Immagine di Pacific Drive | Provato - Un gioco su cui puntare i fari
PROVATO

Pacific Drive | Provato - Un gioco su cui puntare i fari

Abbiamo trascorso le prime ore in compagnia di Pacific Drive, l'intrigante avventura soprannaturale in cui la vostra auto è l'unico vero alleato.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Informazioni sul prodotto

Immagine di Pacific Drive
Pacific Drive
  • Sviluppatore: Ironwood Studios
  • Produttore: Kepler Interactive
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS5
  • Generi: Avventura
  • Data di uscita: 22 febbraio 2024

Non avevo inserito la marcia.

Nella frenesia di mettermi in salvo, mentre avevo già cominciato a subire danni e sembrava quasi che la Zona di esclusione fosse pronta a inghiottirmi, stringendomisi attorno con un sussulto improvviso, ho spinto forte il grilletto nel controller per andare col piede sull'acceleratore, ma l'auto non si muoveva. Perché non avevo inserito la maledettissima marcia.

È un po' il riassunto dell'esperienza che il team di Ironwood Studios sta cercando di proporre con Pacific Drive, titolo in arrivo il prossimo 22 febbraio su PC e PS5: un mix tra survival, guida, crafting e avvenimenti soprannaturali che non sono per niente intenzionati a lasciarvi tornare a casa sani e salvi.

Il mix tra tutti questi elementi, nelle prime ore che abbiamo potuto trascorrere con il gioco, ci ha restituito la sensazione di un'avventura che ha dei richiami a Firewatch, ma come se questo fosse ambientato nella Zona di Stalker. E, al di là di alcuni aspetti senz'altro perfettibili evidenti già da questa sessione di gioco, Pacific Drive potrebbe essere davvero uno dei piccoli nomi da tenere d'occhio in questo 2024.

Forse dovevo svoltare a sinistra

Ci sono storie inquietanti che circolano, sulla Zona di esclusione olimpica dello Stato di Washington. Si dice che sia stata recintata per celare dei segreti di Stato, degli esperimenti radioattivi, delle interferenze aliene o chissà che cos'altro. Leggende, superstizioni, probabilmente niente di più.

O, almeno, ci si risponderebbe così, con scetticismo, se non si fosse nei panni del protagonista di Pacific Drive che, mentre guida sereno per la sua strada – presumibilmente in cerca della verità – si ritrova risucchiato dalla Zona.

E scopre così ben presto che la Zona – proprio come in Stalker di Andreij Tarkovskij – ha leggi tutte sue e le normali logiche della fisica qui non sembrano funzionare, con tutto quello che ne consegue.

La Zona ha leggi della fisica tutte sue e il dubbio vi assalirà subito: forse non sarei dovuto venire qui...
La prima cosa che succede, ad esempio, è che quando riprendete i sensi dentro i confini della Zona la vostra auto è finita in pezzi che fluttuano qua e là, impossibili da recuperare. Siete a piedi, in mezzo al nulla, al buio, con una sorta di strano miasma radioattivo che fa per investirvi.

Il dubbio vi assale subito: forse non sarei dovuto venire quiAnzi, forse dovrei solo andarmene il prima possibile.

Scorrazzando in cerca di una via d'uscita, mentre il mondo intorno a voi continua a sbriciolare o far galleggiare oggetti senza una apparente logica, vi imbatterete in un'automobile abbandonata e piuttosto malconcia, che eleggerete a vostra fidata alleata. Volete andarvene dalla Zona e avete bisogno di un mezzo che vi permetta di farlo velocemente. Peccato solo che la Zona non sia d'accordo...

Al volante

È da queste premesse che Pacific Drive fa snodare il suo gameplay, riuscendo a mescolare in modo apparentemente sapiente i misteri della Zona a una scrittura e dei dialoghi sopra le righe, che sdrammatizzano e rendono molto meno severa la situazione.

E la sensazione di essere finiti dentro un Firewatch con l'automobile si fa ancora più forte quando inizieranno gli scambi alla radio con chi proverà a coordinare la vostra fuga, quando vi renderete conto di essere scappati dall'ennesima suggestione che vi siete creati da soli.

L'esperienza, che non ha niente di horror ma che ha quel piglio soprannaturale weird che fa molto Control, gira intorno all'uso della vostra automobile, che è al centro del gameplay. Il modello di guida è particolarmente interessante: niente di simulativo, ma la vostra (inizialmente) sgangherata station wagon ha un suo peso e non potete pensare di spingerla a tavoletta e poi derapare sul fango per imboccare una curva senza schiantarvi.

La sensazione di essere finiti dentro un Firewatch con l'automobile si fa ancora più forte quando vi renderete conto di essere corsi via dall'ennesima suggestione.
Essendo il gioco costruito in soggettiva, una delle cose più interessanti è l'uso dell'abitacolo della vettura, dove ci sono molti elementi che si attivano con il click.

Come accennato in apertura, infatti, la station wagon funzionerà come una vera auto con cambio automatico – e mi sento di raccomandarvi di inserire la marcia D per permetterle di avanzare, perché tentare di accelerare dimenticandola in P (parking) non darà molti frutti.

