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Pro
- a metà fra Toy Story, Bone di Jeff Smith con il classico tocco di Daniel Warren Johnson per il drama che emoziona e sorprende
- la collaborazione tra i due disegnatori crea un contrasto visivo magistrale sostenuto dai colori espressivi di Mike Spicer
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Contro
- alcuni lettori potrebbero trovare il ritmo altalenante, con passaggi onirici talvolta dispersivi
- i simbolismi psicologici non sempre vengono chiariti, lasciando spazio a interpretazioni che possono risultare ambigue
Il Verdetto di Cultura POP
saldaPress pubblica The Moon is Following Us 1, primo di due volumi che comporranno la nuova dirompente serie della rockstar del fumetto Daniel Warren Johnson (Murder Falcon, Do a Powerbomb!, Transformers) affiancato ai disegni dallo straordinario Riley Rossmo e ai colori dal fedele Mike Spicer. Ancora una volta l'autore si dimostra capace di emozionare e stupire mescolando azione, fantasia e sentimenti
Di cosa parla The Moon is Following Us 1
The Moon is Following Us 1 racconta la struggente avventura di Sam e Duncan LaMarr, due genitori che affrontano un incubo peggiore di qualsiasi mostro: la malattia inspiegabile della loro figlia Penny, intrappolata da mesi in uno stato comatoso a causa di un’entità misteriosa chiamata la Schiera.
Per salvarla, Sam e Duncan decidono di entrare letteralmente nella mente della bambina, avventurandosi in una dimensione onirica abitata da bizzarre creature, sogni e incubi, in un viaggio che mescola realtà, ricordi e desideri.
Durante questa odissea, i due si confrontano con le paure più intime e le colpe che si portano dietro come genitori, nel tentativo di far risvegliare Penny e riportarla a casa. In un crescendo emotivo, i Lamarr scopriranno che le verità che si nascondono in quel mondo popolato da mostri di ogni genere potrebbero sovvertire tutte le convinzioni che i due avevano sulla propria esistenza, e su quella della loro bambina.
Le paure dell'essere genitori e il rimando alla dimensione onirica
Due giovani genitori - Daniel Warren Johnson e Riley Rossmo - realizzano una storia su una coppia di giovani genitori che "perdono" la prima bimba in un mondo onirico. La base da cui scaturisce la narrazione di The Moon is Following Us 1 è abbastanza lapalissiana e coinvolge temi universali come la paura di perdere chi si ama, il senso di colpa e il sacrificio genitoriale.
Questo primo volume esplora con il tocco tipico di Daniel Warren Johnson - posizionandosi cioè a meta strada fra un classico come Bone di Jeff Smith, il cult Toy Story e uno strabordante action movie anni 80 con tanto di pistoloni - fin dove si è disposti a spingersi per salvare un figlio, anche affrontando mostri che simboleggiano le proprie incertezze e rimorsi.
Da questo punto di vista gli autori fanno proprio l'escamotage narrativo e metanarrativo della dimensione onirica che nel fumetto ha trovato le sue "applicazioni" più performanti. Tuttavia i due autori scavano a fondo e creano un affascinante parallelismo con Little Nemo in Slumberland di Winsor McCay.
Come il piccolo Nemo si avventurava in mondi onirici traboccanti di meraviglia e pericoli, anche Penny, e indirettamente i suoi genitori, vivono un’esperienza immersa nell’assurdo e nell’irreale. Ma se McCay usava i sogni per esplorare le innocenti fantasie dell'infanzia, Johnson e Rossmo li sfruttano per scavare nei traumi creando una riflessione profonda sui legami familiari e su quanto la mente possa diventare teatro delle nostre paure più oscure come testimonia anche il cliffhanger finale di questo primo volume.
Un approccio grafico unico per un risultato molto grunge
Visivamente, The Moon is Following Us 1 è un’opera unica. Daniel Warren Johnson si occupa delle sequenze nel mondo reale, affidando a un tratto energico e dinamico la tensione emotiva dei dialoghi familiari, mentre Riley Rossmo si scatena nelle tavole dedicate al mondo onirico, popolandolo di creature grottesche, architetture deformi e paesaggi impossibili.
Questo dualismo è reso ancora più vibrante dai colori di Mike Spicer, che differenziano nettamente i due piani: tonalità calde e terrose per la realtà, palette più sature per i sogni. Il risultato è un comparto visivo che suggerisce quanto i confini tra coscienza e subconscio siano labili e continuamente contaminati.
Il montaggio delle tavole è altrettanto inventivo, con splash page vertiginose, vignette distorte e soluzioni che ricordano un flusso di coscienza grafico. Insieme, Johnson e Rossmo dimostrano quanto il fumetto possa essere un medium straordinario per rappresentare mondi interiori, usando le sue stesse regole per rendere tangibili emozioni, ricordi e paure.