Con il rilascio di
Shoot Many Robots, i ragazzi di
Demiurge Studios hanno dimostrato il proprio talento e capacità sia alla stampa specializzata sia ai giocatori di tutto il mondo. Il successo ottenuto ha spinto il giovane team indipendente a mettersi nuovamente al lavoro, sviluppando uno
spin off che vede il totale abbandono della componente giocatore singolo a favore di un comparto
multiplayer più profondo, senza dimenticare però alcuni degli elementi vincenti che hanno fatto eccellere la prima iterazione. Nasce così
Shoot Many Robots: Arena Kings,
arena shooter multigiocatore dove l’unico scopo altro non è che effettuare quante più uccisioni possibili in poderosi
deathmatch e giungere per primi al punteggio prestabilito. Il titolo è attualmente in
closed beta, e grazie ad una
key fornitaci dal team di Cambridge abbiamo avuto modo di provarlo per alcune ore. Eccovi le nostre impressioni.
Fioccano proiettili
Creato il proprio account tramite il form predisposto o dopo aver effettuato l’accesso tramite Facebook, siamo subito pronti all’azione. Il titolo è caratterizzato da una sola modalità di gioco, che ci vede in una enorme mappa alle prese con altri giocatori in carne ed ossa armati fino ai denti. Avviata la ricerca del match verremo posti in un camper che, oltre a fungere da sala d’attesa, permetterà di riorganizzare il proprio inventario ed acquistare interessanti potenziamenti e accessori atti ad aumentare il rateo di fuoco o ad attribuire determinate abilità extra come il super salto o la planata.
Raggiunto il limite minimo di giocatori avrà finalmente inizio la partita. La mappa a disposizione nella build provata era una sorta di magazzino dismesso che non mancava di presentare, tra le svariate piattaforme percorribili, interessanti oggetti come casse esplosive, che potevano essere d’aiuto per infliggere danno aggiuntivo ai nemici una volta fatte esplodere, o portali di teletrasporto che davano vita a folli inseguimenti e infami imboscate che non sempre sono state apprezzate dagli altri giocatori.. A nostra disposizione avevamo la classica arma primaria caratterizzata da munizioni infinite insieme ad una secondaria, molto più potente ma dotata di cartucce limitate il cui utilizzo doveva essere ragionato data l’assenza di punti di approvvigionamento nella mappa.
Una volta ucciso un giocatore, questi lascerà cadere una corona che dovremo raccogliere, indossare e poi portare celermente al punto di controllo, che, curiosamente, sarà un brillante gabinetto dorato. Il nostro compito sarà quello di posizionarci nei suoi pressi ed attendere che il premio di guerra vada giù per lo scarico, così da poterci assicurare dei preziosi punti che decreteranno la nostra posizione finale nella classifica di gioco. Ovviamente è possibile uccidere più ostili e raccogliere molteplici corone in modo da aumentare a dismisura il premio ottenuto, tuttavia se un altro giocatore si vendicherà uccidendovi, potrà rubare quelle da voi trasportate e riscattarle autonomamente. Scaricato il bottino il gabinetto respawnerà in un altro posto, spingendo dunque ad un’azione frenetica e dinamica, dato che bisognerà correre all’impazzata da una parte all’altra della mappa alla ricerca dei nemici e dei fatidici checkpoint. Sicuramente un’ottimo elemento che evita uno stile di gioco camper-like.
Stile a gogo
Come già accennato poco sopra, durante la fase pre-partita verrete posizionati in un camper nel quale, oltre a poter provare le potenti bocche da fuoco, sarà possibile acquistare svariati oggetti per il potenziamento del personaggio. Attualmente il titolo non vanta una grandissima varietà in questo senso, tuttavia, considerato che è ancora in fase di sviluppo, siamo fiduciosi che la quantità possa aumentare in vista della release definitiva. Tra gli accessori acquistabili figurano ovviamente le armi, ma si trovano anche zaini e jetpack, delle ali rosa molto fashion o ancora degli stravaganti pantaloni o elmetti. Tutti questi oggetti sono acquistabili mediante la valuta ingame, e molti sono anche level locked, cioè richiedono il completamento di numerose partite prima di poter essere comprati. Non è ancora chiaro tuttavia come gli sviluppatori intendano sfruttare il modello free to play, se con la presenza di micro transazioni come avvenuto in parte per il primo capitolo o con altro. Niente paura tuttavia, poiché la presenza del livello minimo per utilizzare ogni singolo oggetto lascia poco spazio a quella che potrebbe essere un’eventuale caduta nel terribile pay to win.
Per la regina!
Volgendo infine uno sguardo al comparto tecnico possiamo apprezzare uno stile pressoché immutato da quello già saggiato nel vecchio titolo, caratterizzato però ancora da alcune problematiche quali rari episodi di compenetrazione poligonale e la presenza di alcune texture qualitativamente un po’ scarne. La grafica in cel shading riesce comunque a rendere l’impatto visivo più che piacevole, anche se ci sono alcune imperfezioni a livello di frame rate che provocano sporadici episodi di tearing, ma nulla che il tempo rimanente agli sviluppatori non possa permettere di perfezionare. Unica nota dolente va fatta sul sonoro, purtroppo ripetitivo nella soundtrack che riprende theme già sentiti nella precedente iterazione.
– Divertente e ricco di humor
– Graficamente niente male
– Personalizzazione elevata
La prova della closed beta di Shoot Many Robots: Arena King ci ha soddisfatto. Il titolo mantiene alcuni dei capisaldi determinanti il successo del precedente capitolo, e introduce alcune chicche davvero ben studiate e divertenti, che lo rendono estremamente godibile insieme ai propri amici. Rimane ancora qualche dubbio sul modello free to play, ma da quanto già visto siamo fiduciosi che non finirà per divenire un prodotto in cui è assolutamente necessario pagare per vincere.