Immagine di Viewfinder | Recensione - Pensiamo fuori dagli schemi
Recensione

Viewfinder | Recensione - Pensiamo fuori dagli schemi

Viewfinder è un puzzle game che fa riflettere sulla prospettiva, sulle illusioni ottiche e sulla manipolazione della realtà: vediamolo nella recensione.

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a cura di Giulia Garassino

Redattrice

In sintesi

  • Un puzzle game dall'aria nuova, che gioca con le prospettive e costringe a pensare fuori dagli schemi
  • C'è altro oltre ai semplici enigmi da risolvere: non tutto è come sembra

Informazioni sul prodotto

Immagine di Viewfinder
Viewfinder
  • Sviluppatore: Sad Owl Studios
  • Produttore: Thunderful
  • Distributore: Thunderful
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS5
  • Generi: Puzzle game , Platform
  • Data di uscita: 18 luglio 2023

Non sempre la realtà è come ce l’aspettiamo, specialmente in Viewfinder – un titolo in cui percezione e realtà si mescolano e ridefiniscono, con l’intento di creare un mondo ancora più particolare.

Il gioco, in uscita il 17 luglio su PlayStation 5 e PC, offre un’esperienza singole player particolare e inconsueta: una fotocamera istantanea e alcune fotografie stampate saranno i nostri più fedeli compagni di viaggio, tra misteri da svelare, puzzle da risolvere, enigmi da scovare.

Parliamo di un titolo che mette alla prova la nostra capacità di analisi, ma anche la nostra creatività e la capacità di vedere il mondo sotto una prospettiva diversa. Bisogna uscire dai luoghi comuni, guardare oltre le cose e immaginare con fantasia.

Viewfinder offre piacevoli puzzle serviti con una formula poco comune, ma sicuramente interessante: vediamolo più nel dettaglio nella recensione.

Un’idea innovativa

La caratteristica base di un buon puzzle game è quella di offrire una giusta combinazione tra la varietà degli enigmi e la loro difficoltà. Ci vuole, sicuramente, un buon livello di sfida, qualcosa che inviti i giocatori a pensare, ma che, al contempo, non sia impossibile da capire. Una buona accessibilità, infatti, permette la diffusione all’interno di un bacino più vasto.

Naturalmente, anche la varietà tra i rompicapi deve essere buona: la ripetitività eccessiva potrebbe stancare in fretta gli utenti. Tutto questo può essere ottenuto se si riesce a trovare un’idea particolare, innovativa e, sotto certi punti di vista, anche nuova. Viewfinder è un titolo che riesce a mettere sul piatto una bella idea, particolare, non completamente nuova, ma sicuramente poco comune.

La meccanica alla base, infatti, ci invita a riflettere sulla prospettiva, sulle immagini e sul cambiamento della realtà.

Ci muoveremo attraverso una visuale in prima persona, mentre esploreremo uno spazio aperto (ma limitato) in tre dimensioni. Durante i nostri spostamenti, avremo modo di raccogliere alcune fotografie, in stile Polaroid, che ci mostreranno differenti costruzioni, cieli stellati, tramonti mozzafiato e altri paesaggi.

Viewfinder mette alla prova la nostra immaginazione e la nostra capacità di analisi sin dai primi momenti di gioco.
Queste immagini saranno la ricetta base per il cambiamento dell’ambiente che ci circonda. Nella prima parte del gioco, inizieremo a prendere dimestichezza con queste fotografie: potremo alzarle, muoverle e spostarle. Una volta posizionate, si compirà la magia e, da semplice sfondo in 2D, si trasformeranno in un ambiente 3D completo. Ciò significa che, per fare un esempio, un semplice ponte disegnato diventerà un vero e proprio passaggio tra due ambienti distanti fra loro. 

L’obiettivo di ogni sezione è giungere al teletrasporto della zona successiva, alimentarlo e passargli attraverso. Per farlo, avremo la necessità di creare passaggi e recuperare batterie, manipolando l’ambiente che ci circonda. Il livello crescerà pian piano che andremo avanti, rendendo le sfide più intriganti e facendoci scoprire nuovi modi per cambiare la realtà.

Come raggiungo quella casa lassù?

Dopo aver esplorato il mondo circostante, vediamo su un’altura il portale: ci siamo, eccolo! Siamo pronti ad andare verso il livello successivo.

Ma è proprio lì che ci fermiamo: il teletrasporto sembra irraggiungibile, saltare non basta e non sembra esserci qualcosa che ci possa aiutare. Ci guardiamo intorno speranzosi – eppure, niente, non riusciamo a capire. D’un tratto, però, ragioniamo su Viewfinder, sulla sua meccanica e ci ricordiamo di una foto che abbiamo tra le mani. 

È un’immagine scattata da una Polaroid, in bianco e nero; si tratta di un palazzo, ma come potrebbe tornarci utile? La solleviamo, proviamo a metterlo vicino, ma è ancora troppo alto. Un piccolo suggerimento ci spinge verso la soluzione e, così, lo ruotiamo pian piano. Ed ecco che quel palazzo, che ci sembrava troppo alto, diventa, ora, un’ottima rampa per raggiungere il punto elevato. La stampa bidimensionale si trasforma in un attimo in qualcosa di utile che ci permette di giungere al livello successivo.

