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PROVATO

Jagged Alliance 3 | Provato - Un ritorno all'altezza?

Nuovi sforzi per rilanciare una saga iconica per troppo tempo rimasta nel limbo.

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Jagged Alliance 3
Jagged Alliance 3
  • Sviluppatore: Haemimont Games
  • Produttore: THQ Nordic
  • Distributore: THQ Nordic
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 14 luglio 2023

Nonostante il nome di Jagged Alliance risuoni con forza nella mente dei giocatori più nostalgici appassionati dei combattimenti a turni, il brand non è mai riuscito ad alzare l’asticella oltre un certo range e, al netto di una spiccata personalità degli storici capitoli, tra anni ’90 e primi anni 2000 ha avuto non poca difficoltà nell’accontentare critica e pubblico in modo costante, scontrandosi con un mercato molto più spietato di quanto ipotizzato.

Una resa qualitativa altalenante dei progetti che si sono susseguiti negli anni – fino al passo falso Jagged Alliance: Rage! – che ha insomma rischiato seriamente di mettere la parole fine a una saga comunque rimasta nel cuore degli appassionati di strategia di vecchia data. Proprio per questo motivo, il tentativo di rilanciare il brand da parte di THQ Nordic – assieme ad Haemimont Games – con il nuovo Jagged Alliance 3 può essere visto come l’occasione ideale per un’inaspettata rivalsa. Il tutto, a patto di rendere il giusto onore a un marchio che può dire benissimo la sua anche al giorno d’oggi, soprattutto per una specifica e importante nicchia di giocatori.

Parliamo di un progetto che fin dal primo annuncio ha messo in chiaro la volontà del team di ritornare alle origini della saga per quanto riguarda il peculiare gameplay strategico, proponendo varie ramificazioni coerenti con la sua struttura di base, con l’obiettivo di bilanciare gli scontri a turni e la gestione di team e territori. Abbiamo provato per un cospicuo numero di ore una versione preliminare di Jagged Alliance 3 e, proprio ribadendo in positivo gli aspetti appena menzionati, ci riteniamo abbastanza soddisfatti.

Che il team sia riuscito a trovare il giusto mix per un’offerta equilibrata e godibile?

Un presidente da salvare

La storia di Jagged Alliance 3 getta il giocatore nell’immaginaria nazione di Grand Chien, un territorio solo all’apparenza paradisiaco, segnato da profonde lotte e divisioni politiche interne culminate con la scomparsa del presidente in carica e l’invasione di un’organizzazione militare denominata "La Legione”. Questa si è diffusa a macchia d’olio in tutte le regioni della nazione, seminando panico e terrore tra la popolazione, presidiando i ricchi e numerosi giacimenti di risorse naturali che non possono non far gola persino a fazioni esterne a Grand Chien.

Proprio da questo momento di profonda crisi saremo chiamati per gestire una squadra di mercenari e riportare l’ordine nel Paese, oltre che per seguire le direttive dei familiari del presidente proprio e far luce sulla sua sparizione.

Oltre alla mera narrazione principale di Jagged Alliance 3, che mostra un discreto potenziale come collante nelle varie vicende fin dalle prime ore di gioco, è possibile interagire con diversi personaggi durante l’esplorazione delle varie aree rurali per concentrarsi su molteplici attività secondarie.

Si tratta di opzioni che diversificano le attività andando oltre i numerosi scontri a turni; possiamo ad esempio cercare risorse per aiutare la popolazione di un certo villaggio costiero, pronta ad offrirci supporto militare nel momento del bisogno, oppure ottenere equipaggiamento esplosivo speciale a seconda delle situazioni.

In alcuni casi, a seconda delle scelte effettuabili durante specifici dialoghi, è possibile evitare alcuni scontri o comunque aggirare potenziali pericoli, sfruttando le abilità persuasive e comunicative dei nostri mercenari.

Si tratta di momenti legati indissolubilmente a una gestione finanziaria che – come vedremo nei successivi paragrafi – si rivela fondamentale per il proseguimento della missione e che tramite entrate o uscite improvvise di denaro, a seconda di determinate nostre decisioni, possono tanto metterci in difficoltà quanto aiutarci.

Mercenari da gestire a tutto tondo

Proprio la necessità di dover pianificare meticolosamente attività e tempistiche a esse collegate, dai contratti a scadenza dei vari mercenari alla gestione dei territori conquistati, si scontra in modo interessante con numerose variabili casuali, pronte a enfatizzare uno spirito di adattamento che stimola il giocatore a non abbassare mai la guarda, anche al di fuori delle sparatorie.

In Jagged Alliance 3, infatti, oltre alla gestione da zero del proprio team di mercenari – differenziati da un cospicuo numero di parametri che ne caratterizzano costo e qualità sul campo di battaglia – andremo a conquistare territori che via via possono generare opportunità per ottenere risorse o introiti, se ben gestiti con un minimo di intelligenza e pazienza.