I controlli presenti nel cruscotto vanno dall'accensione dei fari a quella dei tergicristalli per i momenti in cui la pioggia vi renderà difficile vedere. Si dovrà perfino girare la chiave per avviare o spegnere il motore – e, soprattutto, ricordarsi di bloccare la vettura prima di scendere, se volete ritrovarla dove la state parcheggiando e non andare a recuperarla a valle come è successo a... qualcuna.

Considerando che il gameplay del gioco verte sul migliorare, potenziare e personalizzare la vettura con equipaggiamenti utili al trasporto di oggetti, a orientarsi e a tenervi al sicuro, è positivo che proprio l'esperienza al volante risulti quella particolarmente interessante di Pacific Drive.

Migliorare per salvarsi

L'esperienza di Pacific Drive, da quello che abbiamo visto nella versione di prova testata, si svolge su una mappa in cui avremo da completare diverse missioni, che ci porteranno a spostarci in aree differenti. A fare da hub a questi spazi sarà il garage dove potremo curarci e spendere le risorse trovate per migliorare la vettura.

Con "risorse trovate" si intende più o meno qualsiasi cosa: con il giusto equipaggiamento, Pacific Drive vi permette perfino di distruggere gli sportelli di altre macchine che trovate abbandonate per ricavarne materiali grezzi, o di svuotare il loro serbatoio, riempire la vostra tanica e fare benzina alla vostra auto – a quell'altra, dopotutto, non servirà più.

Se da un lato l'idea del loot da raccogliere invoglia a esplorare per costruire quanti più oggetti utili possibili e facilitarsi il viaggio, dall'altro dobbiamo notare come l'interfaccia non sia troppo amica di queste meccaniche.

Il crafting e la ricerca di risorse sono al cuore di Pacific Drive, ma l'interfaccia dei menù dedicati è ad oggi disorientante e troppo fitta.
Se l'UI del gameplay è piuttosto leggibile e gradevole, lo stesso non si può infatti dire dei menù del gioco – che sono così fitti e densi di dettagli da far girare la testa, al punto che su uno schermo non proprio enorme (personalmente, ho giocato sugli 8,8" di Lenovo Legion Go) si fa davvero difficile capire dove si legga la ricetta per quell'oggetto che volevate creare.

A tal proposito, gli autori sottolineano che non tutte le interfacce sono quelle definitive, quindi vedremo come differiranno dal gioco finale.

Se la UI ha quindi diversi aspetti migliorabili nei veri e proprio menù delle risorse e del crafting, si segnala anche qualche stortura tecnica: i click sugli elementi dello scenario, ad esempio, non sono sempre precisi e anche il fatto che i controlli siano spesso sovrapposti (si fanno cose diverse a seconda di quanto si tiene premuto il medesimo pulsante) rischia di farvi impantanare più di quanto dovrebbe accadere.

Nel complesso, comunque, parliamo di un'esperienza che in questa versione di prova si è dimostrata gradevole, intelligente e soprattutto dotata di personalità, che è sempre un grande pregio nel mondo dei videogiochi.

Segnaliamo che, tra le tante lingue, il gioco non è disponibile con sottotitoli in italiano (le voci sono sempre in inglese) e questo potrebbe rappresentare un ostacolo per qualcuno, perché i dialoghi spesso procedono proprio durante il gameplay; oltretutto, capita che i sottotitoli in inglese saltino in alcune sequenze, e che quindi ci si perda qualche battuta.

Abbiamo provato a giocare anche su Steam Deck ma, in questo momento pre-lancio, Pacific Drive non è supportato in nessun modo dalla handheld di Valve, dal momento che per l'avvio necessita di Windows. Vedremo se la cosa cambierà in futuro: per il momento, gli sviluppatori ci hanno confermato che la situazione non cambierà al lancio e che il supporto a Steam Deck al day-one per il momento non è pianificato.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Intrigante sistema di guida che coinvolge davvero tutto quello che c'è in un abitacolo

  • Interessante incontro tra guida, crafting ed esplorazione

  • Idee originali e ingegnose

  • Atmosfera molto convincente

Contro

  • Controlli nettamente da migliorare

  • Interfaccia fitta e disorientante

Commento

Pacific Drive è fortemente convinto della sua personalità – e fa bene. La produzione di Ironwood Studios, pur avendo dei richiami ad altri videogiochi o a mostri sacri del cinema, ci ha colpito in questa prova per la sua originalità e per il coraggio con cui prova a mescolare anime diverse, unite sotto a un cappello unico: devi sopravvivere alla Zona e capire come lasciarla. Mentre i misteri si attorcigliano, si diventa effettivamente un tutt'uno con la propria auto, l'unica in grado di proteggerci dai pericoli soprannaturali e radioattivi che ci aspettano, e questo è senz'altro l'aspetto che colpisce di più dell'esperienza.
Rimangono delle incertezze sul fronte tecnico e su quello dei controlli – ed è un peccato che chi mastica poco inglese non possa tuffarsi in questa avventura – ma Pacific Drive, in arrivo il 22 febbraio su PC e PS5, è un gioco su cui tenere... i fari puntati.
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