Battle.net 2.0: InterfacciaDopo un rapido download del Client e relativo log in all’interno della Beta ci siamo gettati a capofitto nel cuore dell’esperienza multiplayer di HotS. E’ saltato subito all’occhio la presenza, nella schermata d’avvio delle partite classificate, di una casella da spuntare che permette di passare dalle classificate alle non classificate mantenendo comunque il sistema di MMR ideato da Blizzard per la gestione della ladder di Wings of Liberty. Detto in parole povere il sistema vi abbinerà ad un giocatore del vostro stesso livello sia che andiate a cercar gloria nella ladder di Starcraft II, sia che vogliate testare nuove build o composition in un amichevole senza troppe pretese. Pronti, via, noncuranti del pericolo ci siamo subito gettati nella giungla della ladder selezionando i Protoss, nostra main race in WoL. A caricamento terminato siamo stati catapultati in una mappa dall’aspetto estetico che ci ha subito riportato alla mente il design tipico dei discepoli di Aiur, Star Station. Sin dai primi minuti di gioco era chiaro che il feeling e le scelte cromatiche erano le stesse di WoL, qualche piccolo cambiamento è stato apportato invece nell’interfaccia di gioco. Attraverso le opzioni è possibile attivare o disattivare alcuni indicatori che vi permetteranno di capire più in fretta determinate meccaniche del titolo, quali la macro e il concetto di controllo e movimento dell’armata. Ad esempio, potrete attivare un indicatore sul Nexus, Centro di Comando o Vivaio che indica il numero di lavoratori mancanti per saturare ottimamente la linea mineraria e sfruttarla così a dovere, stessa cosa disponibile per i Gas presenti in ogni giacimento di raccolta. Un altro cambiamento apportato nell’interfaccia sta nella presenza di un tutorial in tempo reale attraverso uno schema ad immagini inserito nella scheda dei comandi di movimento disponibili nel momento in cui si seleziona un’unità. Son tutti cambiamenti minori che, dal canto nostro, abbiam disattivato in quanto inutili, visto comunque il livello raggiunto, ma che potrebbero aiutare i neofiti a capire perlomeno le meccaniche basilari del titolo, come la produzione costante dei lavoratori o il movimento dell’armata tramite l’A+Click. Un’altra feature interessante è l’automining all’avvio del match. Molto spesso infatti a causa di alcuni fenomeni di lag ad inizio partita, dovuti più che altro alla difficoltà di sincronizzare due giocatori posti ai due capi del mondo, poteva capitare di mancare il comando di partenza dei lavoratori verso le ubicazioni minerarie e regalare secondi preziosi di mining al proprio avversario. Selezionando quest’opzione i lavoratori partiranno in automatico all’avvio del match.
MultiplayerPassiamo ora al fulcro della beta di Heart of the Swarm, le nuove unità inserite. Ve le abbiamo presentate qualche mese fa in un’anteprima ma i cambiamenti che Blizzard ha apportato al loro design, lasciando comunque il concept presentato intatto, ci porta ad aggiornare quanto detto.Le Widow Mine, ad esempio, d’ora in poi non esplodono più dopo dieci secondi, bensì al contatto con l’unità nemica. Il Warhound ha visto l’eliminazione dell’attacco anti aereo, restando quindi una ground unit in tutto e per tutto. L’Oracle non dispone piu’ del Cloack Field, ritornato in mano alla Mothership sottoforma di Cloack permanente. Per quanto riguarda il Battlecruiser è stato rimosso l’upgrade alla velocità a fronte di un considerevole aumento del danno apportato a terra e di una diminuzione del costo dello Yamato Cannon, d’ora in poi un Battlecruiser full energy potrà lanciare due Yamato invece di uno. Il Raven è stato potenziato nella velocità di movimento e nella riduzione del costo in mana dell’Hunter Seeker Missile, portato a cento. La Tempest, infine, è stata ridisegnata. Non fa più danno ad area in aria e non ha più il bonus in attacco sulle unità massive, il DPS è stato ridotto così come la velocità di movimento.Dopo tre giorni intensi di beta possiamo affermare che Blizzard sta muovendo i giusti passi per migliorare in tutto e per tutto quanto già fatto di buono con Wings of Liberty. Le nuove unità inserite presentano dei concept estremamente interessanti che lasciano grande spazio alla fantasia e permettono possibilità di manovre tra una tech e l’altra ben più ampie di Wings of Liberty, molto statico sotto questo aspetto. I Protoss, ad esempio, potranno puntare a delle opening Stargate centriche grazie alla presenza dell’Oracle e del Revelation che permette l’individuazione delle unità occultate. In Wings of Liberty questa mancanza portava sempre a build ibride alquanto improbabili che contenevano la Robo Tech in ogni singola variante a causa della dipendenza dall’Observer per rilevare eventuali Banshee invisibili, Dark Templar, o Roach con Burrow. I Terran dal canto loro vedono l’intero tech tree della Factory completamente utilizzabile in tutti e tre i match up. Dalle prove compiute abbiamo constato che contro Protoss soprattutto si ottengono risultati inimmaginabili grazie alla presenza del Warhound, contro Zerg le Battle Hellion hanno mostrato il loro valore sciogliendo letteralmente interi gruppi di Zergling e resistendo efficacemente alle Roach. Gli Zerg, infine, hanno visto le loro composition cambiare radicalmente. Lo Swarm Host in Tier 2 permette il 2 Base Play, a differenza dello standard di Wings of Liberty che prevedeva un rush sulla produzione della terza Hatchery per out macrare l’avversario. Il Viper è l’unità più interessante inserita nel roster Zerg e le due spell Abduct e Blinding Cloud a sua disposizione hanno già mostrato parecchi numeri interessanti in combo con lo Swarm Host e le Hydra.
– Nuove unità
– Strategie di giochi completamente differenti
– Grande cura nel bilanciamento
Starcraft II: Hearts of the Swarm mostra i muscoli in questa Closed Beta. Le nuove unità inserite dimostrano giorno dopo giorno di potersi integrare piu’ che bene con il gameplan sviluppato nei tre anni di Wings of Liberty a patto di apportare le giuste modifiche. Non diamo giudizi definitivi di Balance visto che questa Beta serve proprio a questo, l’attenzione che Blizzard sta ponendo ai feedback dei Pro Gamer invitati è ai massimi livelli. Dopo i primi tre giorni siamo stati messi di fronte ad una prima patch che ha dato inizio ad una fase di testing che durerà sino a quando il titolo non sarà considerato pronto per esser rilasciato. Restate con noi per sapere come andrà avanti il balance test e, soprattutto, per sapere come le tre razze verranno plasmate attorno ad un nuovo mondo, tutto da scoprire.