Questo è soltanto uno dei primi enigmi che ci troviamo ad affrontare. Un piccolo rompicapo che ci permette, sin da subito, di capire le grandi potenzialità del titolo.

Giocare con la prospettiva è divertente e ci mette nelle condizioni di risolvere molti e interessanti puzzle. Sad Owl Studios debutta sulla scena videoludica con un gioco che appassiona e diverte, senza strafare, ma che offre interessanti spunti. All’interno del titolo ci sono moltissimi differenti rompicapi, tutti diversi: alcuni sono sicuramente più elaborati, altri meno, ma sempre interessanti.

Se, nei primi minuti di gioco, impareremo a familiarizzare con il titolo e le sue meccaniche, è solo in seguito che iniziamo a capire quello che davvero è possibile fare. Potremo tirar fuori dal nulla oggetti, creare passaggi, liberare parti nascoste. Potremo ruotare le immagini liberamente per ottenere risultati differenti. Se, infatti, all’inizio erano necessari pochi gradi per allineare l’immagine al nostro piano, scopriremo che, in alcuni punti, sarà necessario ruotare tutto di 180° per evitare di cadere nel vuoto.

Muovere le immagini, inoltre, potrebbe servirci anche per far cadere degli oggetti. Basta cambiare prospettiva per capire cosa ci serve realmente. In altre occasioni, invece, dovremo crearci dei veri e propri spazi – e perché non farlo sovrapponendo determinate foto?

Le idee proposte sono molte e gli enigmi differenti. In alcune occasioni ci basterà creare un passaggio verso il teletrasporto successivo; in altre, invece, ci sarà bisogno di recuperare degli oggetti. Le batterie, per esempio, sono indispensabili per alimentare i nostri strumenti. Anche il metodo per ottenere le immagini cambierà con il tempo.

In alcuni livelli troveremo le foto attaccate alle bacheche, o sulle scrivanie; in altri, invece, potremo scattare nuove foto o duplicare quelle che già abbiamo. Non solo foto, ma anche dipinti e quadri saranno nostri preziosi alleati. Ci sono davvero tante offerte sul piatto, tutte particolari e intriganti, che riescono a reiterare un'idea di gameplay intelligente e capace di dare soddisfazione, quando si arriva alla soluzione del puzzle.

Niente traumi iniziali

Come abbiamo accennato all’inizio, un buon puzzle game deve essere accessibile e dare agli utenti la possibilità di mettersi in gioco. Viewfinder riesce a trovare un buon equilibrio, aumentando pian piano la difficoltà degli enigmi e offrendo un buon sistema di tutorial iniziale.

Le prime fasi di gioco, infatti, servono proprio a capire le dinamiche, sia di base sia quelle più complesse. Un passo alla volta, verremo messi nella condizione di andare oltre le cose, di guardare con prospettiva differente e di non fermarci al primo sguardo.

Così, progressivamente, il nostro cervello si troverà nella condizione di analizzare in modo diverso ogni scenario e ci verrà quasi automatico pensare in maniera non lineare. Naturalmente, non tutti i livelli saranno semplici da azzeccare al primo tentativo, ma impareremo a fare e rifare, fino ad arrivare alla soluzione.

Sbagliare non è un male e niente è perduto. Dopotutto, se dovessimo allocare una fotografia in maniera sbagliata, basterà tornare indietro nel tempo e sistemare le cose.

I misteri di Viewfinder

Sin dai primi livelli, si percepisce che Viewfinder possiede un certo alone di mistero. Tra i tanti enigmi, i portali, le fotografie, iniziamo a capire che c’è qualcosa di più. Sul percorso, infatti, troveremo alcune registrazioni che ci fanno capire che non si tratta solo di enigmi. Dietro i tenti rompicapi, infatti, si cela anche una storia.

Si tratta di un racconto che cerca di esplorare diversi temi, mettendo sul piatto amicizia, sacrificio e utopie. Si tratta di un tocco decisamente intrigante, che ci ha spinti a volerne vedere il finale. Già dalle prime battute il titolo ha stuzzicato il nostro interesse, sia a livello di gameplay, sia a livello di racconto. Grande varietà di idee e tanti piccoli dettagli hanno reso Viewfinder a suo modo avvincente, stuzzicante, creativo e piacevole da giocare.

E – concedetemi la nota personale – mi raccomando: non dimenticatevi di scovare un delizioso gattino in stile Alice nel Paese delle Meraviglie...

Voto Recensione di Viewfinder | Recensione


7.7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Buona varietà di enigmi differenti

  • Buon sistema di tutorial iniziale

  • Presenza di una storia a contorno che si fa seguire con piacere

Contro

  • Qualche imprecisione tecnica

Commento

Viewfinder è un puzzle game che ci invita a riflettere sulla prospettiva, sui giochi di illusione ottica e sulla manipolazione della realtà. Gli enigmi sono variegati e sono proposti in una chiave non comune e innovativa. Interessante anche il piccolo alone di mistero che copre l'avventura, con le vecchie registrazioni, ci permettono di capire che esiste qualcos'altro oltre il semplice rompicapo. Un titolo affascinante, divertente, complicato quanto basta.
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