Monster Beats Studio by Dr Dre

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a cura di AleZampa

Mai come in questo periodo il design sta diventando non solo valore aggiunto di un oggetto, ma vero e proprio fattore scatenante di ogni appassionato di tecnologia. Tanto per citare l’esempio più eclatante, Apple ha fatto di questa filosofia un vero e proprio credo, disegnando oggetti che stuzzicassero per prima cosa il desiderio di possedere un oggetto bello e “sexy”, che dopo aver irretito il potenziale acquirente grazie al suo form factor tira il colpo del K.O. con una dotazione hardware, o una semplicità di utilizzo, di tutto rispetto. Ad affiancare Apple, e oltretutto a pieno titolo, in questa elite di produttori in grado di fondere linee sinuose ed elevatissimi standard tecnici è arrivata Monster Cable, che insieme a Beats Electronic, la compagnia fondata da Dr. Dre e Jimmy Iovine, ha prodotto la linea Beats by Dr. Dre, di cui noi andremo ora ad analizzare nello specifico il modello Studio, gentilmente inviatoci per l’occasione da Hi-end’us.

UnboxingPrima di passare alle caratteristiche salienti di queste cuffie, è doveroso fare una piccola panoramica sulla ricca dotazione di accompagnamento. Una volta aperta la scatola, anch’essa curata nei minimi dettagli, troveremo, ovviamente le Beats Studio, un cavo Quadripole a coppie (ovviamente Monster Cable) da 1,3 metri con attacco minijack sia lato cuffia sia lato lettore, un secondo cavo con microfono integrato chiamato Monster iSoniTalk), il quale, collegato al nostro telefono, ci permetterà di rispondere alle chiamate e conversare liberamente sfruttando la potenza del noise canceling delle cuffie, e due adattatori jack standard da 6,3 mm, di cui uno doppio per poter usare le nostre cuffie anche in aereo. A chiudere il corredo presente all’interno della confezione ci pensano una custodia rigida, un panno per la pulizia e due batterie di tipo AAA.Come scritto in fase di introduzione, il fascino delle Studio è innegabile, così come lo è la pregevole fattura e i materiali scelti per l’occasione. Le cuffie sono infatti di un resistente materiale plastico, disponibile ora, oltre che nelle originali colorazioni bianco/nero, anche in diversi altri colori. Sull’archetto che collega i padiglioni sono poste due solide cerniere che permettono di ripiegare le cuffie in modo da occupare meno spazio negli zaini, caratteristica importante se pensiamo che le Beats Studio sono state progettate e costruite proprio per l’ascolto in mobilità. Di ottima fattura l’imbottitura, i cui materiali morbidi e traspiranti non infastidiscono anche in condizioni di caldo ed esercizio fisico. La regolazione dei paglioni è inoltre quasi totale, grazie a dei funzionali binari d’acciaio che permettono di posizionarli nella posizione desiderata senza il minimo sforzo.

Eh? Cosa?Le Beats Studio sono cuffie attive sovraurali chiuse, gli altoparlanti amplificati sono cioè completamente racchiusi, senza alcuno sbocco verso l’esterno, nella struttura dei padiglioni, i quali poggiano direttamente ed ermeticamente contro la superficie dell’orecchio. Questo, oltre a determinare in parte una tipologia di suono dall’impostazione cosiddetta monitor, già di per sé garantisce un discreto livello di isolamento. Le Studio integrano altresì uno stadio di cancellazione attiva del rumore: all’interno della cuffia è presente infatti un microfono che rileva i rumori provenienti dall’esterno, i quali vengono quindi dirottati in un circuito elettronico che li filtra e li pone in controfase, una tecnica ampiamente conosciuta da chi è esperto in discipline elettroacustiche. Il risultato è particolarmente efficace, l’attenuazione del rumore esterno è molto elevata e immediatamente avvertibile quando si accendono le cuffie. Si tratta di una sensazione molto particolare (e sottolineiamo come occorra prestare la dovuta attenzione a quel che accade attorno a sé quando ci si trova per strada) che concorre senza dubbio ad incrementare la connaturata tendenza che le cuffie hanno di coinvolgere e assorbire l’ascoltatore.Le Studio by Dr. Dre funzionano con due comuni pile stilo, la cui autonomia è indicativamente di una ventina di ore circa. La durata delle batterie è dunque buona e perfettamente adeguata rispetto alla media della carica dei vari device portatili. Un’ottima idea consiste nell’equipaggiarsi di stilo alcaline ricaricabili e relativo caricabatterie, già a medio termine il risparmio è assicurato. Sul padiglione destro delle Beats Studio è presente un comodo pulsante per mettere in “mute” le cuffie, in questo modo è all’occorrenza possibile tornare alla realtà velocemente e senza dover spegnere le cuffie o mettere mano al lettore per interrompere la riproduzione.Malgrado sia pratica comune – e specifichiamo, a scanso di equivoci, non necessariamente sbagliata – collegare le proprie cuffie direttamente all’uscita della sorgente di riproduzione (tipicamente un iPod, iPhone o la vostra nuova PS Vita), forse non tutti sanno che qualunque cuffia si esprime al massimo delle proprie potenzialità quando si ha l’opportunità di pilotarla con un amplificatore dedicato. Il discorso vale a maggior ragione man mano che si eleva il livello qualitativo e in misura più rilevante per cuffie ad alta impedenza. Le Beats incorporano all’interno del padiglione sinistro un mini amplificatore in Classe D in grado di garantire una ragguardevole riserva di energia e pilotare con grande autorità gli eccellenti altoparlanti da 4 cm.

