Immagine di Foretales | Provato - Scoprire le carte dello storytelling
PROVATO

Foretales | Provato - Scoprire le carte dello storytelling

Si può raccontare una storia con un gioco incentrato completamente sulle carte? Fortales vuole dimostrare di sì

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Informazioni sul prodotto

Immagine di Foretales
Foretales
  • Sviluppatore: Alkemi
  • Produttore: Dear Villagers
  • Distributore: Dear Villagers
  • Piattaforme: PC , SWITCH
  • Generi: Avventura , Gioco di carte
  • Data di uscita: 15 settembre 2022

Considerando quanto costano i tripla A, spesso i publisher più in vista sono anche quelli che hanno più difficoltà a prendersi dei rischi: un'idea sperimentale che non funziona come previsto potrebbe tradursi in un rosso piuttosto pesante. La realtà è invece completamente inversa se guardiamo a publisher più piccoli e raccolti, dove la logica è invertita: più originale, unica e sperimentale è la mia idea, maggiori sono le possibilità di ritagliarmi un pubblico.

E chi segue da vicino i videogiochi, in quest'epoca più che mai, sa bene quanto bisogno ci sia di proposte ricche di personalità e dal piglio originale. È con questa consapevolezza che ci siamo avvicinati a Foretales, che Dear Villagers pubblicherà su PC e Nintendo Switch (trovate la Lite in sconto su Amazon) nel corso della prossima estate.

A sedurci è stato quanto il gioco si presenti, volutamente, come qualcosa di strambo, facendo del suo essere fuori norma uno stile di vita. Lo spiega bene il team di sviluppo, Alkemi, quando per presentarsi afferma, sul sito ufficiale, «ogni tanto facciamo dei giochi strani e ci concentriamo sul fare cose che probabilmente non avete mai giocato prima».

Suonava come musica per le nostre orecchie e, dopo aver passato le nostre prime ore con Foretales, potrebbe essere un'accattivante melodia anche per le vostre.

Un gioco di carte, ma narrativo

Già diverse volte abbiamo discusso, su queste stesse pagine, del principio di imitazione per cui i videogiochi in molti casi si ritrovano a inseguire gli stilemi del cinema, quando vogliono narrare una storia. Non è sempre così ed ecco che Foretales, come l'appena premiato Unpacking, sceglie di raccontare una storia, ma con l'interazione.

Parliamo infatti di un card game in tutto e per tutto, dove la narrazione passa per il tavolo da gioco. Se il concetto vi sembra inusuale, è perché lo è. Di recente abbiamo visto anche Voice of Cards, con due uscite, sperimentare con qualcosa di simile (e citiamo anche le stramberie di Inscryption), ma Foretales si spinge oltre, creando una storia ramificata e con possibilità di scelta, da vivere e giocare unicamente con le carte.

Capita l'antifona, ci siamo tuffati nei primi passi dell'avventura – per ora testabile solo su PC, ma siamo curiosi di mettere le mani anche sull'edizione Switch – per capire come un'idea così peregrina potesse funzionare nella pratica.

Ladruncoli con l'asso nella manica

Il gioco vi pone nei panni di una bizzarra coppia di ladri, che sono in realtà animali antropomorfi. Il mondo in cui abitano è sull'orlo del precipizio e ben presto il protagonista principale scoprirà di avere delle terribili visioni premonitrici, fidandosi delle quali potrà cambiare il fluire delle vicende.

Suddiviso per scenari, il gioco vi metterà di fronte a un percorso identificato dalle singole carte, dove deciderete liberamente la prossima scena. Per farvi un esempio, abbiamo potuto scegliere se provare a salvare un nostro alleato caduto prigioniero, oppure se impedire lo sterminio dei minatori che stavano dando vita a dei moti di ribellione che sarebbero stati soffocati nel sangue.

Gli eventi catastrofici che il gioco vi mette di fronte hanno in realtà una scadenza, che può guidarvi nella vostra lista di priorità: per salvare il nostro amico in cella, ad esempio, avevamo due turni, prima che venisse messo alla forca. Turni che si traducono in due scenari da scegliere e completare prima di quello in scadenza – trascorsi i quali accade l'irrimediabile e la storia si modifica di conseguenza.

Non abbiamo ancora avuto modo di saggiare quanto effettivamente il gioco cambi forma a seconda delle scene a cui daremo la priorità ma, almeno per il momento, la sensazione è che con un po' di astuzia si possa riuscire a fare un po' tutto senza disperarsi troppo – anche se ci sono delle scelte che si escludono mutuamente. Potreste, ad esempio, decidere di aiutare i minatori ribelli schierandovi con loro apertamente, o magari lavorando dietro le quinte per convincere a desistere chi sta inviando i soldati che dovranno ucciderli.

Lo scheletro del gioco è costruito in modo molto interessante e attendiamo di confrontarci con il titolo completo per capirne l'effettiva portata: nelle prime tre ore, però, dobbiamo dire che la meccanica funziona e che la nostra prima sessione, che teoricamente era nata come un «provo la prima mezz'ora e poi continuo nei prossimi giorni» è invece andata avanti con piacere per più di due ore.

Ma, al di là della gestione degli scenari, cosa succede una volta che si seleziona una scena e si entra nella schermata di gioco vera e propria?

