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Pro
- Il solito, vecchio NiOh di sempre.
- Introduzione di aree più ampie, con maggiori possibilità di ampliamento e soluzioni di design...
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Contro
- ... La cui efficacia è tutta da verificare.
- I soliti difetti di sempre e la solita ossatura rimasta intatta dal primo gioco.
Conclusioni Finali di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Koei Tecmo
- Produttore: Koei Tecmo
- Distributore: Koei Tecmo
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PS5
- Data di uscita: TBA
Con la consapevolezza del continuo riciclo operato senza colpo ferire su ogni prodotto sfornato da Koei Tecmo, imperterrita nel riproporre per anni la stessa formula con cambiamenti pressoché irrilevanti, provare NiOh 3 con la promessa di vedere qualcosa di diverso grazie all'introduzione di una struttura più aperta è stato quasi uno shock.
Grazie alla pubblicazione di una demo in alpha proprio durante il recente State of Play, abbiamo avuto modo di testare in anteprima un lungo segmento del nuovo capitolo in lavorazione, e l’esperienza ci ha messi subito davanti a una serie di importanti cambiamenti rispetto ai titoli precedenti.
La sessione di prova, durata un paio di ore circa, ha dato modo di comprendere le nuove meccaniche di combattimento, di esplorare un’area più ampia del solito e testare alcune delle novità sul fronte della struttura di gioco.
NiOh 3 tra consuetudini e piccoli passi in avanti
Iniziamo subito col dire che chi ha piena dimestichezza con la serie si sentirà immediatamente a casa, facendosi travolgere da continui deja-vu a ogni pie' sospinto.
La parte iniziale è ancora fortemente guidata, con percorsi che conducono a uno scontro principale e nemici collocati lungo direttrici piuttosto rigide, ma è evidente sin da subito un’evoluzione del classico sistema di gioco.
In particolare, il protagonista può ora cambiare stile di combattimento in tempo reale: uno più rigido e diretto, orientato al duello frontale, e un altro più rapido e furtivo, che privilegia agilità e manovre evasive.
I due approcci non sono solo estetici: hanno alberi di abilità distinti, set di equipaggiamento separati e, cosa più interessante, richiedono al giocatore di alternarli strategicamente per adattarsi ai diversi nemici e situazioni.
Uno dei momenti più significativi della prova è stato quando, superata una lunga sezione lineare, ci si ritrova davanti a un panorama vastissimo, con la chiara intenzione da parte degli sviluppatori di comunicare una rinnovata libertà d’azione.
In quel preciso istante, il gioco cambia volto: da struttura chiusa a un’impostazione più aperta, in cui il mondo diventa esplorabile e ricco di attività secondarie. L’impressione è quella di un gioco che vuole scrollarsi di dosso le rigidità del passato, pur conservando un’anima profonda e tecnica nei combattimenti.
Questo cambiamento è chiaro retaggio di Rise of the Ronin, una delle prove più opache dello studio di sviluppo negli ultimi anni. Il vero punto interrogativo è rappresentato dal fatto che Team Ninja rischia di ripetere gli stessi errori, ma la diversa struttura di gioco e l'orientamento spiccatamente più action potrebbe dare una mano per non far di nuovo mettere il piede in fallo agli autori.
La mappa esplorabile in questa versione preliminare non è enorme, ma ben progettata. Ogni zona include bivi, piccoli accampamenti nemici da conquistare, missioni facoltative e segreti nascosti che premiano chi si prende il tempo di curiosare fuori dal sentiero principale.
Anche i checkpoint, dove si può salvare, potenziare il personaggio o cambiare equipaggiamento, sono ben distribuiti e rappresentano un punto di riferimento familiare per i fan della serie.