La sensazione, per certi versi spiazzante, che si prova non appena indossate le cuffie e avviata la riproduzione è in buona parte determinata proprio dai benefici apportati dall’amplificatore. Il suono è oltremodo potente, ricco, dinamico, dettagliato, pieno. I bassi pulsano in modo esplosivo, la musica è dotata di un punch di grande impatto e da un’energia travolgente ma perfettamente controllata, complice anche una pulizia notevole, totalmente priva di alcun accenno di distorsione. È evidente che le Beats siano nate per stupire e dobbiamo dire che ci riescono piuttosto bene. La timbrica e l’impostazione volutamente loudness privilegiano le sonorità e i generi musicali più moderni, dove il beat la fa da padrone: dichiaratamente l’hip hop/rap/R&B e derivati ma anche il rock e l’elettronica in generale. Nel corso della prova ci siamo dilettati con l’ascolto di gruppi come Massive Attack, Portishead, Morcheeba, Daft Punk, Chemical Brothers, Prodigy, Brand New Heavies, US3 ma anche Led Zeppelin, AC/DC e Metallica, con risultati sempre estremamente appaganti e un denominatore comune: il divertimento. Presi da smania ludica e da una sana curiosità abbiamo quindi deciso di provare a riprodurre generi musicali che si discostassero significativamente da quelli più congeniali alle cuffie. Si sono così avvicendati musicisti come Tom Waits, Janis Joplin, The Doors, fino a Goran Bregović e addirittura Miles Davis. Che dire, con un’impronta originale e riconoscibile dettata dalle caratteristiche della cuffia (una sorta di vero e proprio marchio di fabbrica), in tutti i casi l’ascolto si è rivelato molto piacevole. In particolare i brani di Bob Marley (esatto, non ci siamo fatti mancare proprio nulla!) hanno assunto una linfa nuova, con la sezione ritmica basso/batteria dotata di una potenza ed espressività finora mai riscontrate. Bob ha fatto un passo indietro ma la sua voce è perfettamente delineata al centro del palcoscenico. L’evento musicale è riprodotto con connotati per certi versi inediti, conditi di una nuova freschezza, pur mantenendo un’adeguata aderenza e (alta) fedeltà. Di tutt’altro genere, ma egualmente stupefacente, è stata la prova con PS Vita: che le si testassero nel silenzio della propria casa o sui mai troppo silenziosi treni delle Ferrovie dello Stato, le Beats Studio hanno sempre fornito prove eccellenti, eliminando di fatto il rumore esterno e dando quello sprint in più ad una console che non ha certo negli speaker integrati il suo punto forte. Che vogliate immergervi nella giungla di Uncharted, o partire per un trip senza ritorno con la colonna sonora di Wipeout (che sembra fatto apposta per esaltare le caratteristiche delle cuffie) vi accorgerete in ogni caso di udire suoni e sonorità fino ad ora nascoste, alle quali difficilmente saprete in seguito rinunciare.

Le Monster Beats by Dr. Dre sono acquistabili qui presso Hi-end’us

Il crescente diffondersi di dispositivi portatili dalle funzioni sempre più avanzate (iPod, smartphone, tablet, notebook, console e chi più ne ha più ne metta) ha reso molto più che un semplice vezzo l’esigenza di dotarsi di accessori in grado di rendere giustizia alla qualità dei contenuti resi disponibili dai device di ultima generazione. Che sia per ascoltare musica mentre si passeggia o si prende la metropolitana, oppure per godersi un film o giocare all’ultimo titolo PS Vita mentre si viaggia in treno, indossare una cuffia in grado di isolare completamente dall’esterno garantendo un silenzio pressoché assoluto e soprattutto con una qualità di riproduzione audio ad alto tasso di “spettacolarizzazione” è senz’altro un’esperienza allettante e fuori dal comune. Dobbiamo ammettere di esserci avvicinati con una certa diffidenza a queste Monster, sentimento crediamo comune a tanti per via della diffusione capillare e della loro onnipresenza indosso a calciatori, musicisti e vip di ogni genere. Una volta provatele e sperimentatene le potenzialità abbiamo piacevolmente costatato che non si tratta unicamente di marketing e tendenza. Le Studio Beats sono cuffie di sostanza e qualità indiscutibili, sia a livello estetico-costruttivo sia in termini di pura riproduzione. Certo, non sono né vogliono essere le cuffie più neutre ed equilibrate del mondo. Valutate da un’ottica per così dire “audiofila” possono senz’altro far storcere il naso a qualcuno, soprattutto a chi, in nome del più astratto concetto di correttezza assoluta (che, di fatto, neanche esiste, soprattutto a questi livelli di prezzo) è disposto a denigrare anche quel che in fondo in fondo (e magari neanche così tanto in fondo) trova piacevole o addirittura esaltante. La verità è che le Beats Studio sono macchine da musica “mostruosamente” divertenti.