Proprio per questo motivo, fin dalle prime ore di gioco il progetto di Haemimont Games non si fa troppi problemi a mettere in risalto un mondo di gioco abbastanza vivo e dinamico, pronto a reagire a seconda delle nostre attività in un rapporto di causa/effetto che, però, nonostante i nostri sforzi risulta spesso difficile da tenere sotto controllo.

Ci siamo ritrovati ad esempio, a pianificare l’invasione di una determinata sezione costiera nel nord della nazione apparentemente meno difesa per diverso tempo, per poi dover correre ai ripari e rimandare l’invasione perché in un’altra area a noi alleata, i nemici si stavano preparando a un'improvvisa riconquista. Situazione che ci ha obbligato a ritornare sul territorio per addestrare più civili, con ingenti risorse monetarie impiegate, per non arretrare e contrastare il nemico.

Si tratta di momenti che, ovviamente, non possono non dare grande risalto al coinvolgimento durante le partite, anche se con l’aumentare dei territori da sorvegliare o invadere abbiamo avuto la sensazione di una gestione che rischia di essere comunque caotica e difficile nel suo complesso, per la quale ci riserviamo qualche dubbio – soprattutto pensando alle sessioni ancora più avanzate di gioco.

Per quanto riguarda i combattimenti di Jagged Alliance 3, invece, ritroviamo tutti i punti di forza che hanno caratterizzato la serie soprattutto nei primi capitoli, che ripropongono con un necessario ridimensionamento quel fascino che nel tempo ha reso grande la serie di XCOM (e per il quale vi consigliamo un mouse come questo Logitech disponibile su Amazon).

Come anticipato, si impiega diverso tempo per comporre le proprie squadre di mercenari a seconda delle varie abilità disponibili: possiamo sfruttare le nostre truppe durante le battaglie utilizzando l’ispirato design delle mappe a proprio vantaggio (tra ripari, edifici esplorabili e postazioni sopraelevate) e spremerci le meningi per risolvere, con gli incastri giusti, una determinata situazione di stallo.

Entrare nel campo visivo di un avversario attiverà in automatico le battaglie a turni e sarà necessario sfruttare ripari di ogni sorta o attacchi unici dei vari mercenari in combinazione per avere la meglio su avversari sorprendentemente agguerriti, pronti a metterci in difficoltà alla minima occasione.

Durante le sparatorie di Jagged Alliace 3 sarà fondamentale sfruttare l'ampio equipaggiamento disponibile, così come abilità uniche attive e passive – collegate a un sistema morale che può rafforzare o danneggiare le capacità dei nostri soldati, andando a influenzare sensibilmente le probabilità di effettuare o subire un danno.

Proprio su quanto appena menzionato, però, attendiamo maggiori accorgimenti per un bilanciamento necessario e senza il quale ci è capitato in troppe occasioni di sparare colpi a vuoto anche a distanza minima dai nemici, pronti a rispondere invece con incredibile precisione anche dalle distanze più elevate; si tratta di situazioni che generano non poca frustrazione, nonostante il divertimento scaturito dalle sessioni di guerra che, a meno dei suddetti frustranti inciampi, può crescere ora dopo ora.

Per cercare di sopperire ai numerosi momenti di inferiorità numerica è anche possibile prodigarsi in azioni stealth per cercare di eliminare qualche nemico prima dell’effettivo inizio delle ostilità, ma a conti fatti si è trattata di un’opzione valida più nella teoria che nella pratica, a causa di ronde molto serrate che nella maggior parte dei casi permettono ai gruppi nemici di scoprirci prima del tempo.

Un elemento che rimarca una certa difficoltà di Jagged Alliance 3 quando troppo sottovalutato, che vuole incentivare i giocatori a un atteggiamento molto cauto durante gli assalti: meglio provare tattiche sempre differenti, perché ci si scontra con un’IA combattiva e scaltra, anche oltre ogni più rosea aspettativa.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Una crescente importanza delle fasi gestionali man mano che si liberano i territori…

  • Tante abilità e risorse per la personalizzazione della propria squadra di mercenari

  • Scontri a turni divertenti e impegnativi

Contro

  • … ma bisogna approfondirne la complessità nelle sessioni più avanzate di gioco

  • Qualche bilanciamento necessario durante gli scontri legato alle probabilità di infliggere o subire danni da fuoco

Commento

Questo primo test di Jagged Alliance 3 è riuscito a catturare la nostra attenzione grazie a soluzioni che pescano saggiamente dal passato del brand, ampliandone la formula quanto basta per rendere il suo gameplay appetibile a nuovi e vecchi fan. Un lavoro che sembra promettere ore e ore di contenuti tra fasi gestionali e scontri a turni molto divertenti, con grande gioia anche sul potenziale generato dal fattore rigiocabilità. Rimane qualche dubbio sui vari bilanciamenti legati ad entrambe le meccaniche menzionate, da verificare a lavori ultimati: sciogliere queste incognite sarà fondamentale per chiarire una volta per tutte quanto il team sia riuscito ad aggiustare il tiro e a riportare sotto i riflettori il franchise.
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