panni di una capra apparentemente qualsiasi, che in realtà era in grado di portare il caos ovunque andasse. Tra la presenza di bug ed effetti ragdoll lasciati appositamente per aumentare il divertimento e una fisica un po’ esagerata, il titolo vendette la bellezza di oltre 2,5 milioni di copie. Gli sviluppatori decisero dunque di far uscire anche alcune espansioni a tema fantascientifico e fantasy, vendute a parte.

A distanza di ben otto anni dal primo capitolo, arriva finalmente il terzo (!) pubblicato stavolta da Plaion. Si, avete capito bene, il terzo, anche se il secondo non è mai esistito. Gli sviluppatori, tenendo fede allo spirito nonsense del gioco, hanno infatti dato diverse giustificazioni, dal fatto che ci si trovi davanti a una simulazione di capra così avanzata che il numero due non le avrebbe reso giustizia, fino al semplice errore di battitura.

Insomma, il numero tre del titolo in questo caso rappresenta la stessa follia che abbiamo potuto constatare una volta preso il pad in mano.

Abbiamo potuto provare Goat Simulator 3 (che potete già prenotare su Amazon) per circa una ventina di minuti, non tantissimi per comprendere nel dettaglio novità e cambiamenti rispetto al passato, ma sufficienti per constatare quanto il gioco mantenga invariata la follia che lo contraddistingue – anzi, in questo caso è cresciuta esponenzialmente.

La demo ci ha regalato subito una sorta di lanciarazzi che sparava fuochi d’artificio. Qualunque cosa venisse colpita, sia uomini che macchine, veniva sparata in cielo come se pesasse pochi grammi, tanto per mettere subito in chiaro che le leggi della fisica sono superflue.

L’area visitabile era una sorta di grosso sandbox, proprio come nel primo capitolo, ma molto più esteso. Qui abbiamo trovato anche delle missioni da compiere, come ad esempio mettere insieme i pezzi di un marchingegno all’interno di un laboratorio per costruire una speciale macchina di analisi dati.

Non siamo però riusciti a trovare tutti i pezzi per ricostruire la macchina, per via delle svariate cose che era possibile fare andando in giro per la mappa: ogni elemento presente era una distrazione e la voglia di creare il caos assoluto era tanta. Da quanto abbiamo visto, queste missioni non sono particolarmente elaborate e rappresentano un diversivo per dare un minimo di scopo al giocatore prima che inizi a distruggere tutto con i poteri di una normalissima capra.

Tra le chicche che abbiamo notato c’è anche la possibilità di guidare una macchina (in che modo una capra ne sia in grado non ci è dato sapere, ma non è molto importante e sfidiamo chiunque a non aver pensato almeno una volta che qualche automobilista incrociato nella realtà fosse una vera capra, ndr). Il gioco permette anche di giocare in cooperativa, nella nostra prova abbiamo anche giocato in due per un certo lasso di tempo, ma è possibile giocare anche in quattro, esperienza che porta il delirio ai suoi massimi livelli.

Abbiamo visto troppo poco di Goat Simulator 3 per darne un giudizio effettivo, ma le nostre prime impressioni ci confermano che sia un’evoluzione del primo capitolo, più grande e varia; bisognerà solo capire quanto potrà divertire sul lungo periodo senza dare un reale scopo ai giocatori.


Gungrave G.O.R.E.

Passiamo a un vecchio classico dei giochi action arrivato in origine su PlayStation 2. Gungrave rinasce con questo nuovo capitolo, chiamato Gungrave G.O.R.E. (già prenotabile su Amazon) dopo che negli anni recenti era apparso solo come gioco per i visori VR.

La nostra prova ci ha visti ritornare nei panni del protagonista Grave pronti a massacrare orde di nemici. In questo caso la denominazione di sparatutto in terza persona non è così azzeccata, dato che nelle meccaniche ci ricorda molto più un action in 3D come lo potevano essere i vecchi God of War o Devil May Cry, ma senza avere la stessa profondità di gameplay e tecnicismi vari, prediligendo invece un approccio più esagerato e"ignorante" come si suol dire.

Non sarà infatti obbligatorio mirare per colpire i nemici con le potenti pistole di Grave e quando si utilizzerà la mira questa si porterà automaticamente sui giusti obiettivi.

Grave avrà poi diversi attacchi speciali – alcuni fisici, per quando i nemici saranno troppo vicini, mentre con un altro comando potrà afferrare gli avversari e usarli come scudo oppure lanciarli via. Più nemici colpiremo di seguito e più salirà la nostra barra delle combo, che ci permetterà di utilizzare nuove mosse speciali e una sorta di modalità furia che potenzierà i danni degli attacchi di Grave. In alcune occasioni potremo anche utilizzare elementi dello schermo per farli esplodere contro i nemici.

La demo si è conclusa dopo una carneficina di nemici, con una boss battle contro una grossa macchina da combattimento in grado di sparare missili.

