Il brand Resident Evil ha fatto avere veri e propri incubi ad almeno una generazione di videogiocatori. Quello che ha sempre contraddistinto la saga in passato, infatti, era una fortissima atmosfera da survival horror, caratteristica praticamente immutata almeno fino al terzo capitolo della saga. Con il passare del tempo, però, i titoli Capcom hanno virato verso un target diverso, alla ricerca di un’azione più marcata e di quella spettacolarizzazione ad ogni costo imposta dal mercato moderno.Con questo sesto capitolo l’idea della casa giapponese è di rientrare, quantomeno in parte, nel clima di tensione e paura tanto apprezzato dai numerosissimi fan. Un nuovo codice giunto in redazione ci ha così permesso di testare a fondo la campagna singleplayer e, piuttosto di proporvi un solo articolo con informazioni sommarie, abbiamo quindi optato per scrivere tre differenti preview, ognuna dedicata ad una coppia specifica. Nonostante Capcom non si stia risparmiando in alcun modo per quanto concerne le rivelazioni, noi preferiamo tenere un profilo più basso e sia in questa anteprima sia in quelle che seguiranno tenteremo di parlarvi principalmente del gameplay e spoilerarvi la storia il meno possibile.
Zombie ApocalypseAd aprire le danze ci pensano Leon Kennedy ed Helena Harper. La diffusione da parte del Virus-C è ormai esplosa e lo stesso Presidente degli Stati Uniti si trova infettato all’improvviso. I ricordi di Leon tornano come un fantasma in quello che in tutto e per tutto sembra essere la rivisitazione degli eventi di Raccoon City in chiave attuale. Insieme a Helena decidiamo quindi di dirigerci verso la cattedrale di Tall Oaks, ma le cose saranno tutt’altro che semplici.Abbiamo iniziato la campagna con il classico approccio dei vecchi tempi, passo lento e attenzione ad ogni minimo particolare. Il buon doppiaggio, abbinato a effetti sonori più che discreti, ci ha aiutato immediatamente ad immedesimarci nell’azione e i giochi di luci ed ombre hanno fatto il resto. Una tempesta improvvisa ed il solo ausilio delle torce per vedere attraverso l’oscurità aiutavano a mantenere la cupa atmosfera di un tempo, e non temiamo di ammettere che la tensione era palpabile ad ogni curva cieca.Con l’arrivo del primo zombie e del relativo salto sulla sedia le cose tuttavia sono mutate in fretta. In breve tempo un’orda di non morti ci è letteralmente crollata addosso e l’unico modo per uscirne vivi era quello di estrarre la pistola ed iniziare a scaricare piombo sui nemici. Purtroppo i mangiacervello questa volta non si muoveranno solo lentamente verso di noi cercando di morderci ad ogni occasione, ma quello che ci ha lasciato più straniti è che questi utilizzeranno, seppur in maniera quasi casuale e del tutto scoordinata, armi contundenti e bocche da fuoco.Ad influire in maniera rilevante sulla tensione ci si mette inoltre l’abilità di sferrare calci volanti ed eseguire mosse di wrestling di Leon, che in un men che non si dica riusciranno a mettere fuori gioco i nostri bersagli. Certo, il tutto funziona esclusivamente con gli zombie normali, ma tanto basta per non temere più quando questi salteranno fuori all’improvviso cingendoci le braccia al collo dato che con un paio di colpi ben assestati potremo metterli facilmente K.O.Nel caso le cose dovessero volgere al peggio, avremo sempre dalla nostra i QTE per liberarci dalla presa oltre che ovviamente il nostro fido coltello, pronto questa volta a strappare con ogni fendente lembi di carne e pelle putrescente.La quantità di nemici che ci troveremo ad affrontare è elevata, ma la vicinanza del nostro compagno, in questo caso Helena, permetterà di prendere il tutto più alla leggera dato che l’IA svolge in maniera discreta il suo lavoro quando si tratta di far saltare le cervella ai malcapitati.Discorso diverso invece per quando dovremo aprire le porte o avremo bisogno dell’aiuto del nostro partner per risolvere enigmi specifici, dato che la sua lentezza rischierà spesso di farci morire a causa dell’impossibilità di eseguire qualsivoglia azione durante l’attesa.I puzzle ambientali che abbiamo dovuto affrontare in questa prima parte di gioco erano veramente basilari e oltre a dover trovare la chiave nascosta in una remota stanzetta per poter aprire una serratura ci è stato richiesto veramente poco altro.Dopo essere fuggiti attraverso la città non poteva mancare la classica sezione all’interno della metropolitana con tanto di QTE per evitare i treni in arrivo e far spargere frattaglie zombesche su tutti i binari od ovviamente le nostre in caso di fallimento. Con il successivo ritorno in superficie le cose sono precipitate e l’assedio all’interno di un’armeria, con seguente fuga a bordo di un pullman di sopravvissuti, ha dato vita ad una sparatoria epica, con una quantità di munizioni esplose e granate lanciate davvero esorbitante. Lontanissimi quindi i tempi in cui trovare sette cartucce per il proprio fucile a pompa significava essere in possesso di una risorsa preziosissima, in quanto i proiettili verranno semplicemente lasciati cadere dagli zombie uccisi e con questi anche piantine verdi e rosse con le quali creare compresse per ripristinare la propria salute.Al termine di ogni atto sarà poi possibile utilizzare i punti esperienza raccolti durante l’avventura per potenziare diverse abilità passive, come per esempio la resistenza ai colpi, l’efficacia delle armi da fuoco o ancora il drop rate degli oggetti. Curioso che quest’opzione non sia fruibile direttamente durante l’azione, ma richieda per forza di cose l’uscita dalla partita per poter essere utilizzata.
