Anteprima

Rocksmith

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a cura di Nitro

Colonia – Dopo la guerra tra Guitar Hero e Rock Band consumatasi fino a qualche tempo fa, il genere dei rhythm game non ha assistito a particolari colpi di scena. La formula classica proposta da Activision ed EA aveva ormai saturato il mercato, forse a causa di un rilascio di capitoli e spin off anche a distanza di pochi mesi che sottraevano vendite l’uno all’altro. Rocksmith vuole rinnovare l’intero panorama del genere, offrendo ai giocatori la possibilità di imbracciare una vera chitarra ed impararne le meccaniche basilari. Quale il modo migliore se non tramite un videogioco?Durante la Gamescom abbiamo preso parte ad una presentazione a porte chiuse, durante la quale ci è stata mostrata la versione PC del titolo. Eccovi le nostre impressioni.

Rock and roll all nite, and party every day!Come già accennato, Rocksmith si propone come l’esperienza musicale videoludica definitiva, grazie alla quale gli utenti possono improvvisarsi chitarristi provetti. Sin dall’inizio della presentazione, Paul Cross e Nao Higo, rispettivamente creative director e producer, hanno dichiarato come non avessero mai toccato una chitarra fino all’inizio dello sviluppo. Un’affermazione abbastanza forte, dato che durante la sessione sono riusciti a destreggiarsi in maniera più che dignitosa nelle canzoni presenti.Il funzionamento di Rocksmith è molto semplice, e tutto ciò che occorre oltre al software sono una chitarra e il cavo proprietario incluso nella confezione del titolo. Basta collegare il tutto alla console e si è pronti a rockeggiare come se non vi fosse un domani. Il gioco supporta tutti i tipi di chitarra – e di basso – presenti in commercio, e questo consente di dire addio alle estenuanti ricerche sul web riguardo alla compatibilità di un rhythm game con la chitarra realizzata dalla casa concorrente. Installato il tutto è necessario accordare lo strumento con un procedimento analogo a quello che viene fatto nella realtà, in quanto toccando ogni corda il gioco ci inviterà a regolarne la tensione qualora questa risultasse fuori tono.Per quanto concerne la selezione della difficoltà è possibile impostare un livello fisso che rimarrà tale per tutta la durata dell’esecuzione, o lasciare al gioco il compito di regolarlo a seconda delle nostre capacità, aumentandolo dopo particolari serie di note eseguite con successo o diminuendolo qualora ci ritrovassimo ad avere seri problemi durante l’esibizione. L’implementazione di questo tipo di approccio è assolutamente lodevole, poiché consente ai giocatori di non sentirsi legati ad un determinato grado di complessità, ma di tentare ogni volta di migliorarsi senza mai cadere nella frustrazione. Qualunque rhythm gamer degno di tale nome ricorderà sicuramente che per imparare ad eseguire, per esempio, una delle canzoni dei Dragonforce era necessario passare ore ed ore davanti al tutorial per memorizzare la path della traccia e ritentare più volte lo stesso pezzo a velocità differenti. Dimenticatevi tutto ciò: il gioco sarà al vostro fianco, e non dovrete assolutamente preoccuparvi di un eventuale fallimento nel bel mezzo della canzone.Chi invece prima di gettarsi sui palchi virtuali desiderasse apprendere qualcosa in più e migliorare la propria tecnica avrà a disposizione una serie di tutorial suddivisi per grado di difficoltà. A tal proposito gli sviluppatori hanno voluto chiarire subito una cosa, ovvero che il titolo Ubisoft non vuole proporsi come un sostituto alle lezioni di chitarra o un maestro onnisciente sul quale fare affidamento, bensì un modo alternativo di esercitarsi. Chiunque infatti preferirebbe svolgere gli esercizi affidati a casa davanti ad un prodotto interattivo che possa offrire maggiore coinvolgimento piuttosto che davanti a un semplice pentagramma cartaceo.

You keep on shoutin’, you keep on shoutin’!Oltre alle guide e ai tutorial offerti, Rocksmith include una serie di minigiochi che aiutano moltissimo a velocizzare le proprie dita. Durante la presentazione ci è stato presentato un baseball piuttosto atipico, dove controllavamo il battitore ed era nostro compito suonare la nota richiesta per colpire la palla al momento esatto. Nelle prime fasi era richiesto di suonare a vuoto una singola corda, ma poco alla volta la sfida si è sempre fatta più interessante grazie al grado di complessità crescente che richiedeva anche l’esecuzione di accordi. Il secondo era invece un puzzle game, dove occorreva pizzicare la corda esatta per lasciare cadere la cassa dove richiesto e farle esplodere una volta che ne avevamo raggruppate a sufficienza.L’ultimo ci vedeva al controllo di un simpatico personaggio che correva lungo i muri. Ognuno di essi aveva una lunghezza limitata, e riportava il numero della nota da suonare sulla chitarra per permettere al nostro alter ego virtuale di passare da un blocco all’altro. Poco alla volta il tempo scandito dal metronomo cresceva, rendendo difficile il mantenimento del ritmo senza alcun errore.Oltre alle varianti citate Rocksmith promette di includerne anche altre, e non vediamo l’ora di poter mettere le mani su un codice review per provarle a fondo.

I don’t care what you think, as long as it’s about meTecnicamente parlando il rhythm game targato Ubisoft è molto valido. Oltre ad una resa sonora davvero ottima, elemento assolutamente indispensabile in un titolo del genere, si annovera una grafica semplice ma funzionale che offre un’interfaccia più che user friendly. Differentemente da quanto visto con la modalità PRO di Rock Band 3 e, più in generale, con tutti gli altri titoli rilasciati in precedenza, in Rocksmith vi sarà una visuale dinamica che si muoverà evidenziando su quali sezioni del manico della chitarra bisognerà focalizzarsi per suonare al meglio le note in arrivo. La loro tablatura rispecchia assolutamente la realtà, e non ci sono assolutamente episodi di ritardo o problemi di sincronizzazione audio/video.

– Riporta in auge un genere ormai morto

– Si utilizza uno strumento vero

– Sistema di difficoltà dinamico

Seppur non fosse possibile provare con mano Rocksmith, la presentazione a cura di Ubisoft ci ha pienamente convinto, con molteplici modalità ed un sistema di difficoltà dinamico davvero sorprendente. Il titolo arriverà il prossimo 27 settembre, e per scusarsi per il ritardo dipeso da cause di forza maggiore il team di sviluppo ha già incluso su disco il pieno supporto al basso, che potrà essere fruibile anche da coloro che posseggono solamente una chitarra grazie ad un avanzato sistema di emulazione. Rimane ancora la speranza che un giorno il cavo proprietario venga supportato anche da Rock Band 3, ma difficilmente qualcosa si muoverà in questo senso.

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