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R.U.S.E.

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Avatar di Sidmarko

a cura di Sidmarko

Pubblicato il 28/08/2010 alle 00:00
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Nonostante molti titoli di ottima qualità, in questi ultimi anni la vena innovativa del genere RTS ha subito una forte battuta d’arresto. Forse la colpa è da imputare proprio a certi pilastri della strategia videoludica, che hanno castrato ogni possibilità di rivoluzione all’intero contesto, portando gli sviluppatori a non rischiare mai scelte troppo azzardate, ma soffermandosi sempre sulle medesime meccaniche super collaudate e di certo successo. Ubisoft, vuole portare finalmente una rinfrescata, proponendo un titolo in grado di spazzare via tutti gli stereotipi e focalizzando l’intero gameplay sulla strategia “pura e cristallina”. Abbiamo ricevuto in redazione un codice preview che ci ha permesso di capire quanto queste innovazioni siano veramente incisive mouse (ma anche pad) alla mano.

Sempre e solo WWII, ma è giusto cosìNella breve storia del videogioco, è difficile contare strategici in grado di regalare trame epiche e affascinanti. R.U.S.E., dal canto suo, non sembra sottrarsi completamente a questa negativa tradizione, e si pone come un semplice raccoglitore di importanti eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale, sfumati da alcune vicende di pura fantasia e impreziosite da cut scene realizzate con dovizia. A onore del vero, va detto che la WWII sarà anche super abusata, ma è indiscutibilmente il background più indicato per questo genere di videogiochi. I primi livelli della campagna single player che abbiamo potuto provare sono praticamente un grande tutorial, propedeutico all’apprendimento dei meccanismi di gioco che, anche se non particolarmente ostici, non risultano proprio immediati, soprattutto per i neofiti. A seguito dei primi livelli, la campagna prende un ritmo più sostenuto, portando il giocatore a vivere momenti indelebili della storia bellica mondiale, come lo sbarco in Normandia o le battaglie di Montecassino. La parte di campagna che abbiamo potuto vedere si è rivelata piuttosto ricca di chiaro scuri, ora resta da vedere se almeno nel complesso l’intera esperienzaa riuscirà a mantenere una buona varietà di missioni ad un ritmo godibile e non troppo noioso.

Risiko, dama e morra cineseUno strano incrocio fra il popolarissimo gioco in scatola Risiko e la dama, questa è la prima impressione che si prova una volta entrati a capofitto nelle battaglie di R.U.S.E. Non a caso il campo di gioco è rappresentato graficamente da un diorama bellico, posto su un tavolino all’interno di un ufficio militare, con tanto di pedine e simboli ad indicare le varie unità dell’esercito. Questo è ciò che propone la visuale più lontana, ma zoomando sulla mappa sarà possibile raggiungere una verosimiglianza alla guerra vera, quella fatta di tante esplosioni e sangue, dove sono rappresentati in modo certosino e fedele soldati e mezzi militari di tutte le fazioni dell’epoca, italiani compresi. Purtroppo raramente vi metterete ad ammirare le vostre unità da vicino, in quanto il sistema di gioco ve lo impedirà tassativamente. Difatti le mappe sono molto vaste e le distanze da percorrere siderali, per cui sarà fondamentale riuscire ad avere sott’occhio la maggiore superficie visiva possibile. Il perché di queste mappe così vaste, viene giustificato dalla volontà degli sviluppatori di “obbligare” il giocatore a pensare ed agire con una mente strategica, consentendogli comunque, grazie alla vastità degli scenari e alla lentezza negli spostamenti delle unità, il maggiore tempo per imbastire una strategia o disporre l’esercito nel modo migliore per contrattaccare il nemico in avvicinamento. In più sarà necessario decidere con tempismo perfetto quale unità spostare e dove, perché ogni mezzo o soldato sarà particolarmente efficace solo contro alcune unità specifiche e meno efficace o addirittura inefficace contro altre. Analogamente al principio base della morra cinese (carta-forbici-sasso), dove, ad esempio, utilizzando degli anticarri potrete eliminare con molta facilità dei carri armati, ma gli stessi anticarri si riveleranno inutili contro unità leggere come i soldati. Insomma, come il foglio batte il sasso, ma allo stesso tempo perde contro le forbici. Questa rigida divisione della possibilità di attacco delle unità è sicuramente un aspetto che giova alla componente strategica e tattica del gioco, ma che per certi versi è poco veritiera se paragonata a ciò che succede veramente in un campo di battaglia: dubitiamo fortemente che un’ unità anticarro non sarebbe in grado di spazzare via un nugolo di soldati, una volta individuati. Comunque, ogni volta che ingaggerete uno scontro, vi verrà indicata direttamente sul bersaglio selezionato la possibilità di vittoria: facile, equilibrio e rischio. Il buono stratega, si sa, rischia per lavoro, ma in R.U.S.E. sarà meglio evitare eroismi. In questo gioco la battaglia è una scienza esatta che darà ragione ai freddi calcolatori più che agli eroi pluridecorati.