Helena TimeLa seconda parte del primo capitolo abbiamo deciso di viverla nei panni di Helena Harper e, sebbene il cambio di protagonista, l’approccio al combattimento è rimasto praticamente immutato. Anche Helena infatti sarà in grado di brandire le stesse armi, con l’eccezione del coltello e la mancata possibilità di andare in dual wield, e di sferrare poderosi calci volanti o eseguire mosse speciali. L’unica reale differenza quindi si avrà nelle poche sezioni di esplorazione pura, dove l’utilizzo di uno o l’altro personaggio influirà direttamente sulla strada percorsa e su alcune azioni da eseguire.Verso la fine di questo secondo capitolo, per esempio, il fatto di aver impersonato la protagonista femminile ci ha messo nella situazione di dover trasportare un superstite in spalla mentre Leon ci copriva dagli zombie. Successivamente i ruoli si sono invertiti, permettendoci di eliminare i non morti per soccorrere il nostro compagno rimasto indietro.Segnaliamo in questa seconda fase alcuni puzzle più complessi rispetto al precedente capitolo, ma nulla di estremamente difficile o inarrivabile. Purtroppo a facilitare le cose in maniera mostruosa ci pensa il nostro palmare che, grazie alla semplice pressione del grilletto posteriore, ci indicherà con precisione la strada da prendere e la distanza dal nostro obiettivo. Una facilitazione che si adegua ormai ai canoni del genere, ma che continuiamo a trovare dannatamente fuori luogo per un gioco che dovrebbe tentare di alzare la tensione anche grazie alla sensazione di smarrimento derivata dai luoghi bui e angusti nei quali ci si potrebbe perdere.
Zombie moderniTecnicamente il titolo si difende bene, anche se allo stato attuale dello sviluppo non mancano alti e bassi. La campagna da noi provata mostra una buona varietà di nemici ed una quantità di elementi a schermo notevole senza mai perdere di fluidità. A questo fa tuttavia eco un comparto grafico non sempre al top, con alcuni dettagli chiaramente sottotono ed uno stacco a volte eccessivamente netto relativamente ai filtri dell’illuminazione applicati nelle diverse stanze. L’atmosfera e la storia sono d’altronde più che meritevoli, e se giocato in modalità difficile il titolo potrebbe nascondere diversi punti a favore anche per i vecchissimi hardcore gamer abituati a dover lottare a suon di schivate per non venir sbranati da un semplicissimo zombie.
– Una montagna di zombie da abbattere
– Perk adattabili al proprio stile di gioco
– Atmosfera più che buona
– Storia intrigante
Questa prima campagna di Resident Evil 6 si è rivelata essere un buon mix tra action e sparatutto, lontanissima come sensazione dai capisaldi della serie ma divertente se accettata come classico titolo d’azione e non più come survival horror puro. Ormai la direzione intrapresa sembra essere ben delineata a meno che le ulteriori campagne presenti nella versione finale, e che vi riveleremo nei prossimi giorni, non riserbino qualche mastodontica sorpresa. Per ora con Leon e Helena è tutto, il prossimo appuntamento sarà riservato a Chris, non perdetevelo!