Colonia – A parte qualche rara eccezione, negli ultimi tempi il genere dei survival horror soffre di una certa carenza di novità. Eppure, nonostante le recenti tendenze di mercato puntino a generi completamente diversi, lo zoccolo duro degli amanti del terrore videoludico rimane vivo e vegeto, attendendo impaziente l’avvento di qualche nuovo titolo capace di procurargli brividi e infarti vari. Until Dawn, nuovo progetto in sviluppo presso gli studi di Supermassive Games, mira senz’altro a trovare un posto sugli scaffali di quel tipo di giocatore, promettendo di vantare lo stesso feeling caratteristico di quei B movie americani in cui qualche teenager finisce per ficcarsi in situazioni scomode all’insegna del terrore. Le premesse sono sicuramente accattivanti: riusciremo a spaventarci almeno questa volta?
In vacanza con l’assassinoDal punto di vista narrativo, Until Dawn sembra puntare su una delle formule più classiche adottate nel tempo dalle pellicole horror a stelle e strisce. Il giocatore sarà infatti chiamato a vestire i panni di otto ragazzi adolescenti che hanno deciso di passare la notte in un alloggio situato sul Monte Washington, una delle tante cime che popolano la Columbia Britannica. Nulla di strano, se si tralascia il fatto che proprio nelle fitte foreste circorstanti, illuminate solo dal chiaro di luna e dal bagliore dei pochi rifugi presenti, si aggira qualcuno che ha deciso di rovinare il party dei nostri amici nel peggiore dei modi: facendoli a pezzi. Sì, la storiella dei teenager arrapati e del killer di turno che vuole farli fuori a colpi di mannaia è un grosso cliché cinematografico, ma fortunamente per un videogioco il rischio di deja vu è decisamente meno probabile. L’atmosfera c’è tutta: i fiocchi di neve che cadono nella notte buia, la nebbia che nasconde i pericoli del bosco e quel rifugio buttato lì tra gli alberi, teatro di amori tra giovincelli e, ben presto, di altre cose dal sapore molto meno innocente. Per completare la ricetta basterà qualche ora di pura tensione e dei bei momenti in grado di lasciarci impietriti o col fiato sospeso. Sarà chiedere troppo?
Farsela sotto in prima persona Il gioco, in esclusiva per Playstation 3, è stato interamente pensato per la periferica di movimento targata Sony e, per garantire la totale immedesimazione negli avvenimenti narrati, Until Dawn non poteva che vantare una classica visuale in prima persona, con le sole braccia del nostro alter ego virtuale rappresentate su schermo. Come sempre, dopo aver soffiato via la polvere dal nostro buon Move, saremo chiamati a fare pratica con la lettura dell’input tramite azioni semplici e banali, che andranno dal canonico guardarsi attorno “per cercare qualcosa” ad azioni nuove come tirare giù la zip della fidanzata per prepararsi a fare quello che in altri lidi avremmo potuto definire fiki fiki. Tuttavia non c’è nulla da temere: ben presto queste situazioni da tutorial lasceranno spazio a momenti di pura azione, in cui la vena horror del gioco troverà libero sfogo. Fin dal trailer di annuncio è stato chiaro che non mancheranno situazioni di pericolo, ma più che altro questa volta il punto focale sembra essere la tensione. Le sparatorie saranno però davvero limitate, lasciando invece il posto a sezioni di fuga con torcia alla mano, brevi momenti di esplorazione e qualche enigma da risolvere. Questi ultimi, per quanto mostrato finora, non si prospettano spaventosamente difficili da portare a termine. Si parla di qualche leva da tirare giù, cercare un po’ di roba nei cassetti, rimettere insieme i pezzi di una nota strappata e così via. In altre occasioni l’esplorazione s’intreccerà in maniera più o meno forte con il puzzle-solving, come quando ci verrà chiesto di raccogliere oggetti disseminati nell’ambiente circostante per proseguire. Una bella scusa per mandare lo sfortunato protagonista di turno a farsi un giro allo scoperto, armato soltanto della sua torcia elettrica in una maniera che ricorda da vicino alcune fasi di Silent Hill: Shattered Memories. Per fortuna gli oggetti da raccogliere brilleranno nel buio alla pressione del tasto giusto, per cui con un’attenta perlustrazione non sarà difficile trovare gli oggetti necessari. In ogni ambiente ci saranno poi reperti utili ad approfondire la storia del gioco e capire meglio le ragioni che stanno dietro agli avvenimenti del luogo. Tuttavia, chi non vorrà esagerare nell’ambito investigativo potrà sempre giocare tirando dritto, senza osservare ogni piccolo particolare che salta all’occhio lungo questo terrificante viaggio. Oltre alla già citata atmosfera e ai momenti di tensione, probabilmente accentuati dalla visuale in prima persona e dai movimenti realistici che saremo costretti a imitare in situazioni di pericolo, Until Dawn promette di portare su schermo i classici bubusette del genere horror. Speriamo solo che il cattivo di turno, o magari le forze del male che si nasconderanno dietro la sua presenza, risulteranno credibili nella loro parte.
La faccia del terrorePer quanto riguarda il comparto tecnico, il titolo non sembra promettere nulla di troppo entusiasamante. Per essere più precisi, il materiale mostrato finora ha rivelato un livello grafico piuttosto mediocre, con alcune texture di bassa qualità e una certa carenza nel numero di poligoni. Inoltre i movimenti e le espressioni dei protagonisti ci sono parse, in alcuni momenti, fin troppo approssimative e poco credibili. Nonostante questo l’atmosfera resta promettente e, anche per quanto riguarda la colonna sonora, un uso corretto dei momenti di silenzio e degli effetti sonori potrebbe fare la differenza, rafforzando le sensazioni di paura e mistero che produce una foresta di notte. Concludiamo segnalando che alla realizzazione stanno attualmente prendendo parte scrittori e doppiatori professionisti della TV statunitense. Pur non avendo ancora rivelato i nomi specifici, questo fa ben sperare in una certa considerazione del progetto. Una nota di demerito va invece all’intenzione, da parte degli sviluppatori, di puntare ad un’età minima di sedici anni per quanto riguarda la certificazione. In quest’ottica dovrebbero quindi limitare le scene di nudo e di estrema violenza, cosa che non fa certo onore al genere di B movie cui il gioco si ispira. Speriamo solo che cambino idea.
– Atmosfera promettente
– Gameplay vario
– Carico di tensione
Il progetto di Supermassive Games è senza dubbio interessante. L’idea di trasportare il giocatore in un vero e proprio film horror, facendogli vestire i panni di adolescenti spensierati in un bosco abitato da chissà quali personaggi inquietanti, nasconde un grande potenziale. Purtroppo, però, sono ancora troppi i punti di domanda che aleggiano sulla produzione. L’uso di una periferica di movimento come modalità di controllo principale è sempre un rischio, e di certo la scelta di limitare la violenza esplicita per puntare a una certificazione adatta a un pubblico più giovane di diciotto anni non fa ben sperare. Speriamo solo che il titolo potrà essere comunque in grado di trasudare tensione e trasmettere il giusto quantitativo di terrore a chi impugna il pad. E magari sarà l’occasione giusta per rivalutare la periferica di movimento targata Sony.