Questo scontro è stato piuttosto basilare, con il nostro avversario a rappresentare in sostanza una spugna per proiettili; era soprattutto importante mantenere alta la barra delle combo per poter scatenare attacchi più potenti. A difficoltà normale non abbiamo avuto praticamente nessun problema nelle battaglie, anche per via di un’intelligenza artificiale che ci è parsa piuttosto scarsa nelle reazioni e nell’aggressività.

Gungrave G.O.R.E. ci è sembrato un action vecchia scuola, che riesce a divertire grazie alla sensazione di potenza che offre e alla varietà di attacchi del protagonista, ma che non ci è parso finalizzato a dovere in diversi aspetti.

In questa demo abbiamo notato una poca varietà di nemici, scarsa intelligenza artificiale e una qualità grafica non eccelsa; è insomma possibile che il gioco si presenti con diversi problemi alla sua uscita, ma potrebbe sorprendere per la sua essenza esagerata da action vecchio stile. Lo scopriremo ad ogni modo a breve, dato che il titolo sarà pubblicato da Plaion il 22 novembre su console, PC e anche su Game Pass.


Scars Above

L’ultimo gioco da noi provato durante il Lucca Comics & Games 2022 è stato Scars Above, titolo di punta della nuova etichetta Prime Matter, di recente fondata da Plaion, che uscirà soltanto il 27 febbraio 2023 per console Sony e Microsoft e anche su PC.

La storia ci mette nei panni di Kate Ward, una dottoressa inviata ad analizzare il Metaedro, una misteriosa struttura apparsa nell’orbita terrestre. Le cose non vanno però come previsto e la dottoressa Ward e la sua squadra vengono trasportati su uno strano pianeta alieno. Qui la donna dovrà sopravvivere a un ambiente ostile e alle pericolose creature native del luogo.

L’inizio della storia ci vede seguire delle figure appartenenti a una presunta razza aliena, probabilmente ormai scomparsa, che guidano la nostra protagonista fino a delle insolite strutture e le chiedono di compiere una missione per loro, anche se ancora non è ben chiaro cosa vogliano. In pratica queste visioni fungono da tutorial per le meccaniche di base del gioco.

Scars Above è uno sparatutto in terza persona con una forte componente esplorativa, anche se da quanto abbiamo visto nella nostra mezz’ora di prova ci è sembrato non un open world, ma un titolo dagli ambienti chiusi con una certa varietà di esplorazione. Questo aspetto, nell’epoca dei mondi aperti a tutti i costi, anche quando non è necessario, non è affatto un male.

L’analisi degli oggetti e dei nemici sarà molto importante, dato che ci aiuterà a capire i punti deboli di ogni avversario o le proprietà di piante autoctone o di altri oggetti utili.

Il combattimento è ibridato con alcuni elementi da RPG e un pizzico di soulslike, che si riduce a una semplice gestione dei respawn in cui dovremo attivare delle misteriose strutture geometriche: qui potremo risorgere o curare la nostra protagonista, ma al prezzo della rinascita di tutti i nemici nei paraggi.

Le similitudini con i soulslike però si fermano qui. Nella demo abbiamo trovato come arma un fucile d’assalto dotato di due tipi di proiettili, elettrici e infuocati. Le debolezze elementali dei nemici saranno fondamentali, ad esempio contro quelli in acqua potremo sfruttare il vantaggio dei proiettili elettrici per fare danno ad area e massimizzare i colpi, mentre altri subiranno maggiormente i danni da fuoco anche bruciando per alcuni secondi. I due tipi di proiettili possono anche essere usati per risolvere alcuni semplici enigmi ambientali, ad esempio potremo bruciare una ragnatela colpendone i punti cardine con i proiettili infuocati.

I nemici sono piuttosto aggressivi e possono colpirci anche a distanza; saranno possibili anche degli attacchi corpo a corpo con una sorta di machete tecnologico, ma è meglio usare quest'arma solo in rari casi, dato che la salute di Kate si esaurirà in fretta in caso di attacchi diretti.

La dottoressa può schivare consumando stamina e può utilizzare delle cure raccogliendo materiale speciale rilasciato da determinate piante e da alcuni nemici. Anche se la difficoltà non è al livello di un soulslike, il gioco non è comunque da sottovalutare, dato che si morirà piuttosto facilmente, se non si starà attenti. La demo si è conclusa con una boss fight piuttosto impegnativa contro una creatura aliena, dove abbiamo dovuto usare, alternandole, tutte le nostre risorse per colpire i punti deboli dell'avversario al momento giusto. Le impressioni ricevute da questa prima grossa battaglia sono state buone, grazie anche a una certa varietà di pattern del nemico.

Scars Above non sembra un titolo rivoluzionario e mostra comunque i limiti tecnici di un doppia A, ma il sistema di combattimento, caratterizzato da una certa varietà di armi e di munizioni elementali, appare interessante. Il gioco, in arrivo l’anno prossimo per Plaion, potrebbe essere in definitiva una gradita sorpresa.