Una missione opzionale ci ha portato ad aiutare una comunità in difficoltà, culminando in un combattimento impegnativo contro una creatura gigantesca. Anche se non bisogna aspettarsi chissà quale maestria narrativa, l’evento ha offerto un buon motivo per testare a fondo le nuove possibilità offerte dall’equipaggiamento e dall’esplorazione, ma ripetiamo che l'effetto Rise of the Ronin resta comunque in agguato ed è un aspetto che va valutato con attenzione una volta entrati in possesso del codice finale.
Aria di rinnovamento o solita solfa?
Ritornano anche i soliti difetti fastidiosi e mai corretti, come il loot sovrabbondante che obbliga il giocatore ad aprire continuamente il menu per cambia l'armamentario e sbarazzarsi continuamente di armi e oggetti che diventano ben presto inutili.
Questo porta a continue interruzione che spezzano il ritmo di gioco, mostrando l'inspiegabile incapacità (o lassismo?) degli autori di mettere un pezza a questo pessima gestione dei bottini.
La sorpresa maggiore della demo è arrivata durante la coda, con l’ingresso in un’area ad altissima difficoltà. Si tratta di una zona contaminata da un’energia ostile, dove la salute cala costantemente e la sopravvivenza è legata al combattimento ininterrotto. Il terreno è pericoloso, disseminato di ostacoli ambientali e avversari letali, e culmina in un boss che mette a dura prova anche i veterani.
La sezione in questione può in effetti prendere in contropiede anche gli esperti, perché il test di resistenza estrema è qualcosa che solitamente arriva in sezioni di gioco molto più avanzate. Sappiamo tuttavia che si tratta solo di una demo in alpha, e che in quanto tale serve soprattutto per mettere in mostra le novità più di rilievo, motivo per cui è lecito aspettarsi che la riorganizzazione delle parti da proporre sia piuttosto certa.
Questa versione preliminare introduce un cambiamento strutturale fondamentale, ossia la transizione da un sistema basato su livelli e missioni lineari ad aree più ampie (che non vanno comunque definite a mondo aperto), segnando una svolta che riflette le tendenze contemporanee del mercato videoludico e che pone nuovi interrogativi sia in termini di design che di esperienza del giocatore.
Le maggiori aperture proposte in NiOh 3 si configurano non solo come un’estensioni, ma come possibilità di ambienti più vivi e articolati, in cui la libertà di esplorazione si accompagna a una maggiore complessità nella gestione delle risorse, delle missioni e degli incontri con i nemici.
La demo mette in evidenza come questa nuova dimensione spaziale sia stata concepita per essere coerente con le atmosfere e i riferimenti storici e mitologici propri della serie, mantenendo un equilibrio tra fedeltà dell'ambientazione e innovazione nel design.
Nonostante ciò, il cuore del gameplay rimane centrato sul sistema di combattimento, che si presenta come un’evoluzione dei precedenti capitoli e che conferma la vocazione della serie verso una sfida tecnica e tattica raffinata.
Le meccaniche di combattimento risultano arricchite da nuove possibilità, tra cui una maggiore attenzione alla verticalità del campo di battaglia e all’utilizzo dell’ambiente per favorire strategie più dinamiche e creative.
La varietà di armi e stili offerta al giocatore consente di modulare l’approccio alle battaglie, consolidando l’elemento di personalizzazione che da sempre contraddistingue NiOh.
La demo rivela anche una progressione del personaggio strettamente legata alle attività svolte nelle aree sandbox, con un sistema che premia l’esplorazione e l’interazione con le sfide presenti, incrementando così il potenziale senso di immersione e coinvolgimento (che va comunque verificato per bene).
In definitiva, questa nuova iterazione del franchise mostra chiaramente la volontà degli sviluppatori di rinnovare l’esperienza, introducendo scelte audaci sia a livello strutturale che ludico.
L’alternanza tra due stili di combattimento e l’apertura della mappa sono cambiamenti sostanziali, capaci di ridefinire il ritmo e l’approccio generale al gameplay. Resta ancora da lavorare sul fronte del bilanciamento della difficoltà, ma con il tempo a disposizione prima del lancio ufficiale, c’è margine per rifinire il tutto.