Colonia – Il fatto che la saga di Star Trek sia tra quelle più iconiche d’ambientazione sci-fi è chiaramente fatto certo, quello che potrebbe sfuggire, invece, è il collaterale livello di controllo che deve per forza seguire ogni pubblicazione dotata della prestigiosa licenza. Anche nel caso di Star Trek, videogioco pubblicato da Namco Bandai, l’acuto occhio vigile di Paramount Pictures non si fa sfuggire ogni dettaglio, dalle macro questioni a quelle anche materialmente più piccole come l’incontro con un giornalista.Durante la presentazione cui abbiamo assistito nelle salette allestite alla Gamescom duemiladodici, infatti, non è mancata la presenza della multinazionale dell’intrattenimento a controllare le nostre domande. Vediamo insieme cosa siamo riusciti a scoprire.
Asimmetrico?
Che la storia del gameplay asimmetrico sia uno dei tormentoni dell’estate al pari di Call Me Maybe è cosa risaputa, ha cominciato il Wii U con il multiplayer complementare che offre il Wii U Gamepad in accoppiata ad un altro sistema di controllo, e lo seguono in tanti con alterne fortune. In Star Trek l’asimmetricità risiede nel diverso approccio alle partite a seconda che si decida di impersonare il Capitano Kirk o l’idolo di Sheldon Cooper, Spok, date le loro diverse capacità: Kirk è il personaggio forse più standard, nel senso che è giocando con lui si ha a che fare con un’action adventure di stampo tutto sommato prevedibile. Il vulcaniano, invece, offre una giocabilità più ragionata, a tratti da stealth game, compensando l’irruenza del comandante dell’Enterprise.Purtroppo non ci è stato possibile provare il titolo così da scoprire l’effettivo funzionamento dei tanto mostrati puzzle ambientali basati sul multiplayer asimmetrico, come non abbiamo potuto valutare l’intelligenza artificiale che sarà un punto chiave quando si gioca da soli, abbiamo quindi ripiegato su un’intervista a Brian Miller, Senior Vice President & lead game producer di Paramount Pictures.
Prima di cedergli la parola, però, abbiamo ancora qualche riga per raccontare quel poco di nuovo che abbiamo scoperto alla Gamescom rispetto a quanto sapevamo dall’E3, notizie interessanti come il sistema di apprendimento della tecnologia aliena (si recuperano artefatti da portare al team scientifico così da porterli adoperare in seguito), e il numero di Gorn (gli unici alieni fin qui mostrati) che sale a dieci grazie all’aggiunta di una guerriera in grado di teletrasportarsi.
Intervista a Brian Miller, Senior Vice President & Lead Game Producer di Paramount Pictures
Spaziogames: Vista la particolare natura del gameplay che state preparando credo che l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo fondamentale quando si gioca da soli, come sta andando il lavoro in questa direzione?
Brian Miller: E’ vero, il nostro gameplay è veramente la chiave di tutto, il fatto di avere un dualismo tra Kirk e Spok, così come tra la loro amicizia e le difficoltà è stato il punto centrale dello sviluppo in ogni momento, così ci siamo impegnati molto per rendere quest’esperienza sia giocando da soli che in multiplayer. Durante le partite in singolo si potranno dare dei comandi al compagno controllato dall’intelligenza artificiale, ma in ogni momento un amico potrà entrare nella partita e trasformarla in multiplayer.
SG: A che punto siete dello sviluppo?
BM: Ora siamo in pre alpha, col fatto che arriveremo nei negozi nei primi mesi del 2013 c’è molto lavoro da fare: stiamo sistemando le animazioni, il doppiaggio con gli attori del film, facciamo sessioni di motion capture e raffiniamo la storia che è inedita.
SG: Come mai la scelta di creare il gioco internamente?
BM: Questo è un progetto che avevamo in mente da tanto tempo e abbiamo capito che per farlo bene il modo migliore era farlo in prima persona, devo dire però che Namco Bandai è un partner ottimo. Così facendo abbiamo il vantaggio di essere sempre a stretto contatto con chi sta girando il film.
SG: L’idea di creare un gameplay diverso per i due protagonisti com’è nata?
BM: Direi che l’abbiamo avuta fin dal primo giorno di sviluppo, volevamo creare un gran bel gioco, soprattutto volevamo catturare l’essenza di Star Trek, e fin da subito abbiamo capito che la dualità tra Kirk e Spok era il segreto per farlo. Capito questo non è stato difficile creargli attorno il gameplay.
SG: Per ora avete mostrato soltanto i Gorn come specie aliena (tacendo di Spok), cos’altro possiamo aspettarci?
BM: Certamente vedrai anche altre specie aliene, alcune amiche altre ostili, ma per il momento non possiamo ancora dire niente a riguardo.
SG: Tutti i componenti del team di sviluppo sono grandi appassionati di Star Trek?
BM: In realtà no, ma credo che questo sia un vantaggio per noi perché ci permette di bilanciare le cose tra gli esperti e chi invece non è così appassionato, in questo modo riusciamo a creare un prodotto in grado di interessare sia ai fan di Star Trek che a chi non lo conosce benissimo.
– Multiplayer asimmetrico
– Ottimo comparto tecnico
Star Trek pare un titolo capace di sfruttare al meglio l’universo di Kirk e Spok senza però diventare una produzione dedicata esclusivamente ai trekkies più convinti. Per scoprire la bontà dell’intelligenza artificiale e più in generale valutare l’effettivo funzionamento del gameplay dovremo però aspettare una prova del titolo, il fatto che ancora non ci sia stato possibile farlo potrebbe da un lato preoccupare, ma crediamo che vista l’importanza della licenza gli sviluppatori stiano facendo tutto il possibile per creare un prodotto di qualità.