Anteprima

The Elder Scrolls Online

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a cura di AleZampa

Londra – Che questo 28 maggio sia la giornata Bethesda è un po’ chiaro a tutti visto che sulle nostre pagine potete trovare le anteprime di The Evil Within e Wolfenstein: New Order. A chiudere il coverage non poteva non esserci The Elder Scrolls Online, tentativo dello studio con base in Maryland di trasferire l’incredibile immersività della sua serie nel campo degli MMO. In occasione dei BFG Days 2013 ci siamo chiaramente buttati anche su questo titolo, seppur il materiale presentato non brillasse per particolari novità, ad eccezione di un piccolo dettaglio che farà sicuramente piacere a tutti i fan, ma sul quale torneremo dopo.

L’epoca degli eroiDi Elder Scrolls Online vi abbiamo già parlato parecchio nel corso di questi mesi, e il fatto che sia in beta da ormai parecchie settimane ci ha permesso di provare per circa un’ora quella che con tutta probabilità è una build molto vicina alla release finale. Per poter riuscire ad avere almeno un’idea complessiva di come sarà il gameplay del prodotto finito la nostra prova è iniziata a Daggerfall (si esatto, il nome dovrebbe dirvi qualcosa), in un’area studiata per essere frequentata a partire dal livello 6. Una volta scelta una delle razze tra le diverse disponibili per ogni alleanza (Daggerfall Covenant, Ebonheart Pact e Aldmeri Dominion) ci siamo gettati all’interno di Cyrodiil con malcelata curiosità, visto che la sfida che si presenta davanti a Bethesda è di quelle realmente impegnative.

Riuscire infatti a replicare in ambiente online quel senso di epicità di una serie che ti mette sempre nei panni dell’eroe non è affatto facile, ed è forse anche per questo che gli sviluppatori hanno deciso di ambientare le vicende narrate in ESO nell’Epoca degli Eroi, che temporalmente si assesta circa mille anni prima di Skyrim. Per fare questo era inevitabile che, nonostante si tratti sempre di un MMORPG, il focus fosse concentrato sull’esperienza single player e sul PvE, con un sistema di quest, reward e scelte all’interno delle missioni che varierà da giocatore a giocatore. Se infatti inizieremo una particolare linea di quest, e la inizierà con noi anche un membro del nostro party, le scelte che dovremo prendere all’interno della missione saranno sempre personali, non riflettendosi mai sugli altri giocatori. Capiterà così che magari decideremo di salvare un prigioniero, mentre il nostro compagno di party no, e a quel punto, nonostante il procedere della quest sarà comune, vedremo cose differenti e interagiremo con differenti NPC, rischiando così, in base alle nostre decisioni, di incontrare o meno un personaggio secondario in futuro, piuttosto che avere accesso ad altre quest. Se questo sistema da un lato promette una componente single player davvero valida che ci permetterà di non essere per forza legati a grossi gruppi per il completamento della storyline principale, dall’altro crea una sorta di effetto estraniante, che non spinge alla cooperazione come in tutti gli altri prodotti del settore (non temete però: ne caso aiutaste altri giocatori, otterrete anche voi exp e loot). Il bello della serie Elder Scrolls d’altro canto è proprio la libertà d’azione e l’impatto delle nostre scelte nel mondo circostante, pilastri che sono per forza di cose limitati dal genere a cui la serie si sta affacciando per la prima volta.

Semplice ma capaceDal punto di vista dell’interfaccia il lavoro svolto da Bethesda è encomiabile. Nonostante a prima vista appaia scarna e minimalista, basterà premere alt per accedere alla versione estesa, capace di venire incontro a qualsiasi esigenza di personalizzazione. Per cercare di rendere di rendere più dolce la transizione da un sistema di combattimento in tempo reale ad uno più statico, tipico dei giochi di ruolo online, il team di sviluppo ha pensato di affiancare al classico sistema di abilità con cooldown anche uno più interattivo e di stampo action, che vi porterà ad utilizzare entrambi i tasti del mouse. L’attacco base sarà infatti impartito dal tasto sinistro, mentre il tasto destro sarà dedicato alla parata. Tenendo premuto il tasto destro e cliccando con il giusto timing sull’attacco, invece, potremo effettuare un utilissimo stun (che ci costerà qualche punto stamina), indispensabile per bloccare il caricamento di magie o attacchi del nostro nemico. Una volta riusciti a stordire l’avversario potremo poi, tenendo premuto il tasto di attacco, sferrare un fendente più potente che piegherà le difese del nemico, almeno ai bassi livelli. Potrete usare un set di sole 5 abilità per volta, ma se contate che attacco, stun, parata, colpo forte e scatto laterale fanno parte dei comandi base vi accorgerete che gli slot saranno più che sufficienti.

Non avendo tanto tempo a disposizione per la nostra prova non abbiamo potuto testare a fondo il sistema di evoluzione del personaggio e le relative classi, ma è chiaro che sarà qualcosa di più evoluto e aperto rispetto al classico albero delle abilità. Sarà infatti possibile scegliere una delle diverse classi e poi cercare il bilanciamento perfetto con le abilità delle altre, visto che molte di queste vi verranno date dalle armi e dagli equipaggiamenti che sceglierete, totalmente cross-class. Ogni classe infatti potrà equipaggiare tutte le armi e tutte le armature presenti nel gioco, e più le utilizzerà più la sua affinità con quel determinato pezzo di equipaggiamento migliorerà, dando la possibilità di ottenere nuove abilità e ovviamente una skill sempre maggiore. Stesso discorso per le magie e le abilità fisiche a cui accederemo, ognuna con il proprio percorso di potenziamento che tendenzialmente si dividerà in due filoni ben distinti. Sarà inoltre possibile cambiare la nostra Alleanza, il che ci darà modo, potenzialmente, di ripercorrere la fase di leveling 1-50 con tutte e tre le fazioni presenti. Dal punto di vista tecnico il titolo si attesta su livelli più che buoni, visto anche che la promessa di un mondo sterminato si deve per forza di cose scontrare con la necessità di realizzarlo. Le animazioni dei personaggi sono sembrate in ogni caso varie e ben realizzate, così come le ambientazioni. La visuale in terza persona potrebbe essere una novità per molti, ma per i super affezionati ecco una bella notizia: nonostante non si sia stati in grado di provarla abbiamo assistito alla presentazione di un breve video in cui si introduceva la visuale in prima persona, segno distintivo della saga. Se per alcuni ruoli questa potrebbe non essere la scelta migliore, per altri, come ad esempio possiamo immaginare le classi basate sul combattimento a lunga distanza, potrebbe trattarsi di una gradita aggiunta.

– Le atmosfere di Elder Scrolls ci sono tutte

– Grande attenzione alla storyline single player

– Evoluzione dei personaggi dalle grandi potenzialità

Non vi nascondiamo che The Elder Scrolls Online ci ha lasciato un po’ straniti. Da un lato abbiamo infatti un MMORPG dalle grandissime potenzialità, che promette ambienti enormi e quest intriganti, oltre ad un sistema di combattimento del tutto simile alla controparte offline che farà felici i fan più accaniti. Il rovescio della medaglia però è che non sappiamo ancora con esattezza quanto il genere dei MMO sia funzionale a una serie come Elder Scrolls, che lo è già di per se un massive rpg, seppur offline. Se insomma Bethesda riuscirà a far convivere brillantemente queste due anime, incentivando il gioco di gruppo senza snaturare quella che è la più classica delle esperienze single player, allora potremo trovarci davanti un titolo in grado di soddisfare anche i fan più esigenti.

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