Dopo averlo visionato in esclusiva presso il quartier generale di Criterion a Guildford, siamo tornati a provare Need for Speed: Hot Pursuit durante la GamesCom 2010 in corso a Colonia. La sala stampa dedicata ci ha permesso di metterci al volante dei bolidi esotici in due gare per un totale di circa venti minuti di guida, preceduti da una breve presentazione volta a sottolineare le intenzioni e le peculiarità nel nuovo lavoro dei guru di Burnout.
Racing networkMacchine esotiche, location da cartolina, tutta l’ebbrezza delle sfide ad alta velocità. Questi sono i punti cardine dietro alla sviluppo di Hot Pursuit, a cui va aggiunta l’importantissima componente online. Quest’ultima, vero fulcro dell’esperienza, prende il nome di Autolog: un accattivante menu che permette di mantenere sempre sotto controllo la propria situazione online e quella degli amici, garantendo inoltre possibilità interessanti come la creazione di eventi e la partecipazione istantanea a quelli organizzati da altri, lo scatto e la pubblicazione di foto di gioco commentabili e persino un sistema automatico che raccoglie informazioni sullo stile di gioco e propone di conseguenza le sfide più adatte. Da questa comodissima e gradevole interfaccia prenderanno il via tutte le sfide online, di cui abbiamo avuto un assaggio durante la presentazione.
I guerrieri della stradaA bordo di una Porsche Carrera 4S ci siamo lanciati sull’asfalto a 290 chilometri orari, sfidando gli altri concorrenti in una gara clandestina che vedeva l’intervento della polizia nel tentativo di fermare la folle corsa. In pieno stile Need for Speed (ma anche Burnout), un corretto utilizzo del Turbo è fondamentale per ottenere le massime prestazioni dai veicoli: esso si presenta sotto forma di una barra semicircolare posta attorno al tachimetro. Se utilizzato, tramite la pressione mantenuta di uno dei tasti frontali, si consuma molto velocemente, mentre quando lasciato inattivo si riempie nuovamente con una certa lentezza. Il modello di guida dichiaratamente arcade non richiede più di tanto l’utilizzo del freno, se non per far derapare la macchina durante le curve, spesso sufficientemente ampie da supportare appieno il controsterzo; dopo qualche minuto di familiarizzazione con il feeling al volante, abbiamo scoperto che una piccola iniezione di Turbo subito dopo una derapata riporta immediatamente la macchina dritta in pista, espediente molto divertente da utilizzare ed efficace per avere la meglio sugli avversari in uscita di curva. Se le macchine della polizia creano un disturbo tutto sommato limitato, ben altra minaccia rappresentano gli elicotteri: essi tendono infatti a portarsi alla testa della corsa ed a sganciare le famigerate strisce chiodate, richiedendo ben più di un’acrobazia per evitare di finire la gara anzitempo. Tanto per scaldare un po’ la situazione, uno dei ragazzi di Criterion ha deciso di unirsi alla gara nei panni di un Interceptor, ovvero un poliziotto dotato di una supercar, l’ultima risorsa delle forza dell’ordine. Al volante di una minacciosissima Pagani Zonda ha seminato il panico tra le fila dei concorrenti, richiedendo un po’ di cooperazione per essere messo fuori gioco: una tagliata di strada, qualche sportellata e la gara è potuta riprendere senza grossi intralci.
Racers’ ParadiseOltre ad essere molto divertente ed immediato nelle meccaniche, il nuovo lavoro di Criterion è in grado di sfoggiare un comparto tecnico di primissimo livello: sfondi dettagliatissimi e caratterizzati da un design convincente, modelli delle auto di ottima fattura (notevoli le cabriolet, con il pilota visibile e davvero ben animato) ed un frame rate solidissimo. Per quanto la regione in cui è ambientata l’azione sia fittizia (i fanatici dei paragoni gioiranno nel sapere che la mappa di gioco è grande circa quattro volte quella di Burnout Paradise) essa è stata liberamente ispirata alla California, presentando di conseguenza un gran numero di habitat naturali differenti: dalla costa si passa ad un entroterra verdeggiante ed infine al deserto. Alcune gare prevedono condizioni climatiche variabili, ed anche un’alternanza giorno/notte molto piacevole a vedersi. Come già anticipato, la cura al dettaglio grafico si estende anche ai menu, ben disegnati ed intuitivi oltre che belli da vedere e da navigare. Il design dei tracciati trova la sua migliore caratteristica nelle scorciatoie, davvero tantissime, che si incontrano durante i percorsi, divertenti da scoprire e da utilizzare sia per avere la meglio sugli avversari, sia per sfuggire alle attenzioni delle forze dell’ordine.
– Tutto lo spirito di NFS
– Guida semplice e divertente
– Online completissimo
Nonostante la sua brevità, la seconda prova diretta di Need for Speed: Hot Pursuit ci ha entusiasmato. L’esperienza dei ragazzi di Criterion si sente tutta, eppure non c’è da temere di trovarsi tra le mani un clone di Burnout: lo spirito di Need for Speed è stato colto appieno ed il ritorno della polizia non potrà che far gioire i fan del capitolo più emozionante della serie. Se la versione finale del gioco sarà in grado di garantire sufficiente varietà da appassionare a lungo i giocatori, ci troveremo senza dubbio di fronte ad un must have. Iniziate a scaldare i motori, il 16 Novembre non è poi così lontano.