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Tyranny

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

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Tyranny
  • Sviluppatore: Obsidian Entertainment
  • Produttore: Paradox Interactive
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 10 novembre 2016

Dopo l’apprezzatissimo Pillars of Eternity, Obsidian Entertainment è pronta a stupirci ancora con un gioco che sembra sempre di più, un suo sequel spirituale: Tyranny. Nei giorni passati, la Paradox Interactive, casa che distribuirà il gioco, ha tenuto un live stream sul proprio account Twitch, per poter mostrare più nel dettaglio delle feature e rispondere alle domande degli utenti.
Anche i cattivi possono vincere
Prima di cominciare, spiegheremo brevemente la premessa del gioco: in questo RPG non saremo in mezzo ad una battaglia tra le forze del bene e quelle del male, poiché questa si è già svolta; i cattivi hanno vinto, e Kyros è diventato il nuovo overlord. Noi interpreteremo uno degli ufficiali del suo esercito, ed avremo la possibilità di decidere chi vivrà e chi morirà; potremo anche decidere da che parte schierarci quando sorgeranno nuovi conflitti, avendo la possibilità di mettere in scena dei tradimenti. Il background del gioco è sicuramente interessante ed originale, possiede un enorme potenziale che speriamo venga sfruttato a dovere. L’engine del gioco sarà lo stesso utilizzato per il già citato Pillars of Eternity, con la promessa di strizzare non solo un occhio ai giochi di ruolo del passato, ma di riuscire a stupire i giocatori. In particolare, in questo stream sono stati mostrati lo spell crafting (l’abilità di poter creare le proprie magie) ed il superamento dei dungeon.
Kit del piccolo mago
Ci viene spiegato subito che, a differenza di altri esponenti del genere, in Tyranny non si impareranno semplicemente delle magie: nel corso delle nostre avventure troveremo dei “sigilli”, che potremo combinare tra loro, creando nuove magie con effetti diversi. Vi sono 3 tipi di sigilli: il nucleo, l’espressione e gli accenti; il nucleo è quello che rappresenta l’elemento di partenza della magia (fuoco, ghiaccio, fulmini e così via); l’espressione indica che forma assumerà il nostro incantesimo, ad esempio un raggio di fulmini oppure una pioggia di fuoco; infine, gli accenti sono dei potenziamenti che possono essere applicati alla nuova magia, ad esempio può crescere la distanza di efficacia, il numero di nemici che verranno colpiti o aumentare il numero di proiettili generati. Una volta concluso il tutto, potremo scegliere, se lo desidereremo, di rinominare il nuovo incantesimo e di equipaggiarlo su uno dei personaggi del party; naturalmente più renderemo potente la nostra magia, più sarà difficile poterla utilizzare: usando gli accenti, infatti, aumenterà la quantità di “lore skill” richiesta per poterla controllare, e soltanto alcuni membri con una naturale affinità per le arti magiche riusciranno ad impararle. Inoltre, aumenterà il tempo richiesto per poter utilizzare nuovamente l’abilità, richiedendo anche diversi minuti. Ogni personaggio avrà a disposizione determinati slot in cui poter equipaggiare le magie, ma avremo la possibilità di aumentarle salendo di livello, come in ogni RPG classico che si rispetti. Il sistema di crafting ci sembra convincente, e dovrebbe permettere a ogni giocatore di personalizzare al meglio la propria esperienza di gioco.
Tattica e sangue freddo
Dopo averci fatto vedere come funziona la creazione delle spells, ci viene mostrato il mondo di gioco: in alcune parti sono presenti delle mura, di esse si sa solamente che sono state costruite diversi secoli fa, e che ciò che si trova oltre esse è molto pericoloso; l’overlord stesso proibisce di introdursi in questi luoghi. La demo si svolge proprio in uno di questi posti, dunque abbiamo violato la legge, seppur per un apparente buon motivo, e dovremo risponderne in seguito. Nel corso dell’attraversamento dei dungeon, troveremo dei cristalli con al loro interno un segnale luminoso: toccarli servirà a poter avanzare nel livello, aprendo, per esempio, una porta segreta. Dopo pochissimo tempo, capiamo immediatamente perché questi posti sono così pericolosi: delle entità magiche chiamate “Bane”, che sono a tutti gli effetti esseri viventi; non si faranno problemi ad attaccarci dato che il loro scopo sarà mangiarci. Qui entriamo nelle fasi del combattimento; potremo analizzare i nemici che abbiamo di fronte, osservando le loro resistenze e debolezze, e quindi preparando di conseguenza i nostri attacchi. La demo mostrataci è stata giocata a livello difficile, ed è stato necessario mettere continuamente in pausa il gioco per dare i migliori ordini possibili a tutti i membri del party, e nonostante ciò, non è assolutamente una passeggiata: sono nemici molto pericolosi e sarà necessario essere preparati ed avere una buona strategia. Ad esempio, viene mostrata una parte in cui vi è una trappola, e davanti ad essa diversi Banes; possiamo decidere di far indietreggiare i membri del party, tranne uno che attaccherà a distanza i nemici, fungendo da esca ed attirandoli verso la trappola, togliendo loro buona parte di vita e rendendo il combattimento un po’ più semplice. Non dovremo preoccuparci di poter colpire i nostri compagni, in quanto il friendly fire non esiste: la scelta è stata spiegata con la volontà di offrire un gameplay fluido con un buon tasso di difficoltà, ma senza diventare frustrante: data la vastità delle magie utilizzate, il rischio di poter colpire i propri compagni era molto elevato.
Attraversamento guerrieri
Esplorando i dungeons, potremmo trovare anche i cosiddetti artefatti: sono delle armi che hanno un loro background, che potremo andare a leggere direttamente in-game, di cui vengono cantate anche canzoni, dunque molto potenti. Possederle, inoltre, darà accesso ad alcune quest relative ed aumenterà la nostra reputazione, dandoci quindi ulteriore controllo su determinate scelte. Sconfiggendo i nemici, come è ormai uno standard di tutti gli RPG, troveremo alcuni oggetti che potranno essere utilizzati nel crafting o anche equipaggiati immediatamente; durante la nostra esplorazione avremo, inoltre, la possibilità di poterci riposare, dentro un dungeon stesso, e recuperare le forze, magari poco prima di una boss battle. Avremo la possibilità di affrontare i dungeon anche da soli, non è obbligatorio portarsi, quindi, un party: tuttavia non è assolutamente consigliato, in quanto non ci sono dei veri benefici e, come hanno fatto vedere, i dungeon sono molto impegnativi già avendo  un gruppo di 4 persone. Gli sviluppatori, rispondendo a una domanda degli utenti, hanno negato la possibilità di avere “romances” all’interno del gioco: alcuni dialoghi possono portare ad un contatto romantico ma i personaggi non possono comunque sposarsi. Per quanto riguarda, infine, la data d’uscita, non si sono ancora voluti esprimere nel dettaglio, limitandosi ad un generico “2016”.

– Spell crafting convincente

– Gameplay vecchia scuola

– Le decisioni conteranno realmente

La Obsidian difficilmente ci ha deluso, e questo Tyranny sembra avere tutte le carte in regola per diventare un altro ottimo esponente degli RPG vecchia scuola. La creazione delle magie ci sembra ben studiata, ed i combattimenti sembrano tattici ed impegnativi al punto giusto. Attendiamo con ansia di saperne di più sulla data d’uscita di questo gioco, per il momento solamente un generico “entro la fine dell’anno”.