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DA Inquisition: Jaws of Hakkon

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a cura di Pregianza

Nonostante tutto, Bioware è riuscita negli anni a rimanere sinonimo di qualità. L’unico reale strafalcione della casa è stato The Old Republic che, pur trattandosi di una scivolata non da poco, non sembra aver intaccato più di tanto il talento di questi creatori di mondi con sede in Canada. Se sui giochi possiamo stare tranquilli, tuttavia, lo stesso non si può dire dei loro DLC, altalenanti da sempre e divisi tra prodotti nettamente superiori alle aspettative e “robaccia dimenticabile”. Dragon Age Inquisition è stato un successo di critica e pubblico, dunque l’arrivo di contenuti extra ad esso dedicati era prevedibile, ma la prima aggiunta, chiamata Le Fauci di Hakkon, di quale categoria farà parte?
A casa degli Avvar
Una volta acquistato il DLC iniziare la nuova questline è semplice, basta andare nella sala della guerra e sbloccare la zona della Conca Gelida con 8 punti potere, esattamente come si aprono le nuove mappe nella campagna principale. Il motivo della nostra visita nella fredda ma verdeggiante zona di questa espansione è il professor Bram Kenric, che chiede l’intervento dell’inquisitore dopo aver scoperto informazioni importanti legate al suo predecessore, Ameridan, nella zona. La premessa può sembrare abbastanza banalotta e pensata per supportare aggiunte senza arte né parte, eppure Bioware ha saputo sfruttarla al meglio, mettendo in piedi una storyline intensa e ricca di importanti rivelazioni legate al complesso background della serie. In particolare nella Conca Gelida avrete a che fare con gli Avvar, una tribù di cacciatori divisa in fazioni e le cui usanze vengono finalmente descritte più nel dettaglio, senza contare una pericolosa fazione chiamata (appunto) le Fauci di Hakkon impegnata a risvegliare un antico e pericoloso potere nella zona. 
Ancora una volta gli scrittori del team canadese hanno fatto un lavoro sopraffino, riuscendo a caratterizzare degnamente i nuovi personaggi presentati e a introdurre qualche colpo di scena nelle vicende. Non siamo davanti a un DLC significativo quanto Lair of the Shadow Broker, ma questo primo contenuto scaricabile fa la sua porca figura dal punto di vista narrativo.
Persino la struttura della Conca ci ha sorpreso positivamente. Molto curata, la nuova mappa è varia, ricca di passaggi e piacevole da esplorare. Si va da un’ambientazione all’altra senza sbalzi eccessivi e la diversificazione delle location favorisce l’immersione. 
Siamo ad ogni modo tutti consapevoli dell’unico grosso difetto di Dragon Age Inquisition, ovvero l’abuso nel gioco base di fetch quest e compiti ripetuti non particolarmente eccitanti. In Jaws of Hakkon ci aspettavamo un cambio di direzione sensibile, che però c’è stato solo in parte. Sia chiaro, la questline del DLC sa catturare il giocatore e contiene alcune battaglie impegnative, tuttavia la sua durata (che si attesta sulle 4/6 ore) viene allungata artificialmente da alcuni compiti, che vi vedranno ripercorrere zone già viste per attivare leve o raccogliere elementi importanti per avanzare. Nulla di preoccupante se amate la formula dell’originale, ma tenetelo a mente.
Tornando ai combattimenti, Le Fauci di Hakkon ripropone tipologie di avversari simili a quelle del gioco base, tra cui guerrieri pesanti, assassini stealth e così via, ma li alterna a battaglie più originali e a momenti di “esplorazione dungeon” con puzzle ambientali e varianti che rinfrescano la formula. Si tratta di un DLC pensato per personaggi di livello molto elevato, quindi è consigliabile affrontarlo una volta raggiunto il livello 20, o si rischia di venir massacrati in men che non si dica anche dai mostri base. La difficoltà aumentata viene raggiunta ancora semplicemente “pompando” forza e resistenza dei nemici, dunque non aspettatevi pattern inusuali dell’ia negli scontri.
Nel complesso il prodotto si avvicina indubbiamente di più alle missioni principali della campagna, e si distacca parzialmente dalle zone facoltative, pur presentando ancora strappi dimensionali da chiudere e attività già viste. Una sola precisazione per chi ama in particolare i momenti cinematici del gioco: qui non vedrete un gran numero di cutscene, la trama viene narrata praticamente solo grazie a dialoghi, interventi diretti e documenti, almeno fino al finale. 
Niente male il nuovo loot, in larga parte a tema “ghiaccio” e molto potente. Oltre a una serie di nuovi progetti, qui troverete armi di vario tipo e un bel set di armatura da sfoggiare con classe sul vostro inquisitore. Nessun miglioramento grafico sensibile infine, ma Dragon Age Inquisition sa stupire quando vuole, e la Conca Gelida offre scorci di gran classe per chi ama guardarsi attorno.

– La Conca Gelida è una zona varia e ispirata

– Interessanti aggiunte al lore durante la questline principale

– Questline primaria varia e interessante

– Alcuni compiti sono ancora inutilmente tediosi

– Molti degli avversari non si distaccano da quelli già visti

– Non dura molto

7.0

Che dire, Jaws of Hakkon è un buon inizio per i DLC di Inquisition, anche se Bioware poteva sicuramente fare di più. Se avete amato la formula del gioco originale, questa aggiunta vi offrirà una nuova e interessante questline, una zona estesa e ispirata, un po’ di loot extra e informazioni preziose a livello di lore. Più di quanto si possa solitamente chiedere. Non aspettatevi tuttavia una rivoluzione o un’espansione assolutamente imperdibile, per quelle c’è ancora tempo.

Voto Recensione di DA Inquisition: Jaws of Hakkon - Recensione


7