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Bookbound Brigade, metroidvania nel circolo degli smemorati storici

Uno scatenato ottetto

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a cura di Matteo Bussani

Unite metroidvania, platform e una difficoltà decisamente sopra la media; mischiate insieme un gruppo di personaggi rapiti alla letteratura storica e mitologica, date una bella frullata e Bookbound Brigade è ciò che vi troverete davanti.

Digital Tales, da sempre legata al mondo mobile in cui ha trovato la prima via di compimento, negli ultimi anni ha coltivato la propria personalissima creatura. Si tratta di un progetto che esce dai confini dello smartphone e abbraccia l’atmosfera più canonica “Indie” per raggiungere l’indossolubile coppia rappresentata in questo 2019 da PC e Nintendo Switch. La soluzione non fa certo sorprendere, visto che le due piattaforme riescono a esaltare le produzioni più contenute ma non per questo meno interessanti, e sostenerle con vendite migliori rispetto alle console casalinghe.

Il passaggio non rappresenta però un completo taglio con il passato. Non si è buttata l’esperienza in campo mobile che ha fatto da apripista al nuovo titolo, e per Bookbound Brigade si è partiti dai tanti concetti di gameplay sviluppati in Bravura Quest Rush e Battleloot Adventure.

Siamo stati perciò lieti di cogliere l’occasione offerta da Games Week per imbracciare il pad e mettere le mani su questo gioco divertente e letale.

Si scrive Brigade, si legge “personaggi (pseudo)storici impazziti alla ricerca della propria memoria”

Un gruppo di 8 personaggi famosi in cerca della propria memoria, persa nei meandri di una serie di libri che ne raccontano le vicende. Questi sono i mondi da scoprire e da esplorare in Bookbound Brigade, tutti diversi e tutti specifici per rappresentare al meglio una rivisitazione cartoon e completamente fuori di testa dei personaggi inclusi in questa avventura.

Siamo quindi nelle mani di un manipolo di personaggi storici e “meno” storici, pronti a dare battaglia per recuperare le proprie memorie perdute. Non si ha dunque il controllo di un singolo, ma di un’unità composta a sua volta da più pedine che agiscono tutte in maniera autonoma.

Cosa significa?

Il giocatore in Bookbound Brigade controlla il gruppo di arrembanti personaggi e li fa saltare, attaccare o ne attiva combinazioni particolari: di mosse ce ne sono davvero tantissime e si sbloccano mano a mano che si avanza nell’avventura. C’è un’ulteriore variabile davvero fondamentale per il gameplay, ovvero l’assetto o formazione. Il giocatore può far assumere alle simpatiche marionette differenti configurazioni: in linea orizzontale, in linea verticale, in 4×2 e a circonferenza. Fosse solo una mera questione estetica ci sarebbe poco da aggiungere, ma in realtà ogni configurazione cambia completamente il modo di giocare.

Trattandosi di un platform-metroidvania mutano prima di tutto le opzioni di movimento e quelle offensive. Cambia la velocità di azione, con la ruota che si dimostra la scelta più rapida, ma anche quella meno efficace in attacco; quella a torre consente di arrivare in zone più alte, pur sovraccaricando nel salto l’ultimo personaggio, che non si spinge oltre un piccolo balzello;  quella orizzontale può essere utile per far calare i personaggi da una rupe in preparazione di un salto. Infine c’è la 4×2, dove la massima compattezza aiuta a mantenere saldi i compagni ed evitare negli scontri che i colpi dalla distanza possano facilmente andare a segno sul gruppetto.

In realtà ci sono combinazioni di mosse che consentono anche alle altre configurazioni di estendere il proprio raggio d’azione, con la torre che si può schiantare sui nemici a tiro e la linea che può raccogliere i nemici sulle teste dei personaggi e farli saltare da una picca all’altra e portarli così a perire.

Un gameplay che non perdona

Nonostante tutte le frecce all’arco del gameplay di Bookbound Brigade, non sarà facile portare a casa i combattimenti che si presentano nell’avanzare dell’avventura. Questo perché la combinazione di nemici agili e veloci, e la precisione richiesta per superare le fasi platform sono davvero letali e dimostrano quanta cura sia stata posta nel gameplay e nel level-design. Nei livelli che abbiamo provato, questi due aspetti sembrano andare sempre a braccetto. Sembra anche che ci si debba aspettare una longevità di tutto rispetto, poiché gli sviluppatori hanno voluto sviluppare al massimo le potenzialità del gioco investendo una grande parte di risorse nel creare quest secondarie accattivanti che sostenessero la lancetta del monte ore molto in alto.

La stessa cura è stata posta nella realizzazione grafica. Pur non ambendo a reinventare la 2D art, il prodotto Digital Tales sa ben ricreare un’atmosfera goliardica con personaggi noti ben caratterizzati visivamente, sia nel singolo (con animazioni per ciascuno) ma anche nell’unità di gruppo, con un’alternanza ben calibrata di colori e forme, confusionarie quanto basta.

+ Level design ben studiato

+ Difficoltà elevata

+ Le formazioni sono un'ottima idea

- Il rischio che non sia sempre bilanciato è dietro l'angolo

Bookbound Brigade ci ha intrigato a prima con una combinazione magnetica di personaggi noti, level design, difficoltà e stile. Un insieme che per quanto sia passato al vaglio di una prova fin troppo breve, potrebbe davvero dire la sua in un panorama di titoli minori che ultimamente è saturo di prodotti senza grande attrattiva.

Voto Recensione di Bookbound Brigade, metroidvania nel circolo degli smemorati storici - Recensione


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Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Level design ben studiato

  • Difficoltà elevata

  • Le formazioni sono un'ottima idea

Contro

  • Il rischio che non sia sempre bilanciato è dietro l'angolo

Commento

Bookbound Brigade ci ha intrigato a prima con una combinazione magnetica di personaggi noti, level design, difficoltà e stile. Un insieme che per quanto sia passato al vaglio di una prova fin troppo breve, potrebbe davvero dire la sua in un panorama di titoli minori che ultimamente è saturo di prodotti senza grande attrattiva.