Ritorno al Futuro non è solo un film di fantascienza, ma un vero e proprio fenomeno culturale che ha segnato l’immaginario collettivo. Diretto da Robert Zemeckis e scritto insieme a Bob Gale, ha lanciato la coppia formata da Michael J. Fox e Christopher Lloyd, regalando al pubblico una storia che unisce ironia, emozione e viaggi nel tempo.
Ritorno al Futuro tornerà sul grande schermo: il 21 ottobre, giorno simbolo della saga, Marty McFly, Doc Brown e la mitica DeLorean faranno rivivere a fan di tutte le età le emozioni di un classico intramontabile. Il 21 ottobre infatti non è una data qualsiasi: è il giorno in cui Marty viaggia nel tempo nel secondo capitolo della trilogia e, dal 2015, è la giornata mondiale delle celebrazioni dedicate alla saga. Per l’occasione, Nexo Studios invita tutti a presentarsi al cinema con outfit ispirati al film (gilet rosso, camice da scienziato, Nike Mag): l’obiettivo è creare il più grande raduno di fan in Italia. Le foto condivise con l’hashtag #RitornoAlFuturoDay40 entreranno nei canali social ufficiali di Nexo Studios.
Elenco delle sale e prevendite disponibili su nexostudios.it. Cultura POP è media partner dell'evento.
In parallelo al ritorno in sala, proseguirà la mostra-evento BACK IN TIME – THE EXHIBITION, aperta fino al 27 ottobre 2025 a Villa Beretta Magnaghi (Marcallo con Casone – MI). Si tratta di 2.000 mq di esposizione immersiva con oltre 100 memorabilia originali dal Back to the Future Museum che comprendono le scenografie iconiche fra cui Torre dell’Orologio, Lou’s Cafe e il Ballo Incanto sotto al mare; i veicoli leggendari fra cui la DeLorean DMC12, la Ford di Biff, il Volkswagen T2 e la Toyota Hilux di Marty.
Chi mostrerà il biglietto del cinema avrà 20% di sconto sulla mostra. Parte del ricavato della mostra sarà devoluto a Team Fox, associazione fondata da Michael J. Fox per la ricerca sul Parkinson.
In questo articolo scoprirermo un po' di curiosità su Ritorno al Futuro, dal casting travagliato al ruolo iconico della DeLorean, passando per le battute su Ronald Reagan e i rifiuti iniziali delle major.
La lunga strada verso il successo
Portare sul grande schermo Ritorno al Futuro non fu affatto semplice. La sceneggiatura di Zemeckis e Gale venne respinta più di quaranta volte: alcuni studios la consideravano troppo rischiosa, altri non vedevano un potenziale commerciale. La Disney rifiutò categoricamente, giudicando “inappropriato” il rapporto che Marty si trova a vivere con la madre adolescente negli anni ’50.
La svolta arrivò quando Steven Spielberg, attraverso la sua Amblin Entertainment, decise di credere nel progetto. Fu così che Universal Pictures diede finalmente luce verde, trasformando un’idea quasi scartata in uno dei film più amati di sempre.
Michael J. Fox non fu la prima scelta
Oggi è impossibile immaginare Marty McFly senza il volto di Michael J. Fox. Eppure inizialmente il ruolo era stato affidato a Eric Stoltz. Alcune scene furono addirittura girate con lui, ma la sua interpretazione risultava troppo drammatica e poco adatta al tono leggero del film.
Quando si aprì la possibilità di avere Fox, la produzione non esitò. L’attore, già impegnato nella sitcom Casa Keaton, si divise tra set televisivo e set cinematografico, lavorando giorno e notte. Un sacrificio enorme che diede però i suoi frutti: la sua energia ironica e spontanea trasformò Marty in un personaggio iconico.
Doc Brown e l’ispirazione ad Albert Einstein
Il geniale e bizzarro scienziato Emmett Brown, detto “Doc”, deve molto a Christopher Lloyd ma anche a una fonte d’ispirazione ben precisa: Albert Einstein. L’attore propose infatti di modellare il look del personaggio sull’aspetto del celebre fisico, con capelli arruffati e un atteggiamento sopra le righe.
Un dettaglio interessante è che Lloyd, molto più alto di Michael J. Fox, adottò posture ricurve per equilibrare le inquadrature, creando così una dinamica visiva che accentuava il rapporto comico e affettuoso tra i due protagonisti.
La macchina del tempo: dal frigorifero alla DeLorean
Uno degli elementi più riconoscibili di Ritorno al Futuro è la DeLorean DMC-12 trasformata in macchina del tempo. Eppure, nelle prime versioni della sceneggiatura, non era un’auto ma un frigorifero a rendere possibile il viaggio temporale.
Fu Spielberg a bocciare l’idea, preoccupato che i bambini potessero imitarla chiudendosi in un elettrodomestico. La scelta di un’automobile rese tutto più dinamico, e la DeLorean – con le sue portiere ad ali di gabbiano e la carrozzeria in acciaio – divenne un’icona non solo del cinema, ma della cultura pop degli anni ’80.
La battuta su Ronald Reagan
Tra le scene più memorabili c’è quella in cui Doc, nel 1955, scopre che il presidente degli Stati Uniti del 1985 è Ronald Reagan. Incredulo, lo scienziato ride all’idea che un attore hollywoodiano possa diventare presidente.
La produzione, timorosa di creare imbarazzo, decise di chiedere l’approvazione dello stesso Reagan. Il presidente non solo non si offese, ma accolse la battuta con grande autoironia, rafforzando la simpatia del pubblico verso il film.
Perché Ritorno al Futuro è ancora un film attuale
Oltre agli effetti speciali ingegnosi e alla colonna sonora che alterna rock anni ’80 e brani anni ’50, il vero segreto del successo di Ritorno al Futuro sta nella sua capacità di parlare a diverse generazioni. La storia non è soltanto fantascienza, ma anche una riflessione sul rapporto con i propri genitori, sul destino e sulla possibilità di cambiare la propria vita.
Non stupisce che, a quasi quarant’anni dall’uscita, il film continui a essere visto, citato e celebrato. Dalla DeLorean alle frasi entrate nel linguaggio comune, Ritorno al futuro non è solo un cult: è un ponte tra passato e futuro che resiste al tempo.