Francoforte – La caccia alla killer application al lancio di una nuova console è tra le sfide più difficili per il reparto marketing dei produttori di hardware. Si tratta di una fase intensa, una fase in grado di decidere le sorti dell’immagine del nuovo prodotto, una fase nella quale non si può sbagliare nell’individuare i propri cavalli vincenti. Il supporto delle terze parti in questa fase potrebbe non sembrare fondamentale per Nintendo, una società che si fregia di un parco personaggi senza eguali nel mondo dei videogiochi. Eppure col Wii U la sensazione è che il colosso di Kyoto voglia dare un’immagine di se e del suo prodotto ben precisa, quella di una console capace di piacere ai giocatori occasionali, ma anche di convincere chi si dovesse essere sentito tradito dall’offerta del Wii. Zombi U sembra fatto apposta per questi ultimi e il fatto che sia in arrivo un bundle dedicato non può che avvalorare questa ipotesi (“A Zombi U Wii U bundle for you”, come ha detto Satoru Shibata durante il Nintendo Direct dello scorso tredici settembre).
Durante la nostra visita negli uffici di Nintendo Europe abbiamo potuto impugnare il Wii U Gamepad ed avventurarci attorno ad un Tower Bridge circondato da zombie per cercare una risposta alla nostra domanda: il titolo Ubisoft sarà la killer application per gli hardcore gamers o si tratta del nuovo Red Steel?
Un’atmosfera vincente
Cerchiamo di non dilungarci troppo sulle premesse narrative del titolo in esame, più o meno sappiamo già di cosa si tratta: Londra è devastata da un’apocalisse zombie e noi impersoniamo un sopravvissuto che cerca di farsi strada per salvare la pelle. Sappiamo anche che se si muore non si torna indietro, si rinasce infatti nei panni di un altro personaggio con la possibilità di andare a recuperare il proprio inventario uccidendo il nostro precedente avatar ormai passato sull’altra sponda del fiume Acheronte.Fin qui tutto già detto, certo, non è niente male come inizio e già da questo si capisce come il focus in sede di sviluppo sia stato posto nella creazione di un’esperienza inedita e d’atmosfera. Proprio la sensazione di essere da soli contro una marea di non morti ci ha convinti particolarmente, si sente veramente la necessità di misurare ogni movimento e di gestire con attenzione le limitate risorse che abbiamo a disposizione, o altrimenti si rischia di fare la fine di tutti quegli ex-umani che ci tampinano.
La missione giocata non ci è parsa particolarmente complessa: guidati da una voce fuori campo veniamo indirizzati lungo un percorso che passa per il Tower Bridge e ci porta ad inoltrarci nella Torre di Londra, l’iconico complesso medievale simbolo di tanti momenti della storia britannica ormai in balia degli zombie. Dalla nostra prova non è stato possibile seguire con precisione il filo della trama, pare semplicemente che si debba fare in modo di fuggire dalla capitale inglese, anche se l’impressione che ci sia qualcosa di più non manca.
Non va tutto liscio
Giocando, l’idea che si fa strada nelle nostre menti è questa: Zombi U è un titolo il cui sviluppo è stato segnato da delle scadenze ben precise, non si può perdere l’uscita al day one e i lavori vanno accelerati il più possibile. Questo si riflette, purtroppo, sulla realizzazione tecnica del titolo, una realizzazione che definiremmo schizofrenica per il suo spiazzante alternare momenti decisamente d’impatto, con frangenti molto meno convincenti. Partendo da questi ultimi non si può non citare come alcune strutture e alcuni zombie appaiano poveri di poligoni e come questi ultimi siano afflitti da una fisica quasi comica se per esempio li si colpisce mentre salgono una scala. In generale il livello della produzione Ubisoft sarebbe giusto nella media, con alcuni picchi negativi, se non fosse per delle scelte artistiche di alto livello: i filtri utilizzati cambiano armonicamente durante le partite introducendo macchie e sporcizia sulla visuale riuscendo a creare l’illusione di un mondo in decomposizione, il sangue che imbratta le mani del nostro personaggio dopo che abbiamo spiaccicato la testa di un non morto a terra è ben fatto e pulp al punto giusto, e le illuminazioni sono molto curate e creano una grande atmosfera. Ci sono dunque dei momenti in cui il tutto è molto piacevole, mentre altri in cui ci si rende conto di come alcuni particolari siano stati lasciati da parte, probabilmente per questioni di tempo.
Idee brillanti
Abbiamo volutamente tenuto nel centro dell’articolo il paragrafo sulla realizzazione tecnica, un po’ per un frizzante cambio di struttura, ed un po’ per mantenere la suspance sul verdetto finale. Così come succede nelle più classiche delle sceneggiature il nostro eroe (Zombi U) ha un inizio promettente, poi affronta la grande difficoltà (la realizzazione tecnica), per superarla e risultare vincitore. Come in un film, dunque, riequilibriamo il tono dicendo che sì, tecnicamente si poteva fare molto di più, ma che alla fine l’atmosfera è talmente ben realizzata che si può chiudere un occhio sullo scomposto attorcigliarsi del corpo di uno zombie morto o su alcune texture non pervenute.
Zombi U è un gioco difficile, quel difficile che ci piace e che si fa gustare lentamente con un ritmo compassato: le preoccupazioni sul continuo spostare lo sguardo dal Wii U Gamepad al televisore sono fugate dal fatto che non si tratta di un ostacolo al divertimento, anzi, è veramente un’aggiunta alla sensazione di essere un animale in trappola, che pervade gli stretti corridoi del titolo. Ci sono poi le idee degli sviluppatori ad impreziosire il tutto, dalla possibilità di lasciare messaggi sui muri agli altri giocatori, al vedere i loro personaggi zombificati aggirarsi per il nostro livello, permettendoci di ucciderli e conquistarne l’inventario. Proprio la gestione dell’invetario rispecchia la natura ragionata del titolo: non si può portarsi indietro tutto quanto in nostro possesso, visto che la malaugurata possibilità di una morte lascerebbe il nuovo personaggio in braghe di tela.E poi c’è il multiplayer sul quale non sappiamo ancora tutto, e il crafting delle armi, e il piacere di utilizzare una mazza da cricket per sfondare mascelle e staccare teste di zombie.
– Ottima atmosfera
– Molte idee interessanti
– Un vero survival horror
Ma allora, Zombi U è il nuovo Red Steel o Ubisoft questa volta ha fatto centro? Da un lato abbiamo un’ottima atmosfera e un sacco di idee interessanti e decisamente coinvolgenti, mentre dall’altro incombe una realizzazione tecnica altalenante. Diciamolo, non è il nuovo Red Steel, è senza dubbio un titolo con ottimi contenuti che ogni appassionato di survival horror non può farsi scappare, una delle produzioni esclusive più appropriate per mostrare la forza del sistema di controllo del Wii U. Certo però a patto di non fare troppo caso a certe sporcizie sul fronte della grafica. Non ci resta che aspettare ulteriori prove, magari più incentrate sulla storia perché certo anch’essa sarà fondamentale nel creare un’esperienza ludica convincente.