Giocare una carta alla volta

Il primo impatto con Foretales è abbastanza complicato: l'interfaccia mostra i personaggi del party in basso al centro (fino a un massimo di tre), in basso a destra mostra le carte azione consumabili, che aumentano trovandone di nuove nelle scorribande. In basso a sinistra, invece, trovate delle carte legate alle abilità del vostro party – a loro volta consumabili, ma che si possono ricaricare riposando, anche se questo comporta spesso la spesa di risorse.

Queste ultime sono rappresentate dai soldi, dal cibo e, soprattutto, dalla fama o dall'efferatezza: praticamente, scegliendo che tipo di azioni compiere potrete conquistare notorietà positiva o negativa, consci che uccidere un innocente è sì orribile, ma potrebbe rendervi così spaventosi agli occhi degli altri da facilitarvi il cammino nelle prossime mosse.

Al centro della schermata trovate invece le carte più importanti, su cui agire: ci sono NPC e soprattutto ambientazioni, che cambiano via via che ci interagirete trascinandoci sopra una consumabile o un'abilità. Qui spesso il gioco diventa confusionario, perché vi capiterà di provare delle carte a casaccio solo per capire come andare avanti nella storia, ma – per quanto perfettibile – la cosa funziona.

Abbiamo usato un consumabile per lanciare un pugnale a dei briganti a cui abbiamo poi rubato i soldi – a loro non servivano più –, che dopo abbiamo donato alle persone di un quartiere basso della nostra città, ben contente di ripagarci con informazioni succulente sulla guardia cittadina. Informazioni che si sono tramutate a loro volta in una carta consumabile che abbiamo usato per ricattare gli ufficiali nemici.

Il flow del gameplay, sebbene non trovi sempre incastri perfettamente oliati, posa su delle idee di fondo molto solide e che funzionano bene. A questo, si affianca il fatto che a sinistra ci sono altri mazzi importanti: quelli dei nemici che vi stanno dando la caccia, il cui numero è influenzato da come vi comporterete, e quelli dei nemici che avete ucciso.

Foretales promette che uccidere persone a casaccio, soldati nemici o briganti compresi, può essere remunerativo nel breve, ma vi penalizzerà nel lungo corso.

Al di là del fatto che più nemici vi daranno la caccia, probabilmente è un riferimento ai molteplici finali che è possibile sbloccare: immaginiamo che versare sangue gratuitamente non porti all'esito migliore, ma è per questo che il gioco vi permette anche di evitare del tutto gli scontri, con un po' di astuzia.

Come si combatte senza combattere, con le carte

Al centro del tavolo, tra scenari e NPC, compariranno alcune carte bloccate dalla presenza dei nemici: potrete decidere di provare a liberarle, affrontandoli. A quel punto, la scelta si ramifica ulteriormente: scontro frontale o diplomazia?

Nel primo caso, contando soprattutto sulle abilità dei vostri personaggi, vi ritroverete ad attaccare la carta immediatamente davanti a voi (o subito di lato), con i rispettivi valori di attacco che si scontreranno, sottraendo gli HP. Attenzione, però, perché il party nemico conterà sui punti codardia: far sparire dal tavolo gli avversari più forti può seminare il panico tra gli altri, che si ritirerebbero dalla battaglia mollando le armi. Un'ottima strategia, per evitare spargimenti di sangue eccessivi.

Ancora meglio, però, è decidere di evitare lo scontro: sfruttando i soldi, il cibo, la fama positiva o negativa potreste convincere i nemici a desistere dalla battaglia, liberando la carta di quello scenario e perfino ottenendo alcune risorse in cambio. Per farlo, però, bisogna essere scaltri e intelligenti nell'uso delle carte e della funzione di riposo – quindi capiteranno momenti in cui vi renderete conto di non avere abbastanza risorse per risolvere le cose pacificamente.

Questa scelta per il combat system è uno degli aspetti più interessanti che abbiamo trovato in Foretales e speriamo che tenga il colpo anche nell'esperienza completa.

Nonostante alcuni spigoli ed estemporanei picchi di difficoltà che non dovrebbero esserci – per ammissione dello sviluppatore, che sta lavorando per correggerli – quanto messo insieme da Alkemi è originale e divertente. Ed è esattamente quello che speravamo di trovare in un gioco come questo.

Versione provata: PC

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Le meccaniche impiegano un po' a carburare, ma sono divertenti e ben costruite

  • Direzione artistica apprezzabile

  • Ottimo comparto sonoro

Contro

  • Ogni tanto andrete per tentativi, non capendo bene cosa il gioco voglia da voi

  • Non tutte le sequenze sono ben bilanciate

  • Purtroppo niente italiano

Commento

I videogiochi dal piglio originale fanno bene ai videogiochi, semplicemente, e quello che abbiamo testato per Foretales è riuscito a incuriosirci e metterci in attesa del titolo completo. L'idea di dare un forte peso al comparto narrativo, realizzando però un gioco di ruolo che si muove in un mazzo di carte, è intelligente e divertente. L'atmosfera sopra le righe di Foretales, che mescola il serio e il faceto in un cartoon-comedy con qualche slancio di profondità, potrebbe insomma essere quella in cui vi immergerete quando, durante l'estate, cercherete di giocare qualcosa di nuovo – nel senso più profondo del termine.