Quando ParaNorman uscì nel 2012, lo studio Laika aveva già mostrato al mondo con Coraline e la porta magica di saper reinventare il cinema in stop-motion unendo artigianato e tecnologia digitale. Ma con ParaNorman la casa di produzione statunitense riuscì a perfezionare il suo linguaggio visivo, dando vita a un film che fonde gothic horror per ragazzi, umorismo nero e un’inedita delicatezza narrativa. Ciò che rende l’opera indimenticabile è la sua identità estetica: una palette cromatica cupa e autunnale, scenografie che evocano atmosfere sospese tra il gotico e il suburbano americano, e un character design espressivo che rende memorabili anche le figure secondarie.
ParaNorman tornerà in sala, distribuito in esclusiva in Italia da Nexo Studios, in una nuova versione rimasterizzata, sia in 2D che in 3D, accompagnato da un inedito cortometraggio animato in CGI. L’appuntamento è fissato per un evento speciale dal 23 al 26 ottobre.
Cultura POP è media partner dell'evento. L’elenco delle sale e prevendite sono disponibili su nexostudios.it.
La palette cromatica: un autunno che racconta la storia
Uno degli aspetti più affascinanti di ParaNorman è la sua palette cromatica, che si ispira ai colori dell’autunno del New England: ocra, ruggine, marroni terrosi, verdi muschiati e grigi freddi. L’autunno non è solo un elemento stagionale ma diventa un codice narrativo: racconta la decadenza della cittadina di Blithe Hollow, il senso di malinconia e di transizione che circonda Norman e la storia della strega Agatha.
Le sfumature fredde e la luce smorzata creano un’atmosfera gotica, quasi pittorica, dove le case in legno sembrano consumate dal tempo e i cieli nuvolosi amplificano il senso di isolamento del protagonista. I momenti in cui il colore si scalda – come le scene di ricordo o di speranza – risaltano proprio perché contrastano con il tono generale, dimostrando l’uso consapevole della luce e del colore come strumenti di storytelling.
Questa scelta cromatica, pur essendo molto specifica, ha contribuito a dare al film un’identità visiva distinta rispetto ad altre produzioni animate dell’epoca, soprattutto in un periodo in cui dominavano palette più vivaci e saturate dei grandi studi di animazione in CGI.
Character design: imperfezione e identità espressiva
Il character design di ParaNorman, curato dal team artistico di Laika, è un omaggio all’imperfezione come bellezza visiva. I personaggi sono volutamente asimmetrici, con arti leggermente storti, nasi sporgenti, occhi incassati e bocche allungate. Queste caratteristiche conferiscono a ogni figura un’immediata riconoscibilità e una gamma di espressioni emotive sorprendente per uno stop-motion.
Il protagonista, Norman, incarna già nel design la sua diversità: capelli a punta che sembrano elettrizzati, occhi grandi e malinconici, un’esile corporatura che comunica fragilità ma anche curiosità. I comprimari, come Neil o il bullo Alvin, sono caricature viventi che, pur in un contesto umoristico, conservano una complessità emotiva che li rende tridimensionali.
Il team di Laika ha utilizzato stampe 3D per creare le diverse espressioni facciali, con oltre 31.000 parti intercambiabili: un traguardo tecnologico che ha permesso al film di avere una fluidità d’animazione inedita per lo stop-motion, senza perdere la sensazione tattile e artigianale tipica delle produzioni fatte a mano.
Atmosfere e scenografie: il gotico suburbano
Blithe Hollow, la cittadina in cui si svolge la vicenda, è quasi un personaggio a sé. Laika la costruisce come un microcosmo suburbano decadente, con tetti spioventi, case in legno scolorite, insegne arrugginite e strade disseminate di foglie secche. L’ambiente racconta la storia di una comunità che vive di miti e leggende, congelata nel tempo.
Le scenografie combinano miniature reali, dipinte a mano con straordinario dettaglio, e elementi digitali che ampliano la profondità di campo o aggiungono effetti atmosferici come nebbia e particelle di polvere. Questa fusione crea un mondo visivo che sembra tangibile, con ombre morbide che contribuiscono a generare suspense nelle scene notturne e a enfatizzare il tono horror.
La cura per la messa in scena ha dato a ParaNorman un’estetica gothic Americana, unica nel panorama dell’animazione contemporanea e capace di bilanciare il brivido con una certa poesia visiva.
Artigianato e tecnologia: l’evoluzione dello stop-motion moderno
Il grande merito di ParaNorman è di aver mostrato come il cinema in stop-motion potesse evolversi attraverso la tecnologia digitale senza perdere l’anima artigianale. Laika ha perfezionato l’uso della stampa 3D a colori, rendendo possibile la creazione di sfumature facciali più complesse, texture realistiche e transizioni di espressione che altrimenti avrebbero richiesto mesi di lavoro manuale.
Inoltre, il compositing digitale ha consentito di integrare effetti come raggi di luce, nebbia e piccoli dettagli atmosferici che arricchiscono il quadro senza sottrarre realismo alla materia fisica. Questo approccio ha aperto la strada a un nuovo standard per lo stop-motion, che oggi vediamo applicato in altre opere Laika come Kubo and the Two Strings (2016) e Missing Link (2019).
Con ParaNorman, il dialogo tra "artigianato analogico" e precisione digitale diventa parte del fascino estetico stesso, offrendo un’esperienza visiva calda e tangibile che distingue il film in un’epoca dominata dalla CGI pura. L’opera di Laika è una dimostrazione di come il character design imperfetto e umano, unito alla forza evocativa del colore e al connubio tra stop motion e digitale, possa creare un mondo narrativo unico e davvero senza tempo.