Stratagemmi e risorseCome testimonia già ampiamente il titolo, saranno i ruse, ovvero gli stratagemmi, l’arma in grado di condizionare le sorti della battaglia. Grazie a questi aiuti sarà possibile attuare delle tattiche mai viste prima, che potranno fuorviare gli avversari o facilitare l’avanzata delle vostre forze militari. Ad esempio, sarà possibile creare delle unità fittizie e mandarle all’attacco creando confusione nella base nemica, oppure velocizzare le proprie armate o ancora conoscere gli spostamenti nemici. Ovviamente, per attivare questi aiuti, sarà necessario il denaro, fondamentale anche per la creazione di strutture, unità e il potenziamento di queste ultime. Il denaro può essere accumulato tramite la costruzione di magazzini sopra delle piattaforme di stoccaggio abbandonate, disposte su tutta la mappa. Sarà molto importante riuscire ad accaparrarsene il più possibile, visto il loro numero esiguo. Comunque si evince sin da subito come la componente gestionale e di accumulo delle risorse sia stata ridotta ai minimi termini, con la chiara intenzione di renderla molto veloce e concentrare il gameplay unicamente sulla strategia. Anche se effettivamente questa velocità iniziale viene tarpata dalle grandi distanze che si frapporranno fra voi e gli eserciti nemici.

Trucchetti graficiA livello grafico, R.U.S.E. si presenta come un buon compromesso fra fluidità e qualità visiva. Nonostante la grandissima molte di lavoro che il motore grafico deve sostenere a causa delle mappe immense, il lavoro grafico è comunque di buona fattura e il frame rate sempre solido. Nella versione Xbox 360, nonostante un pop-up più marcato rispetto a PC, il gioco è sembrato piuttosto fluido anche se ha faticato leggermente nei frangenti più ricchi di effetti grafici come fuoco e fumo. Trattandosi di una versione demo, ci auspichiamo che questi cali di fluidità e altri piccoli problemi non saranno più presenti nella versione definitiva. La spettacolarità, come già visto durante la beta, non è certamente uno dei piatti forti di questo titolo, ma gli sviluppatori sono riusciti attraverso un semplice trucchetto a sopperire questa mancanza, dovuta principalmente ad uno stile di gioco che non lascia certo spazio a grandi scenografie. Si tratta di piccole cut scene scenografiche a comparsa, che rappresentano fasi di battaglia, ma lasciano sempre il gioco in primo piano, infatti, occupano solamente una striscia (orizzontale o verticale) dalle dimensioni di circa un quarto dello schermo. Un orpello più che inutile, ma che a livello di coinvolgimento e spettacolarità, compensa almeno in parte quello che manca rispetto ad altri titoli strategici. Infine grande plauso è da fare allo zoom tattico, IRISZOOM, che con una semplice toccata di rotella riesce a portarvi dal plastico al cuore della battaglia, e viceversa, senza palesare nessun rallentamento. Un po’ caotica, invece, è sembrata la rappresentazione delle unità dalla visuale più lontana, che in molte situazioni concitate ha reso difficoltosa la loro selezione. Le unità vengono rappresentate come dei dischi, e quando il loro numero diventa importante, questi dischi si impilano uno sull’altro, similmente al damone nella dama, creando delle torri altissime per ogni tipologia bellica. Un sistema molto utile qualora si voglia utilizzare gruppi specifici di unità insieme, ma molto scomodo nel momento in cui si vuole dividere o selezionare singoli dischi/gruppi di unità.

Controlli nella versione Xbox 360Anni fa, solo pensare ad un videogioco strategico giocato su console era considerato un oltraggio al genere e per ciò che rappresenta, ma oggi, dopo il discreto successo di alcuni esponenti la cosa non è più vista così innaturale (anche se ciò non vuol dire che sia diventato un fattore positivo ndr.). In R.U.S.E. controllare le unità non è poi cosi complesso, ed è tutto incentrato fondamentalmente su tre soli tasti. Con il tasto A si selezionano le unità, mentre con il tasto X si evidenziano tutte le unità della stessa tipologia, infine con il grilletto destro è possibile creare un cerchio (una chiara emulazione del movimento del mouse) che permette la selezione di tutte le unità all’interno di esso. Purtroppo, nonostante il lavoro svolto nella conversione dei controlli pcisti su pad sia discreto, i problemi restano comunque quando la situazione di gioco richiederà maggiore immediatezza alle vostre povere dita. Il punto debole risiede nella macchinosità del sistema di puntamento automatico, che risulta molto approssimativo e non permette la selezione singola delle unità.

– Richiede una menta strategica

– Zoom tattico molto fluido

– I ruse sono un’interessante novità

R.U.S.E. sembra avere le carte in regola per essere un titolo in grado di dare una smossa al genere, anche se alcune scelte di gameplay faranno storcere il naso a parecchi fan della strategia in tempo reale, come la lentezza delle battaglie dovuta alle mappe mastodontiche e una possibilità di attacco specializzata per ogni unità. Non ci hanno convinto alcune missioni molto noiose della campagna singola, ma attendiamo il prossimo mese per mettere le mani sulla versione completa e dare un giudizio più completo.

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